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LAVORO ITALIANO NEL MONDO
PERIODICO TELEMATICO
Iscrizione Tribunale Civile di Roma n. 81/2014
Direttore Responsabile: Alberto Sera
Direzione e redazione: Via Po, 162 Roma
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Anno II Numero 22 2 Marzo 2015 Archivio

 

RICORDIAMO ROCCO CARANNANTE

Ital Uil


Il Consiglio di Amministrazione Ital, unitamente a tutti i dipendenti Ital, partecipa il dolore per la scomparsa del proprio componente Rocco Carannante. La battaglia contro il male vissuta con vittorie condivise e con sofferenze nascoste lo ha visto sempre presente con il suo lavoro paziente, entusiasta, difficile di guardiano dei conti nella funzione di tesoriere della Uil. La sua forza espressiva nel destare l’attenzione dell’uditorio, la sua ironia popolare nell’esporre materie complesse, la sua puntualità nell’affrontare gli impegni lo hanno reso riconoscibile tra tutti i dirigenti dell’Organizzazione. Una personalità forte, una dedizione completa, una bonomia profonda hanno avvolto il suo rigore e le sue capacità umane. Ci uniamo al dolore dei suoi cari.

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il modello ferrero

Giovanni Ferrero - Il Sole 24 Ore - 19 febbraio 2015


"Michele è stato innanzitutto un uomo dai principi saldi, gli stessi che lo hanno accompagnato nella sua parabola esistenziale, dal principio alla fine. Sapeva che se non si condividevano valori, nemmeno si poteva creare valore stabile, duraturo, valore al servizio della comunità. Per questo, il modello Ferrero nel quale si è da sempre riconosciuto, cambia il contratto sociale fra capitale e lavoro. Lo cambia in un patto di mutuo soccorso. Un sistema integrato nel territorio, capace di creare ricchezza e ridistribuirla, sorta di welfare integrativo, con asili, cure mediche e luoghi di assistenza, ricreazione, e studio.

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cittadinanza semplice


«Ho 29 anni, vivo a Bologna e sono figliodi immigrati. Mi sono laureato in Lettere e Filosofiacon il massimo dei voti, 110 e lode. Per paradosso, proprio la mia volontà di proseguire gli studi mi ha negato la possibilità di ottenere la cittadinanza italiana perché da studente non ha potuto lavorare e quindi produrre reddito. Per l’Italia non sono ancora cittadino italiano. Nonostante ci abbia passato buona parte della mia vita. Gli anni sui banchi di scuola, prima, e all’Università, poi, non sono sufficientiper dimostrare la mia italianità. Per questo ho deciso di scrivere a Renzi, perché ho fiducia in li».

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cittadinanza normale


Da “emergenza” a “normalità”: l’evoluzione del linguaggio e del modo di affrontare il tema dell’immigrazione in Italia non è andato di pari passo con l’evoluzione del concetto di essere cittadino che continua a essere visto come concetto immutabile, fisso e costante, variabile solo per la sua area di estensione e in ogni caso connesso all’organizzazione politica dei Paesi. La questione va risolta ragionando sullo status di cittadino che deve esprimere il vincolo tra più persone che si rico-noscono una serie di valori etici e culturali.

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garanzia giovani: il lento decollo


 

Il Programma europeo Garanzia Giovani, partito in Italia il 1° maggio dello scorso anno, era stato presentato dal Ministro Poletti come “una novità straordinaria”: avrebbe dovuto permettere ai ragazzi fino ai 25 anni (29 in Italia) che né studiano né lavorano di trovare un’occupazione, un tirocinio o comunque di essere reinseriti in un percorso formativo; ma l’impresa, ben progettata nella teoria, si è rivelata ad oggi fallimentare nella pratica, in quanto effettivamente solo una minima parte dei giovani iscritti è riuscito concretamente a beneficiaredelle misure previste dalla Youth Guarantee.

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curriculum brevi

Maria Luisa Agnese - Corriere della Sera - 25 gennaio 2015


“Con 8,8 secondi a disposizione la prima cosa da fare è catturare lo sguardo dell’esaminatore: se ci sono esperienze importanti mettete la parola chiave in neretto. Ma attenzione: ne bastano un paio, sennò si annulla l’effetto. Fate un curriculum serio e conciso: non c’è tempo per annoiarsi, né per sfogliare fiumi di pagine. Niente battute alla Checco Zalone. La fototessera tendono a non guardarla. Ma uno scatto che si fa ricordare può essere utile: puntate su ciò che vi rende particolari e, perché no?, se avete un bel profiloprovate con una posa da Dama del Pollaiolo.

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multiwelfare per il multipatronato


Nell’opera omnia di legislazione sui patronati che, per carità sempre in virtù della semplificazione,si è arricchito del nuovo capitolo della 190/2014, troviamo la possibilità del Patronato di interessarsi di “gestione di servizi di welfare territoriali”. Per capire meglio cosa è il welfare territoriale dobbiamo innanzitutto risalire alla definizionedi welfare: “sistema sociale che vuole garantire a tutti i cittadini la fruizione di servizi sociali ritenuti indispensabili”. Dopodiché ci dobbiamo far trascinare e cullare dagli ulteriori appellativi con cui si accompagna la parola welfare: welfare territoriale, locale, urbano, di prossimità, aziendale, open welfare, metropolitano, secondo welfare. Seguendo tali denominazioni possiamo riassumere il significato di welfare territoriale, che possiamo anche definire “multiwelfare”. (Eligio Trentuno)
 

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i migliori tassati d'europa: i pensionati italiani


Quello della previdenza è un capitolo che per la Uil deve essere riaperto da Governo e Parlamento perché i provvedimenti hanno creato una situazione insostenibile per milioni di lavoratori e per il Paese, per cui occorre rivalutare le pensioni con un significativo taglio delle tasse che, oggi, sono tra le più alte d’Europa. È quanto sostengono gli esponenti della Uil Domenico Proietti, Segretario Confederale e Romano Bellissima, Segretario Generale dei pensionati. A questo proposito, concomitante con la posizione Uil, è la Lettera che il Professor Luciano Gallino scrive al Presidente Inps.

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albania attiva

Roberto Saviano - L'Espresso - 19 febbraio 2015


“Non solo emigrati. Sempre più spesso vengono da noi per studiare. E poi tornano a casa a lavorare. Magari per imprese italiane, come la tv Agon Channel, il caso più recente. Così sotto i nostri occhi è cambiato un paese. In Albania si investe oggi perché è un Paese che offre opportunità che l’Italia non dà e che in prospettiva non riuscirà a dare. In Albania si investe perché è una scommessa che si spera di vincere, perché se è vero che è un Paese corroso dalla corruzione e dalla criminalità organizzata, se è vero che la giustizia ha enormi problemi, ciò su cui non possiamo più mostrarci ciechi è che questi problemi li viviamo anche qui da noi.

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il rimpatrio delle produzioni


Acqua e sale, farina, uova e zucchero. Ingredienti comuni che in mani italiane possono trasformare una semplice ricetta in una grande impresa. Un esempio riguarda il settore gastronomico che riempie le tavole di tutto il mondo del marchio “Made in Italy” contribuendo alla crescita del fatturato di molte nostre aziende. La pasticceria “Pistì” è una di queste eccellenze italiane nel mondo. L’azienda dolciaria originaria di Bronte dà lavoro a 130 persone ed esporta in 36 paesi dall’Asia all’Australia all’America Latina all’Europa fatturando 15milioni.

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forte e sicuro

Beppe Severgnini - Sette - 13 febbraio 2015


“Caro Beppe, quand’ero piccola mia mamma mi diceva in tono scherzoso: «Sarai il bastone della mia vecchiaia!». […] e io passo dal ruolo di accudita al ruolo di accudente. Mia madre a 27 anni era sposata, quasi mamma, con un lavoro stabile e una casa sua. Alla stessa età io ho un lavoro con partita Iva, vivo con i miei, matrimonio e famiglia non rientrano nelle prospettive a breve termine.

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settantenni protagonisti del lavoro


Tra i settantenni d’oggi vi è una folta comunità che ha rinunciato al vecchio modello del pensionato che gioca a carte al bar, a favore di un nuovo protagonismo sul lavoro. La tripartizione della vita in: giovane - adulto - anziano, sembra ormai affievolirsi e, sempre più “nonni” vanno alla ricerca della propria strada rottamandone l’immagine classica. Molti dei nuovi settantenni hanno infatti scelto la via della continuità lavorativa, dedicandosi alle professioni più disparate ed adottando diverse soluzioni.

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gli appunti di ampelio


Crisi o crescita per egoismo e solidarietà pari sono. Pensi che l’egoismo sia più diffuso durante le crisi perché vince la guerra tra i poveri. Pensi anche che la solidarietà sia più facile con la crescita. E invece no. Sembra che stia arrivando la crescita. Così annunciano. E allora “scambiare un po’ di benessere in più con un po’ di democrazia parlamentare in meno” sta diventando cosa normale (è successo per l’approvazione del Jobs act).

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Rocco Carannante è morto! Non uso sinonimi, non c’è più, è venuto meno ecc.., ma una parola dura, diretta, chiara come era lui.
Una parola che dà l’idea del dolore e dell’inesorabilità del fatto. Rocco è morto; quando eravamo alla camera ardente – ed è la prima volta che si fa alla UIL per un nostro dirigente – mentre leggevo le parole chiave scelte per le elezioni delle RSU: concretezza, determinazione, innovazione, coerenza, me ne sono venute immediatamente altre due: ottimismo e giustizia.
Con queste in più, abbiamo una rappresentazione di come era Rocco. Ottimismo, per la sua instancabile voglia di vivere; e giustizia, perché era innata in lui, perché da sindacalista e da persona libera non accettava soprusi e ingiustizie verso nessuno.
Ci siamo conosciuti nel 1969, io correggevo le bozze presso “Il lavoro italiano” e lui era impegnato a costruire con Aldo Occidente e Vincenzo Mastrodomenico la UIL Tesoro; negli anni successivi ha incontrato Piero Larizza che sarà per lui un fratello maggiore e un maestro per tutta la sua vita e carriera sindacale.
Nonostante il suo carattere apparentemente iracondo, a Rocco volevano bene tutti, solo chi lo conosceva attraverso i sentito dire aveva l’idea di una persona egoista o peggio “cattiva”, ma appena conosciuto restavano stupiti della differenza tra la realtà e le maldicenze. Questo lo sanno bene tutti quelli della UIL che ne hanno condiviso l’impegno e il lavoro, dai dirigenti ai collaboratori, dai conoscenti agli amici più stretti, Benedetto, Romano, Carmelo, Luigi, Massimo, Bruno, Sergio, Paoletto e tanti altri.
Ma anche fuori dalla UIL era amato e considerato: gli amici di Terracina, Giggi, Ezio, Mario… quelli del calcetto Tonino, Ciro, Gianpaolo, Paolo, che non hanno mai smesso di chiedere di lui, di quando sarebbe tornato, che lo hanno sempre considerato un punto di riferimento, per la sua sicurezza e per la capacità di far sembrare semplici gli affari complicati, e che mi chiedevano: “che dice Rocco?”; “senti Rocco ?”.
Amici con cui abbiamo passato sempre ore spensierate e piene di gioia. Di lui ciò che mi è rimasto più impresso è quello che ha detto mia moglie una estate che stavamo tutti insieme con Massimo, Roberto, Marcella: “Voi sembrate meglio di quello che siete e Rocco al contrario è meglio di quello che appare”.

Rocco mi manca e mi mancherà e non me lo scorderò.

 

Gilberto

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