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2 Marzo 2015 Numero 22 Anno II

 

cittadinanza normale

Da “emergenza” a “normalità”: l’evoluzione del linguaggio e del modo di affrontare il tema dell’immigrazione in Italia non è andato di pari passo con l’evoluzione del concetto di essere cittadino che continua a essere visto come concetto immutabile, fisso e costante, variabile solo per la sua area di estensione e in ogni caso connesso all’organizzazione politica dei Paesi. La questione va risolta ragionando sullo status di cittadino che deve esprimere il vincolo tra più persone che si rico-noscono una serie di valori etici e culturali.

L’elemento che si potrebbe valorizzare per l’attribuzione della cittadinanza potrebbe essere quindi quello culturale che potrebbe rappresentare il giusto equilibrio tra ius sanguinis e ius soli. Rimane la questione politica che deve essere risolutiva e non solo annunciata. L'Ital nel frattempo c’è come c’è sempre stata, con la sua attività di patrocinio di pratiche rivolta ai cittadini tutti, ma anche attraverso l’offerta di percorsi di emancipazione e di progetti che rendono buona la vita personale e solidale e coesa la vita sociale. Un esempio concreto: il progetto di servizio civile “minori stranieri - un tasto sensibile - con cui l’Ital ha voluto offrire attività di sostegno, di informazione e di assistenza alle famiglie straniere con presenza di minori, per favo-rire una migliore e completa integrazione. (Ester Ciccarelli)