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2 Marzo 2015 Numero 22 Anno II

 

garanzia giovani: il lento decollo

 

Il Programma europeo Garanzia Giovani, partito in Italia il 1° maggio dello scorso anno, era stato presentato dal Ministro Poletti come “una novità straordinaria”: avrebbe dovuto permettere ai ragazzi fino ai 25 anni (29 in Italia) che né studiano né lavorano di trovare un’occupazione, un tirocinio o comunque di essere reinseriti in un percorso formativo; ma l’impresa, ben progettata nella teoria, si è rivelata ad oggi fallimentare nella pratica, in quanto effettivamente solo una minima parte dei giovani iscritti è riuscito concretamente a beneficiaredelle misure previste dalla Youth Guarantee.

Secondo la Commissaria europea per l’occupazione Marianne Thyssen, lo stallo del Programma è dovuto alla difficoltà degli Stati coinvolti di reperire i finanziamentiper poter avviare effettivamente le attività, in quanto i governi devono inizialmente prefinanziarei progetti con il bilancio nazionale e, solo in un secondo momento, vengono rimborsati dai fondi dell’Ue. Ma il problema principale in Italia non sembra essere quello delle risorse: per far decollare realmente il Programma occorrerebbe rafforzare la rete dei servizi per l’impiego pubblici e privati, in quanto il malfunzionamento che li caratterizza causa un sistema inesorabilmente lento. Inoltre le aziende, fondamentali per la riuscita del Programma, non sono di certo state stimolate dal complesso iter burocratico in cui dovevano addentrarsi per aderire a Garanzia Giovani. Insomma, occorrerebbe migliorare la governance del Programma rendendo in primo luogo più efficientii servizi per l’impiego, con del personale qualificatoin grado di velocizzare la fruizione del servizio ai giovani, e in secondo luogo semplificando l’accesso per le aziende.(Viviana Toia)