Logo

LAVORO ITALIANO NEL MONDO
PERIODICO TELEMATICO
Iscrizione Tribunale Civile di Roma n. 81/2014
Direttore Responsabile: Alberto Sera
Direzione e redazione: Via Po, 162 Roma
stampa@pec.italuil.it

Anno II Numero 23 11 Marzo 2015 Archivio

 

LA UIL CON LE DONNE

Carmelo Barbagallo, Segretario Generale Uil





“Nonostante le lotte e i risultati conseguiti in questi decenni, persistono pesanti differenze tra uomini e donne, soprattutto nel mondo del lavoro. La crisi economica ha accentuato questa divaricazione. Recenti dati sono lì a testimoniare che le donne guadagnano di meno e sono più colpite dalla disoccupazione. L’impegno per le pari opportunità e per la paritaria presenza in vari organismi pubblici e privati deve essere confermato e consolidato. Occorre un’ulteriore attenzione: questa partita si gioca sul piano culturale, ma anche su quello dello sviluppo economico. Solo così si superano le frammentazioni e le contrapposizioni di genere. Noi tutti dobbiamo batterci perché la donna possa scegliere il proprio futuro e possa essere in grado di conciliare i tempi di vita e di lavoro. E questi obiettivi saranno più facilmente raggiungibili, se saremo in grado di costruire una crescita vera e duratura.”

Auguri a tutte le donne

Stampa

 

8 marzo 2015: la disuguaglianza non paga

Maria Pia Mannino, Responsabile Nazionale PO e Politiche di genere Uil






"In questo 8marzo 2015, a venti anni dalla storica Conferenza di Pechino, sembra più urgente che mai ribadire il fermo rifiutodelle donne della Uil ad ogni forma di di-scriminazione e ineguaglianza tra uomini e donne perché la “disuguaglianza non paga”. Non paga in termini economici, perché il 15% del PIL potenziale non viene realizzato a causa delle discriminazioni nei confronti delle donne. Non paga in termini di ricchezza pro capite, perché meno donne al lavoro vuol dire maggiore povertà delle famiglie. Non paga in termini di democrazia perché la ancor troppo limitata rappresentanza femminile impedisce il rinnovamento della società, legandola maggiormente, se possibile, a stereotipi sessisti ritornati prepotentemente alla ribalta. Non paga in termini di sicurezza sociale perché le discriminazioni, le molestie gli abusi di genere nel lavoro incidono in modo preoccupante sullo sviluppo potenziale della produttività nazionale, sulla possibilità di rendere maggiormente competitivo il lavoro, e gravano sulla salute dei lavoratori e delle lavoratrici con grave nocumento di una diversa e migliore organizzazione del lavoro basata su norme che riconoscono la parità tra gli individui, nessuno escluso".

Stampa

 

basta con le violenze

Alessandra Menelao, Responsabile Nazionale dei Centri di ascolto Uil







"I centri di ascolto registrano, in questo 8 marzo, che il nostro paese ha bisogno di una politica per tutelare le donne vittima di violenze. Come responsabile nazionale: Chiedo che il governo introduca programmi di educazione sessuale e affettiva in tutte le scuole sulla prevenzione della violenza attraverso la rete dei centri di ascolto sindacali. Rete fondamentale in un paese in cui le vittime vengono lasciate da sole a combattere contro i loro violentatori; Auspico, anche, che tra centri di ascolto, le cooperative e/ le piccole realtà aziendali vengano fatte convenzioni per inserire le vittime di violenza nel tessuto socio-economico; Ritengo che la tematica della violenza venga inserita in tutti i CCNL di primo e secondo livello di tutte le categorie, per salvaguardare tutte le potenziali vittime. L’8 marzo per dire: Basta con le violenza nei confronti delle donne. Costruiamo percorsi di buone prassi!".

Stampa

 

una bella donna del sud




Una bella donna del Sud, over 40, sicura e determinata. Provando a delineare l’identikit dell’operatore Ital i numeri ci restituiscono la fotografia di un Patronato tutto al femminile, composto perlopiù da donne che provengono dal Lazio, dalla Sicilia e dalla Puglia. Girando le sedi Ital di tutto il mondo riscontriamo che sette operatori su dieci sono donne, nate prima del 1975 e la maggior parte ricoprono ruoli di responsabilità all’interno dell’Organizzazione. Esiste comunque un divario tra Italia e estero in materia di quote rosa e ruoli di responsabilità: in Italia il 66% delle donne sono responsabili di un ufficio di Patronato mentre all’estero la percentuale non sfiorail 50% segno evidente che il ruolo di coordinamento sia ancora relegato a una figura maschile, nonostante all’estero gli uomini rappresentino il 33% del totale operatori.

Leggi tutto Stampa

 

il volto della donna





Non c’era bisogno del telefonino per sapere che l’8 marzo bisognava riflettere sulla condizione della donna.
Ma la mattina dell’8 marzo una mia amica mi invia un piccolo video di un grande Benigni che recita un breve passo del Talmud: “State molto attenti a far piangere una donna perché Dio conta le sue lacrime. La donna è uscita dalla costola dell’uomo, non dai piedi perché dovesse essere calpestata, né dalla testa per essere superiore, ma dal fiancoper essere uguale, un po’ più in basso del braccio per essere protetta, dal lato del cuore per essere amata”. L’8 marzo è stata anche la prima occasione per il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per fare il suo esordio sui temi sociali dicendo tra l’altro: “Senza le donne, senza di voi, l’Italia sarebbe più povera e più ingiusta. Siete il volto prevalente della solidarietà.

Leggi tutto Stampa

 

SIAMO SICURE?

Ivana Veronese, Segretaria Nazionale UilTuCS






Nell'ultimo mandato congressuale celebrato con il Congresso nazionale di Torino dal 15 al 18 ottobre 2014, la UilTuCS si è impegnata in molteplici versanti sul tema delle politiche di genere.
Tra le tante iniziative, organizzate in collaborazione con l'Ital Nazionale, abbiamo lanciato una campagna dal titolo "Siamo Sicure?" in tutte le Aziende della distribuzione alimentare (discount, supermercati, ipermercati), per comprendere se le mansioni svolte dalle donne nei punti vendita e la strumentazione messa a loro disposizione, può portarle a malattie a prevalenza femminile. La ricerca aveva anche lo scopo di comprendere se esistono malattie professionali ad oggi ancora non tabellate. I questionari somministrati hanno evidenziato degli aspetti che ci hanno spinti a continuare il percorso di attenzione sul tema della salute e sicurezza. Abbiamo quindi aperto nel Lazio una prima campagna di screening per le nostre iscritte che lavorano nel settore interessato dalla ricerca, le quali potranno gratuitamente, grazie all'Ital, fruire di una visita medica con i professionali medici del Patronato.

 




 

Stampa

 

DONNE FORZA 8






Un esempio di concretezza viene dalla Regione Lazio che nel corso dell’evento “Donne Forza 8 – Capace di qualsiasi impresa" ha presentato il piano del programma di realizzazione suddiviso su tre linee d’interventi:
1. Azioni per promuovere le pari opportunità. Percorsi didattici e di orientamento sulla cultura delle pari opportunità nelle scuole per l’abbattimento degli stereotipi di genere. L’obiettivo è quello di raggiungere 100 scuole nelle 5 Province della Regione;
2. “Sportelli donna per il welfare territoriale”. Sperimentazioni innovative per la promozione e il sostegno della microimprenditoria femminile destinata a rafforzare servizi al welfare territoriale, attraverso sportelli in ogni Provincia, per offrire risposte concrete alle crescenti esigenze di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro (orientamento, accompagnamento e agevolazione per l’avvio di nuove micro imprese femminile nell’ambito della conciliazione vita-lavoro);
3. Iniziative sperimentali a carattere innovativo di modelli di lavoro organizzativi flessibilisia per le Pubbliche Amministrazioni sia per le imprese che siano di stimolo per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro (telelavoro, banca delle ore, adozione di orari flessibili,bilancio so-ciale di genere, ecc.).

Leggi tutto Stampa

 

gli appunti di ampelio






L’otto marzo del 2015 viene anticipato di pochi giorni dalle manifestazioni in Turchia contro lo stupro e l’uccisione della giovane Aslan in cui gli uomini turchi sfilanocon abiti femminili. Gli uomini afgani invece hanno camminato per le vie di Kabul col burqa per solidarietà con le loro donne. Quasi a ricordare l’appello di qualche mese prima agli uomini dall’attrice Emma Watson nel discorso delle Nazioni Unite: «La parità di genere è anche un problema vostro». E una giornalista, Barbara Stefanelli, ha indicato alcune categorie di uomini (i padri, i compagni, i capi) a cui “possiamo dire grazie”. Rimanendo nel mondo del lavoro e quindi i capi: “Il vostro grazie va a quelli tra loro che non concedono lentamente pari opportunità, ma sin dal’inizio pari capacità. Perché è giusto. E perché ha senso, per tutti. Uomini e donne. A quei capi che non temono il confronto e sanno – aprire – senza pregiudizi o previsioni – non tanto a un genere diverso, quanto al merito di persone differenti. A quei capi che non considerano la maternità un limite professionale, un problema privato che si rivelerà un intralcio per l’organizzazione degli altri e per la produttività di fine anno”.

Stampa

Torna su