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11 Marzo 2015 Numero 23 Anno II

 

il volto della donna




Non c’era bisogno del telefonino per sapere che l’8 marzo bisognava riflettere sulla condizione della donna.
Ma la mattina dell’8 marzo una mia amica mi invia un piccolo video di un grande Benigni che recita un breve passo del Talmud: “State molto attenti a far piangere una donna perché Dio conta le sue lacrime. La donna è uscita dalla costola dell’uomo, non dai piedi perché dovesse essere calpestata, né dalla testa per essere superiore, ma dal fiancoper essere uguale, un po’ più in basso del braccio per essere protetta, dal lato del cuore per essere amata”. L’8 marzo è stata anche la prima occasione per il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per fare il suo esordio sui temi sociali dicendo tra l’altro: “Senza le donne, senza di voi, l’Italia sarebbe più povera e più ingiusta. Siete il volto prevalente della solidarietà.

Il volto della coesione sociale”. Quest’anno l’8 marzo è capitato di domenica e quindi anche il Papa nel suo Angelus domenicale ha avuto modo di intervenire dicendo: “Le donne portano la vita e vedono oltre, ci trasmettono la capacità di vedere oltre e di capire il mondo con occhi diversi, con cuore più creativo, più paziente e tenero”. Alla finedella giornata ricevo un sms da una mia amica che è andata a lavorare all’estero: “Buon 8 marzo a tutte le donne che ogni giorno urlano in silenzio, a quelle che non possono vivere la propria femminilità, alle donne che dedicano la loro vita alla famiglia e alla cura degli altri, alle donne intrappolate dai preconcetti e dalle ipocrisie”. (Viviana Toia)