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11 Marzo 2015 Numero 23 Anno II

 

una bella donna del sud



Una bella donna del Sud, over 40, sicura e determinata. Provando a delineare l’identikit dell’operatore Ital i numeri ci restituiscono la fotografia di un Patronato tutto al femminile, composto perlopiù da donne che provengono dal Lazio, dalla Sicilia e dalla Puglia. Girando le sedi Ital di tutto il mondo riscontriamo che sette operatori su dieci sono donne, nate prima del 1975 e la maggior parte ricoprono ruoli di responsabilità all’interno dell’Organizzazione. Esiste comunque un divario tra Italia e estero in materia di quote rosa e ruoli di responsabilità: in Italia il 66% delle donne sono responsabili di un ufficio di Patronato mentre all’estero la percentuale non sfiorail 50% segno evidente che il ruolo di coordinamento sia ancora relegato a una figura maschile, nonostante all’estero gli uomini rappresentino il 33% del totale operatori.

La regione italiana che si tinge completamente di rosa è il Friuli Venezia Giulia a seguire la Toscana con la quasi totalità di operatori donna (40 su 42). Se non in casi eccezionali in cui la parità uomo-donna è completamente soddisfatta (Basilicata 50% donne) o del tutto ribaltata rispetto alla media (Molise 29% donne), la presenza maschile sembra non superare mai quella femminile e, anche davanti a un presunto ex equo, sono le donne “a fare la differenza” numerica (Calabria 51% donne; Campania 52% donne; Sicilia 53% donne). Dietro i numeri e al di là di qualsiasi fantasiosa analisi si nasconde, silente, il lavoro di numerosissime donne che quotidianamente, con tenacia, contribuiscono alla cresci-ta del Patronato Ital. I numeri ci parlano di donne radi-cate alle proprie origini, operatrici che solo nel 30% dei casi hanno scelto di varcare i confiniregionali per trasferirsi altrove; di donne che dedicano le proprie giornate al lavoro part-time (in Italia solo il 37% delle operatrici Ital ha un contratto full time, mentre all’estero la percentuale cresce) a cospetto dei colleghi uomini di tutto il mondo (Ital) che trascorrono più tempo in ufficio.Volendo infineaggiungere un aggettivo alla descrizione iniziale dell’operatrice Ital potremmo dire di lei: una donna teutonica. Tralasciandone però il senso figuratodel termine, che la vedrebbe come dura e inflessibile,teutonica come sinonimo di tedesca. Sono infatti nate in Germania sia l’operatrice più giovane che la meno giovane delle donne Ital che lavorano all’estero. Sempre a Nord, ma in questo caso del Nord Italia, sono la più giovane e la più anziana operatrice Ital italiana, la prima è di Bolzano la seconda di Torino, nata in Romania. (Silvia La Ragione)