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LAVORO ITALIANO NEL MONDO
PERIODICO TELEMATICO
Iscrizione Tribunale Civile di Roma n. 81/2014
Direttore Responsabile: Alberto Sera
Direzione e redazione: Via Po, 162 Roma
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Anno I Numero 17 15 Dicembre 2014 Archivio

 

Taglio al fondo patronati: da 150 milioni a 35


Approvato ieri, 17 dicembre 2014, in Commissione Bilancio al Senato il taglio strutturale di 35 milioni al fondo Patronati; una conquista se pensiamo che il Governo è partito da un taglio di 150 milioni e una presa d’atto di un contributo per uscire dalla crisi, anche se ai Patronati si applica una percentuale di taglio superiore a quello medio.
Riteniamo comunque che sia un’invasione di campo perché mette le mani sui soldi dei lavoratori. Seguiremo nei prossimi mesi l’evolversi della situazione perché i processi di riforma dei Patronati, accennata nella legge di stabilità, garantiscano sempre di più un servizio efficiente ai cittadini.
Un forte ringraziamento va ai nostri operatori e ai cittadini che ci sono stati vicini in questi due mesi di lotta e ai Parlamentari che hanno contribuito a raggiungere questo risultato.


Gilberto De Santis - 17 dicembre 2014

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dal palco di enna


Oggi l’Italia si ferma per difendere la dignità dei lavoratori, da cui dipende tra le altre cose la democrazia nel lavoro e siccome il lavoro è il fondamento costituzionale su cui si regge il nostro paese, scioperiamo e manifestiamo per difendere la democrazia. Scioperiamo inoltre per riaffermare l’utilità sociale dei Patronati e valorizzare la nostra attività di tutela e di promozione dei diritti fondamentali.

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dal palco di caltanissetta


Mi presento: io sono Katya Maniglia, la Responsabile Provinciale del Patronato Ital della Uil, mi auguro di riuscire a comunicare in maniera chiara e semplice il motivo del mio intervento in occasione di una giornata come questa… giornata di particolare importanza… sciopero generale indetto da Cgil e Uil. Cercherò di spiegare come nella legge di stabilita, anche i Patronati subiranno dei tagli e quindi un gravissimo problema che inciderà sui diritti dei cittadini tutti.

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fascino e nostalgia


Il confronto italo-tedesco è di attualità anche tra le giovani generazioni. È di questi giorni l’appello del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che da Torino invita i due Paesi a fermare ogni forma di pregiudizio sprezzante ricordando che ci sono enormi lacune nella conoscenza reciproca. E su la Stampa il giorno dopo la convention due giovani prendono la parola per raccontare la loro visione dei rapporti tra Italia - Germania.

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ISTAT: DIMINUISCONO GLI IMMIGRATI, AUMENTANO EMIGRATI ITALIANI ALL'ESTERO

Corriere della Sera.it - 9 dicembre 2014


“Nonostante in molti pensino il contrario, l’Italia attrae sempre meno gli immigrati. Nel 2013 gli arrivi dall’estero sono stati infatti 307 mila, 43 mila in meno rispetto all’anno precedente (-12,3%). Sebbene in calo rispetto agli anni precedenti, l’Italia rimane, tuttavia, meta di consistenti flussi migratori dall’estero. In compenso aumentano gli italiani che emigrano all’estero. Nel 2013 infatti «si contano 126 mila cancellazioni dalle anagrafi per l’estero, 20 mila in piu’ dell’anno precedente.

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Istat: boom di italiani che lasciano il paese. e gli immigrati tornano a casa

La Repubblica.it - 9 dicembre 2014


“Italiani di nuovo emigranti e sempre più stranieri lasciano il Belpaese per tornare a casa (c’è un aumento del 14% degli stranieri che se ne vanno dall’Italia). L’Istituto di statistica rivela che circa 44 mila emigrazioni, sulle complessive 125mila registrate nel 2013, riguardano cittadini stranieri. Il numero di cittadini stranieri che lasciano il nostro Paese è in aumento rispetto all’anno precedente (+14,2%), ma ancor più marcato è l’incremento dei nostri connazionali che decidono di trasferirsi in un Paese estero.

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crollano gli immigrati, record di italiani in fuga

Giuseppe Bottero - La Stampa.it - 9 dicembre 2014


“Crolla il numero degli stranieri che scelgono il nostro Paese, balza quello degli italiani che decidono di cambiare vita e nazione. L’Istat fotografa i flussi migratori, e conferma che l’Italia sta tornando una terra di emigranti. Nel 2013 le immigrazioni dall’estero sono state 307 mila, 43 mila in meno rispetto all’anno precedente: un calo del 12,3%. La flessione, spiegano dall’istituto di ricerca, è imputabile soprattutto ai cittadini stranieri, il cui numero scende da 321 mila nel 2012 a 279 mila nel 2013.

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la fotografia del censis

Rosaria Amato - Repubblica.it - 4 dicembre 2014


“In questo panorama desolante, il Censis ha raccolto alcuni dati che testimoniano la persistenza di un certo fascino del “modello Italia” all’estero. Siamo la quinta destinazione turistica al mondo con 186,1 milioni di presenze turistiche straniere nel 2013 e 20,7 miliardi di euro spesi, con un aumento del 6,8% rispetto al 2012. L’export del Made in Italy è aumentato del 30,1% in termini nominali tra il 2009 e il 2013. E poi, forse il dato più stupefacente, 200 milioni di persone parlano la nostra lingua nel mondo”.
 

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il freno inglese


L’ultimo rapporto Istat sulle migrazioni ci ricorda che l’Italia è un Paese di migranti. E sempre più persone, in gran parte laureati, scelgono il Regno Unito come destinazione. Dai dati ufficiali si contano, solo nel Regno Unito, 260mila emigrati italiani (sono esclusi i non iscritti all’Aire), un flusso che secondo il Corriere della Sera è in costante crescita: sono duemila i connazionali che ogni mese si trasferiscono per lavorare a Londra e dintorni.

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gli appunti di ampelio


“La rottamazione utilizzata come clava sulle persone è poi passata, nella sua rappresentazione esterna, alla persecuzione annunciata dei comportamenti sbagliati delle incrostazioni, delle riunioni polverose. Da qui il lungo elenco dei rottamandi: compagni di partito con i capelli bianchi, burocrati senza volto ma simbolo di inefficienza della PA, euroburocrati (sempre senza volto) ma sempre senza simbolo dell’inefficienza europea, e poi ancora magistrati, insegnanti, sindacati e patronati, corpi intermedi di varia natura”.
Così scrive testualmente Francesco Boccia in un brano dal titolo “Se la rottamazione diventa una ideologia”. Sì proprio Francesco Boccia, il presidente della Commissione Bilancio della Camera da cui il Patronato è uscito semirottamato con 75 milioni in meno l’anno.

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