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15 Dicembre 2014 Numero 17 Anno I

 

il freno inglese

L’ultimo rapporto Istat sulle migrazioni ci ricorda che l’Italia è un Paese di migranti. E sempre più persone, in gran parte laureati, scelgono il Regno Unito come destinazione. Dai dati ufficiali si contano, solo nel Regno Unito, 260mila emigrati italiani (sono esclusi i non iscritti all’Aire), un flusso che secondo il Corriere della Sera è in costante crescita: sono duemila i connazionali che ogni mese si trasferiscono per lavorare a Londra e dintorni.

Le ultime dichiarazioni del Primo Ministro inglese Cameron minacciano di “tagliare il welfare per gli immigrati che arriveranno dalla Ue”. Una decisione che ha fatto balzare dalla sedia molti immigrati italiani e che delinea un quadro sconcertante per tutti i cittadini comunitari che vedranno congelati per quattro anni i crediti d’imposta e gli aiuti sulla casa ai lavoratori a basso reddito, il ritorno in patria se non troveranno lavoro entro sei mesi e la rimozione dei contributi per i figli a carico che non risiedono in GB. Una chiara politica del leader britannico che tende a disincentivare l’ingresso degli stranieri. Per ora, però, non ci sono certezze.
Di sicuro, le dichiarazioni del leader inglese non hanno scoraggiato i lavoratori che godono di buone retribuzioni (la maggior parte) che non accedono a incentivi sociali. I più preoccupati per il futuro sono i giovani in cerca di occupazione che fino ad ora potevano contare su un salario modesto e qualche sterlina di sussidio. (Silvia La Ragione)