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15 Dicembre 2014 Numero 17 Anno I

 

dal palco di caltanissetta

Mi presento: io sono Katya Maniglia, la Responsabile Provinciale del Patronato Ital della Uil, mi auguro di riuscire a comunicare in maniera chiara e semplice il motivo del mio intervento in occasione di una giornata come questa… giornata di particolare importanza… sciopero generale indetto da Cgil e Uil. Cercherò di spiegare come nella legge di stabilita, anche i Patronati subiranno dei tagli e quindi un gravissimo problema che inciderà sui diritti dei cittadini tutti.

Mi piacerebbe precisare quale realmente è l’attività svolta dai patronati e l’importanza del ruolo del patronato, in favore dei cittadini. Il Patronato è un istituto che esercita funzioni di assistenza e tutela in favore dei lavoratori, pensionati, disoccupati, inoccupati stranieri, cittadini presenti su tutto il territorio dello stato. Gli Istituti di Patronato, vennero riconosciuti già dal lontano 1947 per poi essere maggiormente qualificati e rivalutati attraverso la legge 152 del 2001, tale legge, prevede anche la facoltà di accedere a banche dati dei vari enti preposti all’erogazione delle prestazioni richieste…Inps ex-Inpdap Inail…É bene specificare anche come funzionano i patronati….ovvero, il patronato riceve un finanziamento pubblico regolato dall’articolo 38 della Costituzione. Il finanziamento è poi trasferito ai Patronati in maniera proporzionale all’attività svolta e verificata dal Ministero del Lavoro attraverso gli Ispettori. Si precisa che non tutte le prestazioni sono retribuite. Bene, in considerazione di tutto questo e nonostante la mole di lavoro esagerata che svolge il Patronato, la Legge di stabilità decide di tagliare i fondi ai Patronati. Inizialmente prevedeva un taglio di euro 150 milioni ora ridotto a 75 milioni, ma se anche la riduzione è stata concessa e il danno ridotto, le conseguenze sarebbero ugualmente gravi per la tenuta del sistema patronati. Questi tagli significano intanto la chiusura di molti uffici di patronato ma soprattutto non potere più garantire i servizi GRATUITI ai cittadini, si corre il rischio che i patronati diventano a pagamento!!! In tutto questo, il Governo che intende tagliare i fondi ai patronati, sottovaluta che la pubblica amministrazione si troverebbe a dover gestire una mole di lavoro non indifferente, tanto da dover aprire circa 6000 nuovi uffici e aumentare gli organici di circa 5000 persone…mi chiedo quale sarebbe e a quanto ammonterebbe il risparmio per il Governo??? I Patronati, gestiscono 92 tipologie di prestazioni sociali e previdenziali (aspi, mini–aspi, pensioni contributive, assegni sociali, pensioni di invalidità, maternità, congedi parentali, consulenza contributiva e tanto altro ancora e ovviamente tutto a titolo GRATUITO! I patronati, svolgono un lavoro che contribuisce anche al buon funzionamento degli Enti pubblici. Se non dovessimo più garantire il servizio, il cittadino sarebbe costretto a rivolgersi personalmente agli enti previdenziali o ad affidarsi a consulenti a pagamento, quando in realtà il servizio del patronato è un diritto del cittadino sancito dalla Costituzione! Mi sembra giusto inoltre notiziarvi delle iniziative che abbiamo intrapreso…Preciso, che a livello nazionale già dal 6 ottobre è iniziata una campagna di comunicazione con lo scopo di diffondere con chiarezza il ruolo e le funzioni del patronato, come CePa di Caltanissetta (Acli, Inas, Inca, Ital) abbiamo fatto dei sit-in davanti l’Inps di Caltanissetta. Il 15 novembre è stata la giornata della tutela in tutte le piazze d’Italia e anche noi siamo stati presenti con positivi riscontri da parte della gente. Il 10 dicembre al Presidente del Senato Grasso, sono state consegnate 1 milione di firme raccolte. Ieri 11 dicembre noi CePa Caltanissetta, siamo stai ricevuti dal Prefetto di Caltanissetta il quale ha attenzionato le nostre istanze e le inoltrerà a chi di competenza. Ora si attende la decisione del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, nella speranza che cancelli completamente il taglio previsto ai patronati, affinché i cittadini possano continuare ad ottenere i propri diritti e soprattutto questo è importante per le fasce più deboli, che spesso non sanno come destreggiarsi nel momento del bisogno e non sanno come poter chiedere i propri diritti. Grazie a tutti, per avermi ascoltata. (Katya Maniglia)