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Benefici previsti dalla legge 210

I benefici economici sono:
  1. l’assegno bimestrale, cumulabile con ogni altro trattamento a qualsiasi titolo percepito e rivalutato annualmente, reversibile per 15 anni, il cui ammontare è variabile a seconda della gravità del danno e della corrispondente categoria tabellare, a seguito della decisione effettuata dalla Commissione medica ospedaliera, secondo i criteri previsti dalla legge 210/92. Decorre dal 1° giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda;

     
  2. l’indennizzo aggiuntivo pari al 50% dell’indennizzo sopra previsto, per le persone danneggiate qualora contraggano più di una malattia con esito invalidante distinto;

     
  3. l’assegno una tantum per vaccinazioni nella misura del 30% per ogni anno, dell’indennizzo dovuto dalla legge 210, per il periodo ricompreso tra il manifestarsi dell'evento dannoso e l'ottenimento dell'indennizzo.
 
Inoltre, nel caso di aggravamento dell'infermità già riconosciuta, l'interessato può presentare alla Asl, entro sei mesi dalla conoscenza dell'evento, una domanda di revisione, al fine di ottenere l’attribuzione ad una diversa categoria tabellare.
 

A favore dei soggetti danneggiati è prevista l'esenzione dalla spesa sanitaria limitatamente alle prestazioni sanitarie necessarie per la diagnosi e la cura delle patologie previste dalla legge.

 

IMPORTANTE! La Corte europea dei diritti umani di Strasburgo, con sentenza del 2013, ha stabilito che lo Stato Italiano dovrà pagare a tutti coloro che sono stati infettati da trasfusioni di sangue o da prodotti da questo derivati, l'indennità integrativa speciale prevista dalla legge 210/1992 che deve essere rivalutata ogni anno in base al tasso d’inflazione.
Una norma del 2010 aveva infatti escluso dalla rivalutazione l’indennità integrativa speciale che costituisceparte consistente dell’indennizzo in godimento.
Nonostante tale disposizione sia stata poi dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale con sentenzan. 293/2011, lo Stato non ha mai provveduto ad erogare la somma dovuta.
Questo provvedimento del 2010 viene ora censurato anche dalla Corte di Strasburgo secondo la quale lo Stato italiano ha violato i diritti dei ricorrenti e di tutti coloro che si trovano nella loro stessa situazione.
A tal fine la legge Stabilità 2014 ha incrementato la spesa per la legge 210/92 di euro 50 milioni per ciascuno degli anni 2014 e 2015.