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23/10/2014. Gilberto De Santis, nel suo intervento al Convegno Uil "I rischi stress lavoro correlato" durante la Fiera della Sicurezza e Salute sul lavoro organizzata a Bologna, ha detto che "La prevenzione per la salute nei luoghi di lavoro passa anche attraverso l'informazione e la tutela dei lavoratori da parte dei Patronati. I tagli previsti al fondo Patronati sono dei tagli che incidono sull'attività di prevenzione e Sicurezza nei luoghi di lavoro".


23/10/2014. Il Segretario Confederale Uil, Paolo Carcassi, dalla Presidenza dell'Assemblea nazionale RLS - CGIL - CISL - UIL a Bologna, citando i paventati tagli ai Patronati ha sottolineato che in tal modo si taglia anche la sicurezza e la tutela nei luoghi di lavoro.


23/10/2014.
Non compaiono nelle slides di presentazione, ma rischiano di pesare parecchio. Sono alcuni dei tagli nascosti nelle pieghe della Legge di Stabilità, peraltro ancora (troppo) indefinita a una settimana dall’approvazione in Consiglio dei ministri. Sembrano piccoli interventi, di quelli che a prima vista colpirebbero finalmente una qualche burocrazia o eliminerebbero dei privilegi. E invece sono destinati a danneggiare proprio i più deboli tra i cittadini.

È quello che può accadere con il taglio del Fondo Patronati deciso dal governo Renzi. Una manovra in tre mosse che prima storna 150 milioni di euro a un’altra imprecisata «posta del bilancio pubblico». Poi riduce dall’80 al 45% l’anticipo dei pagamenti agli enti e infine dal 2016 dimezza anche l’aliquota di contribuzione (dallo 0,226 allo 0,124% dei salari) che alimenta il Fondo, senza specificare dove finiranno questi soldi di lavoratori e imprese. In totale, su un fondo oggi di 430 milioni di euro, i Patronati se ne vedono sottratti 298 milioni. Di qui il loro allarme – che abbiamo raccolto ieri su queste colonne – per il destino segnato di 7mila dei 10mila addetti del sistema di assistenza.

C’è in gioco il futuro di migliaia di lavoratori e questo è certamente preoccupante. Ma lo sono ancora di più le conseguenze che un tale impoverimento di servizi avrebbe per i cittadini e le motivazioni che
sembrano sottese alla scelta. Lo scorso anno i Patronati hanno registrato 14 milioni di accessi di persone che chiedevano assistenza per la pensione, l’invalidità, gli infortuni, i permessi di soggiorno, i bonus antipovertà, eccetera. Cittadini per i quali i Patronati rappresentano il filo di Arianna necessario a uscire vivi dal labirinto della Pubblica amministrazione. Persone che, nonostante tutte le promesse di semplificazione, non saranno mai in grado da sole di istruire pratiche complesse con il proprio Pin sul Web, come pretenderebbe l’Inps dai pensionati di 80 e passa anni. E che senza assistenza non solo non riusciranno ad accedere a quel poco di welfare che abbiamo, ma verrà negato loro in radice il diritto di chiedere.

In questi giorni, nei quali la versione di un ministro smentisce quella dell’altro e si accavallano le bozze di manovra, è difficile comprendere le vere ragioni di una tale scelta. Se sia dettata solo dall’esigenza di trovare 150 milioni. O, più probabilmente, continuare nel ridimensionamento dei sindacati (come di tutti i corpi intermedi). Il sospetto è che di questo passo si arrivi ad affermare, non il primato, ma l’autosufficienza della rappresentanza politica. Senza più intermediazione né soggettività della società. Tanto c’è il governo a fare e disfare. Nel male e nel bene, anzi nel bonus.
 

Avvenire.it - Francesco Riccardi - 23 ottobre 2014


20/10/2014. "Come avrete letto la Legge di stabilità 2015, approvato dal CDM, prevede tra l’altro anche la riduzione di ben 150 milioni di Euro (da 430 a 280) e la riduzione della diminuzione dell’aliquota del contributo in busta paga: da 0,226 a 0,148%. E’ chiaro a tutti che un taglio di queste dimensione mette in discussione le convenzioni con i vari enti nazionali INPS e INAIL in primis".

Uil SGK - Alto Adige - Sudtirol


19/10/2014. “Vedremo se la norma verrà confermata nell’esame parlamentare della legge. Di sicuro, se davvero i 30 patronati oggi esistenti dovranno chiudere i battenti, problemi ce ne saranno, eccome. Come detto, i patronati svolgono (gratuitamente per i cittadini, tutta l’attività è remunerata dal Fondo) molte prestazioni di “front office” che gli uffici Inps ormai forniscono quasi soltanto per via telematica. Attualmente, chi deve presentare una domanda di pensione o semplicemente vuole chiedere un chiarimento o un informazione – ma vuole parlare con un essere umano in carne ed ossa, e non con un computer o un call center – va in un patronato. Stesso discorso per le pratiche infortunistiche Inail. E anche i permessi di soggiorno per migranti li gestiscono i patronati: “prima” davanti agli uffici erano normali i bivacchi notturni e le risse”.


La Stampa - Roberto Giovannini – 19 ottobre 2014



17/10/2014. “Scatterà poi dal 2015 la riduzione di 150 milioni dei fondi destinati ai patronati, strutture che prestano assistenza ai pensionati nei loro rapporti con l’istituto previdenziale. A regime, la quota del gettito dei contributi previdenziali che va a finanziare le attività dei patronati verrà ridotta del 35 per cento”.


Il Messaggero – Luca Cifoni – venerdì 17 ottobre 2014
 

On. Fabio Porta, 17/10/2014: “Purtroppo queste cose sono frutto anche di tanta disinformazione, di polemiche pretestuose, di un'immagine distorta dei patronati che, al contrario, in questo momento potrebbero rappresentare, anche per la nuova emigrazione, un punto di riferimento importantissimo per le nostre collettività all’estero, così come oggi i patronati lo sono anche per i cittadini italiani. Non dimentichiamo – sostiene l’Onorevole Porta - che offrono servizi gratuiti attraverso personale che fa molte ore di volontariato anche al di la dell'impegno lavorativo e sarebbe un peccato che questa rete venga smantellata, rimossa o rimessa in discussione, come è stato fatto a più riprese. Ha poi continuato - il risultato è che alla fine ricade sempre sulla pelle dei nostri cittadini e nel caso dell’estero, dei connazionali, che si vedranno privare di servizi che ha soltanto l'Italia. Insomma, come tante belle cose che abbiamo nel mondo siamo anche molto bravi a distruggerle, facendo tutto da soli".

Italiannetwork.it - venerdì 17 ottobre 2014

 

Roma, 21 ott. Abbiamo esaminato la grave situazione derivante dal pesante taglio al fondo patronati e abbiamo giudicato non sopportabile tale duro attacco all'attività di cui i cittadini hanno bisogno, un duro attacco alla gratuità di tale servizio, un duro attacco ai lavoratori del settore che rischiano l'occupazione, un vero attacco all'operatività delle sedi italiane ed estere per le quali diventa problematica la funzionalità.
Si è pertanto decisa una mobilitazione forte e diffusa, nessun territorio è escluso, che prevede da lunedì 27 ottobre c.a le seguenti iniziative:
 

  1. Raccolta firme dei cittadini su petizione cartacea e on-line
  2. Manifestazione in tutte le città davanti alle Prefetture e alle sedi Inps e Inail
  3. Incontri con i Parlamentari
  4. Chiusura per protesta degli uffici di Patronato in Italia e all'Estero
  5. Manifestazione nazionale a Roma dei lavoratori del Patronato

Invio massiccio di documenti in tutti i canali informatici del Governo
Seguiranno ovviamente indicazioni più precise su tempi e modalità della mobilitazione.
E' chiaro ed evidente che da oggi inizia un periodo di forte agitazione di tutti.

Gilberto De Santis



Roma, 17 ott. (AdnKronos) - Il taglio del 40% operato sul fondo dei Patronati "è sbagliato e inaccettabile" ed è una "gravissima ingiustizia". Così Gilberto de Santis, presidente Ital-Uil , commenta la norma della legge di stabilità approvata nei giorni scorsi dal Consiglio dei ministri. "Con tale provvedimento il Governo colpisce ancora una volta i cittadini più deboli che trovano quotidianamente nei Patronati assistenza, capacità di ascolto e aiuto nel districarsi tra le maglie della burocrazia", aggiunge ribadendo come "i patronati svolgono da sempre un lavoro prezioso che contribuisce anche al buon funzionamento degli enti pubblici, di quelli previdenziali e assistenziali fornendo spesso prestazioni che non sono in alcun modo retribuite". Il sindacato inoltre ricorda al Governo "che recenti indagini demoscopiche di importanti istituti indipendenti hanno fotografato l’importanza ed il ruolo di questi istituti anche nel rapporto costi/benefici". Con questo taglio dunque, conclude, "il Governo mette anche a repentaglio migliaia di posti di lavoro e la presenza di molti uffici sul territorio nazionale

 

Roma, 17 ott. (Italiannetwork) - E' un colpo mortale per le attività dei Patronati a servizio dei cittadini" Lo afferma il Presidente del Patronato ITAL UIL, Gilberto De Santis commentando il provvedimento inserito nella Legge di stabilità che prevede un taglio del quasi 40% che va ben oltre le peggiori previsioni". "Mortale", appunto, per le strutture del Patronato - fa presente De Santis - ma soprattutto per i cittadini italiani. Ed in particolare - aggiunge il Presidente del Patronato della UIL - per i cittadini italiani all'estero". E puntualizza "sia per gli anziani che per le migliaia e migliaia di giovani che sono costretti ad andare all'estero per cercare un lavoro e che li Paese sta completamente abbandonando a loro stessi " dichiara De Santis. In Italia - prosegue - la situazione è diversa. I nostri Uffici sono sempre pieni di cittadini che possono raggiungerci facilmente ma all'estero la situazione è del tutto diversa. Parliamo di Paesi dalle grandi distante. Parliamo della complessità della normativa e di elevate professionalità formate nel tempo per fornire una gamma diversificata di servizi in assenza di altre strutture italiane. In quest'ambito il taglio diventa un vero e proprio colpo mortale, a cui dovrebbe aggiungersene un altro nel 2015. Se con questa legge di stabilità si voleva andare incontro ai cittadini. Per quanto riguarda i nostri connazionali all'estero non sarà certamente questo il risultato in caso il provvedimento vada avanti così com'è stato predisposto.