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Ital e Uil a convegno a Cremona. Sugli immigrati confronto con gli amministratori locali

1/10/2010


COMUNICATO STAMPA

ITAL E UIL A CONVEGNO A CREMONA. SUGLI IMMIGRATI CONFRONTO CON GLI AMMINISTRATORI LOCALI

“Un convegno per imparare e proporre”. Così ha definito Mino Grossi, Segretario Generale della Uil di Cremona, l’iniziativa svolta dall’Ital nella città lombarda “La mediazione culturale e la lingua italiana”.
Prendendo spunto da una “provocazione” dell’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Cremona, Luigi Amore: “Non ci può essere integrazione se gli immigrati non vogliono”, il dibattito ha sottolineato come l’integrazione sia un valore essenziale di tutti gli uomini.
Su questo valore si è incentrato il discorso del Prefetto di Cremona, Tancredi Bruno di Clarafond, che ha sottolineato come va affrontato il problema dell’ISOLAMENTO degli immigrati.
Le varie Associazioni presenti sono intervenute ponendo l’accento sul fatto che occorre capire l’integrazione che vogliono gli immigrati. Occorre interrogare i diversi interessati per sapere cosa di cui hanno bisogno. Per questo è importante la mediazione, ma non c’è mediatore se non sta dentro le comunità degli stranieri.
Le esperienze e le valutazioni sulla mediazione culturale sono state presentate dagli Assessori alle Politiche Sociali della Provincia di Cremona, Silvia Schiavi, e del Comune di Crema, Luciano Capetti. Uno dei momenti di integrazione è senz’altro la conoscenza della lingua italiana, che vedrà nei prossimi mesi centinaia di migliaia di immigrati impegnati nei test.
Il Convegno ha identificato alcune caratteristiche di questo importante momento dei test della lingua italiana: 1) non solo l’esame ma anche la preparazione, 2) non solo uomini ma anche attenzione alle difficoltà logistiche e culturali per le donne, 3) non solo lingua ma anche lingua e tradizioni, lingua e cucina, lingua e salute nei luoghi di lavoro, 4) non solo compartecipazione degli stranieri alle spese per prepararsi al test di italiano ma anche finanziamenti pubblici.
Importante è stata la presa di posizione dell’Assessore leghista Silvia Schiavi che ha sostenuto: “La lingua è un potentissimo canale di integrazione anche per le dinamiche sociali che innesca: esco di casa per andare al corso, conosco gli altri partecipanti, mi relaziono con un insegnante che di fatto veicola integrazione, crea basi perché ci sia comunicazione al mercato, a lavoro, nella società. In questo senso i corsi di lingua sono uno strumento troppo prezioso per essere banalizzato con interventi poco ragionati”.

Roma, 1 ottobre 2010

UFFICIO STAMPA ITAL-UIL