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Convegno Ital Uil a Mantova

08/04/2011

PIU' STRANIERI IN CERCA DI LAVORO

Nel primo trimestre sono quasi 900. Iurato: sono un patrimonio

 

(Gazzetta di Mantova.it) 8 aprile 2011 - Sono oltre 15mila i lavoratori immigrati che hanno trovato occupazione nel Mantovano, secondo i dati illustrati ieri dalla segreteria generale della Uil di Mantova. In prevalenza sono impiegati nel comparto agricolo e zootecnico, «dove gli italiani non vogliono più andare», inserendosi bene anche nell'edilizia, nell'agroalimentare ed in percentuale minimale nel commercio. Il lavoro è stato inteso come il filo conduttore che porta all'integrazione sociale, tema sul quale la Uil ha inteso riflettere, organizzando al Centro di formazione professionale di Porto Mantovano, il convegno «Integrarsì», richiamando al rispetto dei diritti e dei doveri verso i migranti. Il segretario generale della Uil Mantova, Francesco Iurato, ha definito gli extracomunitari attivi nel mondo del lavoro «un patrimonio di risorse per la nostra Nazione». Una multietnicità che deve essere rispettata negli ambienti in cui sono occupati e pertanto ha sollecitato gli imprenditori a cambiare la cartellonistica in materia di sicurezza, inserendo oltre all'italiano, anche altre lingue straniere, rispondendo a moderni concetti di integrazione, «perchè la ghettizzazione è ancora alta». Tra i presenti c'era anche l'assessore provinciale al Lavoro, Carlo Grassi, il quale, ha fatto rilevare che la crisi economica ha colpito maggiormente i migranti ed i giovani. Dai dati enunciati, afferenti agli stranieri iscritti ai Centri per l'Impiego di Mantova e provincia, si evince che nel 2010 erano 2.893 di cui 1.294 donne. Nel primo trimestre del 2011 sono già 887. «Rappresentano complessivamente il 35% -ha detto-. C'è un'intera generazione che non riesce a trovare un progetto di vita». Grassi ha sottolineato anche il problema della delocalizzazione delle aziende che preferiscono abbandonare l'Italia e trasferirsi all'estero considerato economicamente più conveniente. Ha annunciato che nella zona dell'Ostigliese entro la fine dell'anno potrebbero essere lasciate a casa 600 persone. Il coordinatore nazionale delle Politiche Migratorie della Uil, Giuseppe Casucci, ha proposto di applicare verso i profughi in fuga dal Nord Africa, la direttiva comunitaria della Protezione Temporanea, consentendo loro di avere un permesso di un anno per lavorare o studiare, sfruttandolo magari per raggiungere parenti o conoscenti che vivono in altri Paesi. «Nel frattempo si dovrebbe aiutare la Tunisia a creare sviluppo affinchè queste persone possano poi ritornare -ha sostenuto-. Sarebbe un errore regalarle alla malavita. Negli ultimi 5 anni sono morti in 15.000 nel Mediterraneo». Osservato un minuto di raccoglimento per i profughi che hanno tentato di sbarcare a Lampedusa, incontrando invece la morte.