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Cittadinanza Prossima Napoli

16/05/2013

COMUNICATO STAMPA

CITTADINANZA PROSSIMA NAPOLI

Marzia Cammarota, Roberto De Santis, Serena Di Giacomo, Alberto Lama, Ciro Luongo, Domenico Molinaro, Annalucia Opramolla, Maria Pisani, Nicoletta Sommella sono i nove volontari del Servizio Civile dell’ITAL Campania, età media 24 anni, che hanno scritto un appello ai parlamentari eletti in Campania e lo hanno presentato nella Conferenza Regionale d’Organizzazione della UIL Campania che si è tenuta oggi 16 maggio a Pozzuoli presso l’Accademia dell’Aeronautica.

Ecco il testo:

“L’immigrato ha un mondo del passato a cui appartiene e un mondo del presente al quale sempre, più o meno, sarà estraneo; suo figlio invece sta in tutti e due e molte volte in nessuno. Per questo c’è bisogno che il processo di integrazione abbia successo, in modo che la seconda generazione non resti chiusa nel ghetto”. Antonio Muñoz Molina

Divenire eguali significa divenire cittadini.
La concessione della cittadinanza secondo lo jus soli infervora il dibattito politico, scontrandosi ancora con posizioni di chiusura e intolleranza, dimenticando che una nazione dimostra la propria civiltà nell’integrazione di tutte le sue componenti: l’individuo ossia il cittadino.
E’ dalla cultura che si riparte quando tutti i valori sembrano perduti e l’attenzione di politici e media sembra concentrarsi solo sui problemi economici, come sta accadendo in questo momento di crisi.
La nostra presa di posizione sulla questione della cittadinanza deve essere un dovere per noi, o ancor di più un diritto inalienabile per queste persone, un pilastro portante della nostra cultura, una ferma espressione di civiltà.
Solo il riconoscimento della cittadinanza può facilitare il percorso di integrazione reale e affermare un’idea di comunità allo stesso tempo unica e plurale, in cui diversità equivalga a ricchezza.
Si tratta di una questione che ha a che fare con il futuro del paese, un futuro che tarda a giungere, costringendo migliaia di minori nati e cresciuti in Italia, con un bagaglio culturale e scolastico italiano, a sentirsi stranieri nella propria terra.
I bambini di oggi saranno i lavoratori di domani e la loro integrazione rappresenta un investimento nella costruzione della società in cui viviamo.
Ad oggi un minore su cinque dei nati in Italia e figlio di stranieri, non si può più negare questa realtà o fingere di non vederla. “L’ostilità nei confronti dell’immigrazione – ha osservato Napolitano – deve essere considerata un rifiuto della realtà, frutto di ingiustificate paure troppo spesso alimentate dal dibattito pubblico”.
La nostra società è ormai meticcia e multiculturale, e dobbiamo pretendere una convivenza civile e una coesione sociale.
Pertanto chiediamo alle istituzioni di mettersi in gioco fino in fondo per riformare la legge n. 91 del 1992 e per garantire un’evoluzione culturale e sociale del nostro paese.

L’appello è stato accolto da un caldo applauso dell’Assemblea dei delegati della UIL. Tra i vari commenti il Coordinatore Regionale dell’ITAL Campania, Pasquale Scuotto, ha detto: “è un testo che risente del lavoro svolto dai volontari del servizio civile dell’ITAL a contatto con gli immigrati. Ci sono sentimenti seri e sensazioni vere.”
Alberto Sera, Vice Presidente ITAL, ha detto: “è un appello raccontato con parole di amicizia, semplicità e serenità”.

Roma, 16 maggio 2013


UFFICIO STAMPA ITAL UIL