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Genova. Uiltucs e Ital dallo stress correlato - lavoro

27/01/2012



Stress da lavoro? In ospizio è al top di Marcello Zinola, Il Secolo XIX Genova



COMUNICATO STAMPA


GENOVA. UILTUCS E ITAL: DALLO STRESS CORRELATO - LAVORO IL “RICOMINCIAMENTO” DELLA PARTECIPAZIONE DEI LAVORATORI

 


La UilTucs della Liguria, il sindacato dei lavoratori del terziario della Uil, ha ampliato il suo cantiere della sicurezza nei luoghi di lavoro ed in collaborazione con l’Ital nazionale ha descritto, nel Convegno tenutosi ieri 26 gennaio a Genova, il percorso concettuale del proprio esperimento pilota concretizzatosi con la presentazione dei risultati di un’indagine svolta tra i lavoratori del commercio, turismo e servizi della Regione.
Il segretario generale della Uil Liguria, Piero Massa, nel porgere il saluto iniziale di tutta la confederazione ha identificato nella QUALITÀ DELLA SICUREZZA la caratteristica evidente dell’affrontare il tema stress da lavoro correlato e che proprio il fatto di combattere un tale fronte aumenti nei lavoratori la fiducia nel sindacato riformista per eccellenza.
Il leader della UilTucs ligure, Riccardo Serri, ha complessivamente delineato l’impegno e la voglia del sindacato di misurarsi anche nei luoghi di lavoro e nei settori di lavoro senza protezione, in tematiche di genere per quanto riguardano donne e stranieri.
Ma l’indagine è stata anche un modo per rifuggire da elementi di burocratizzazione e per ribadire che l’ambiente di lavoro sano non è privilegio ma la normalità.
I curatori dell’indagine per conto del patronato Ital, Maura Tabacco e Alessandro Germoni, hanno rintracciato nell’analisi dei dati l’obiettivo raggiunto della sensibilizzazione dei lavoratori alle tematiche affrontate sollecitando in maniera semplice ed efficace gli adempimenti concreti per tutelare i lavoratori dai danni alla salute in virtù anche del fatto che il Patronato è dotato di propri medici che aiutano la conoscenza e la conseguente prevenzione dei danni alla salute. In questa tematica è appunto intervenuto il Responsabile Nazionale dei medici del Patronato Ital, Franco Patriarchi.
L’intervento centrale del Convegno è stato tenuto da Giovanna Angelici, la responsabile della ricerca effettuata che ha visto circa 500 lavoratori. I concetti riassuntivi esposti dalla Angelici si basano sull’individuazione degli elementi di demotivazione e quindi di stress per i dipendenti che sono: la mancanza di coinvolgimento dei lavoratori nella vita dell’azienda nella sua gamma di servizi (il 65%), nel trattamento economico insufficiente (il 53%), nella insufficiente progressione di carriera (il 70%). Tutti elementi di malessere che possono essere debellati, secondo le risposte dei lavoratori, con investimenti in formazione che significano un importante volano per trovare soddisfazione se il lavoratore viene coinvolto nella mission dell’azienda, se il lavoratore è più formato vede in maniera più rosea il suo futuro. E su questo c’è molto da lavorare visto che un terzo dei lavoratori hanno risposto di non essere soddisfatti delle esperienze formative, un terzo di esserlo solo in parte e un terzo invece di ritenersi soddisfatto.
La formazione aumenta l’amalgama del lavoro, la formazione è centralissima in tutta la vita lavorativa.
Questi concetti hanno riempito di passione una sala piena di duecento delegati sindacali. Un vera e propria convention sulla salute che ha accolto con estremo interesse e favore le parole della psicologa del lavoro Francesca Vitali dell’Università di Genova. “Non è sempre detto che lo stress da lavoro può essere negativo – ha affermato la Vitali – può essere anche un elemento di miglioramento, quando l’acutezza è contenuta, quando le persone si sentono in grado di rispondere a una richiesta. Bisogna altresì tener conto della percezione dello stress. Proprio sulla percezione dello stress la ricerca UilTucs/Ital ha rilevato come un lavoratore su tre dichiara di soffrire di fenomeni stressogeni.
Tra i sintomi di stress il 30% ha difficoltà di concentrazione nel lavoro, il 40% non riesce a prendere sonno per problemi di lavoro. Non basta valutare, bisogna cambiare le incapacità di comunicare. Ed occorre che valutazioni e cambiamenti partano dal gruppo omogeneo e non solo siano individuali, ad personam”.
L’intervento del dirigente dell’Inail ligure dr. Clerici ha registrato l’attenzione dell’uditorio su un impianto scientifico ed istituzionale dell’approccio alla valutazione del rischio da lavoro correlato. Il giovane e incisivo segretario nazionale della UilTucs Gabriele Fiorino nel concludere il convegno ha messo in rilievo i connotati essenziali dell’attività sulla sicurezza nei luoghi di lavoro che sono la non autosufficienza dei sindacato e quindi la necessità di coinvolgimento di tutti gli attori della sicurezza e l’ottica multidisciplinare di cui ha bisogno questo tipo d’impegno. Fiorino ha inoltre ribadito che non si fa sicurezza se non si entra nel sistema di valutazione del rischio delle imprese e quindi nel confronto reale con le imprese.
Alberto Sera dell’Ital che ha presieduto i lavori del convegno ha così commentato l’iniziativa: “è stato un incontro così importante che può segnare la svolta per un “ricominciamento” della partecipazione dei lavoratori. Finita la parte poco praticabile per l’opinione pubblica della definizione degli indici di valutazione del rischio dello stress lavoro correlato si può partire per una diffusione massiccia della prevenzione dello stress”.


Roma, 27 gennaio 2012

UFFICIO STAMPA ITAL-UIL