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Intervista | La formazione al "centro" dell'ITAL

Aprile 2023

 

 

 

 

 

 

LA FORMAZIONE AL "CENTRO" DELL'ITAL

 

Intervista al Direttore generale dell’Ital, Maria Candida Imburgia

 

 

Ancora una volta, la formazione assume un ruolo di primo piano nell’attività dell’Ital. Destinatari dell’ultimo recentissimo corso, organizzato dal Patronato della Uil, sono stati gli stessi dipendenti della sede centrale dell’Ital. Ne parliamo, come di consueto, con il Direttore generale, Maria Candida Imburgia.


Direttore, di cosa si è trattato?


Abbiamo organizzato un corso di formazione continua, rivolto ai dipendenti della sede centrale dell’Ital, incentrato sulle metodologie pratiche per lavorare in team. Il Progetto è stato strutturato su 20 ore complessive suddivise in 5 appuntamenti, l’ultimo dei quali si è appena concluso il 31 marzo.


Quali sono stati gli obiettivi del corso?


Con questo percorso formativo abbiamo puntato a favorire una maggiore consapevolezza in merito al concetto del lavoro in team. La prospettiva è chiara: occorre adeguarsi al cambiamento e alle mutevoli esigenze che coinvolgono persone e processi, per offrire un servizio il più efficiente possibile a tutti coloro che richiedono il nostro aiuto.


Cosa significa lavorare in gruppo per un’Organizzazione sociale come il Patronato?


Significa mettere a frutto le diverse competenze di ciascuno per il raggiungimento di un obiettivo comune, sollecitando condivisione e collaborazione. Vuol dire anche impostare il lavoro in modo da valorizzare le diversità ed esprimerle in una dimensione collettiva di impegno, sapendo che, nel nostro caso, dobbiamo attuate soprattutto un compito di Segretariato sociale che consenta alle persone di fruire dei propri diritti.


Un’ultima domanda, su un altro tema. A che punto siamo con l’organizzazione del servizio civile da parte dell’Ital?


Dando seguito al Bando del Dipartimento del Servizio Civile Universale per l’anno 2022, abbiamo ottenuto l’approvazione di tre Progetti: “ITAL per il Sociale”, “Oltre le distanze digitali” e “Digitale e sud Italia”. A tal proposito, l’Ital potrà fare ricorso a 94 volontari, da impiegare per lo svolgimento di tali Progetti. Poiché, come è noto, questa iniziativa coinvolge il Sindacato dei pensionati, in quella che potremmo definire “una naturale azione sinergica”, abbiamo già svolto una riunione con i vertici nazionali e regionali della Uilp, nell’intento di condividere informazioni tecniche e normative necessarie all’attuazione di questo percorso. Consentire ai giovani, i nativi digitali del nostro tempo, di mettere a disposizione le proprie capacità per aiutare gli anziani a superare i tanti divari indotti dalla società informatica e, al tempo stesso, dare loro l’opportunità di fare un’esperienza umana e professionale che potrà servirgli per la loro vita, è uno dei compiti che qualifica l’attività dell’Ital. Offrire strumenti affinché siano concretamente superate le diseguaglianze, ma anche le distanze generazionali, è uno degli obiettivi che ci prefiggiamo, non solo per il valore sociale di questo impegno, ma anche come presupposto per l’effettivo ed efficace fruizione delle tutele e dei diritti che tutti i nostri assistiti ci richiedono e che noi abbiamo il dovere di assicurare a tutte le persone.