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Nasce il Punto Coma di Ascoli Piceno

03/10/2014


Nella sobria sala del Segretario Generale Uil di Ascoli Piceno Giuseppe Pacetti, che ha aperto la conferenza stampa, è stato presentato il Punto Coma di Ascoli Piceno gestito dalla volontaria di servizio civile Esther Saldari.
Pacetti ha sostenuto che il servizio civile ha consentito di fare un’esperienza molto sentita sia al sindacato che alla volontaria che si è resa conto de visu delle condizioni dei malati in coma e delle condizioni psicologiche delle famiglie. “Il Punto Coma – ha proseguito il leader della Uil di Ascoli Piceno – ha lo scopo di rendere servizi alle famiglie. Proprio quei servizi del Patronato che sono sotto attacco dal governo Renzi anche se rendono benefici a basso costo per la Pubblica Amministrazione e di ottima qualità sociale per i cittadini”.
Claudio Lunghini, segretario della Onlus Gli Amici di Eleonora, ha descritto come il Punto Coma risponda a familiari impreparati, a strutture inefficienti, a problemi sociali e assistenziali. “Il tentativo di mettere in rete il mondo del volontariato proprio del Punto Coma – ha sostenuto Lunghini – e la sottolineatura di un sistema di assistenza domiciliare che non completa la giornata rende pressante l’invito che vada avanti la legge di riforma del volontariato”.
Maura Tabacco dell’Ital Nazionale ha definito il Punto Coma un “sostegno di carattere sociale, sanitario, previdenziale, legale e psicologico avvalorato oggi anche dal progetto di Servizio Civile”.
Importante è stata la testimonianza del Direttore Generale della ASL di Ascoli Piceno, Del Moro, che nel riportare il numero di 168 ricoverati in stato vegetativo nelle strutture della Regione Marche ha sottolineato come questi siano dati importanti rivelando la criticità nel tenerli in abitazione. Ha poi sostenuto “L’azione della Uil è un’azione di assistenza, vicinanza, sussidiarietà a cui va il pieno merito anche di garantire più presenza di servizi sul territorio”. Ha poi dato alcune notizie di iniziative nuove come le residenze protette, per demenza, per malati di Alzheimer e come la “casa della salute” che ampliano le caratteristiche delle Marche, regione virtuosa che si è meritata la premialità da parte dello Stato.
La responsabile dell’Unitalsi di Ascoli Piceno, Anna Capriotti, ha raccontato l’esperienza della sua organizzazione che presta assistenza nei momenti straordinari come pellegrinaggi ma anche in strutture di lungodegenza con il progetto “Facciamoci compagnia”. Ha ribadito che è importante il servizio di “sollievo” che le associazioni prestano e che “chi si cura della sofferenza è la Chiesa”.
E’ intervenuto anche Nazzareno Marconi, responsabile dell’AVULSS, che ha così valutato quanto presentato nella conferenza stampa. “E’ importante la spontaneità, la disponibilità di andare a domicilio, il buon animo per rapportarsi alle famiglie che vivono un problema enorme ma anche molto interessante, molto profondo”.
La volontaria di Servizio Civile Esther Saldari ha raccontato un po’ della sua storia e della sua esperienza che nasce da una vicinanza dei propri genitori alle fasce più deboli della società come i disabili. “Il Punto Coma – ha detto Esther – è un punto di partenza ed è un’esperienza straordinaria che un conto è parlarne un conto è vederla”. Esther si è poi commossa. E questa commozione è stata più intensa e più espressiva di un intero libro sulla solidarietà.
Alberto Sera, consigliere delegato Ital Uil, ha commentato: “L’esperienza di Esther segna profondamente il nostro cammino. Le iniziative sociali devono avere questi due timbri: essere insieme ed essere giovani”.
 

Ufficio Stampa Ital Uil
3 ottobre 2014