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Intervista | 2022, bilancio positivo per l'attivitą formativa

Gennaio - febbraio 2023

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

INTERVISTA  | Italinforma n. 12 | dicembre 2022 >>> leggi 

 

 

 

 

 

2022, BILANCIO POSITIVO PER L'ATTIVITÀ FORMATIVA

 

Intervista al Direttore generale dell’Ital, Maria Candida Imburgia

 

   

Un altro anno è trascorso: il 2022 è passato dalla cronaca alla storia, ma il tempo non conosce soluzione di continuità e gli strascichi dei mesi passati si riverberano sul 2023. Tra successi e difficoltà, l’attività prosegue e, con essa, anche l’azione dell’Ital e, in particolare, il suo impegno per la formazione. Siamo al momento dei bilanci e dei resoconti e il Patronato della Uil affronta questa fase con metodo e rigore. Il Report per la formazione, dunque, diventa anche l’occasione per ripercorrere ciò che è stato fatto e per valutarne la portata. Ne parliamo, come di consueto, con il Direttore generale dell’Ital, Maria Candida Imburgia.

 

Direttore, come è stata strutturata l’attività formativa nel 2022?


Nell’anno appena trascorso, le modalità dell’attività dell’Ital e soprattutto la metodologia di erogazione della formazione non hanno subito rilevanti cambiamenti rispetto al 2021. Nell’attività formativa ha prevalso, dunque, il concetto di “distanza”, tanto che sono stati rafforzati e resi più assidui gli incontri da “remoto”. La fruizione della formazione è avvenuta, in prevalenza, grazie all’utilizzo della modalità della Skype conference, ben conosciuta ed ampiamente utilizzata da tutti gli operatori Ital ancor prima che la pandemia costringesse a estenderne l’uso per motivi di necessità. Tuttavia, a fronte del miglioramento della situazione, sono sopraggiunte alcune modifiche nell’organizzazione del lavoro: lì dove è stato adottato il ritorno alla “presenza”, questo è stato possibile grazie alla precisa e inappuntabile applicazione dei protocolli di sicurezza.

 

Anche nel 2022, come in passato, il criterio di riferimento è rimasto quello della Formazione continua…


Sì, perché le novità normative si sono susseguite a ritmi incessanti e perché le richieste di assistenza e tutela riguardano ambiti sempre più estesi e differenziati. È stato confermato, dunque, il modello duale. Da un lato, sono stati strutturati i corsi di formazione che potremmo definire “tradizionali”, con l’obiettivo di trasferire conoscenze e competenze di base agli operatori di Patronato. Dall’altro, sono stati organizzati i corsi di formazione per fornire quegli strumenti necessari all’approfondimento delle varie tematiche, in base alle particolari esigenze del momento.

 

Anche nel 2022, grande spazio è stato riservato alla formazione specifica. Come è stata strutturata?


È stata strutturata sulla base della suddivisione per le sette aree, tenuto conto delle specificità dei singoli settori di competenza: Assistenza e tutela, Organizzazione, Salute e sicurezza, Ced, Internazionale, Immigrazione, Servizio civile. Complessivamente, se consideriamo tutta l’attività formativa, i corsi sono stati 26 e le ore erogate 69, per un numero di presenze che ha superato ampiamente le 2.000 unità. Un grande risultato di cui siamo davvero orgogliosi e che ci spinge a proseguire in questa direzione anche per il 2023.

 

Un’ultima domanda. Lo avevamo anticipato nel precedente numero di Italinforma: una delle ultime iniziative formative è stata quella riservata al Servizio civile. Per l’Ital, si tratta di un’attività di grande valore sostanziale, sociale e anche simbolico. Vogliamo ribadirne le caratteristiche principali?


Si è trattato di due progetti Ital presentati nell’ambito del Bando sperimentale del Dipartimento delle Politiche giovanili e del Servizio Civile Universale, specificatamente dedicato al Divario Digitale. Abbiamo scelto la Uil pensionati come partner per lo svolgimento delle attività. Una decisione ponderata e legata alla finalità che vogliamo perseguire con la nostra progettualità: assistere e informare quella parte della popolazione italiana che maggiormente patisce l’analfabetismo digitale. Gli anziani, infatti, oltre agli altri problemi legati all’età, subiscono spesso l’isolamento sociale, acuito in questi anni dalla rivoluzione tecnologica e, più di recente, dalla stessa pandemia. L’unica risposta possibile è attivare la rete della Solidarietà, parola che abbiamo voluto richiamare proprio nel titolo di uno dei Progetti, assumendoci la responsabilità di dare corpo a questa idea. È stato un momento formativo prezioso che ci ha consentito di interagire con i giovani volontari del servizio civile. Un’occasione di arricchimento reciproco umano e professionale, nella prospettiva di uno scambio di conoscenze e di esperienze di vita tra giovani e anziani. Per un’Organizzazione di Segretariato sociale come l’Ital è anche il coronamento di un impegno che conferma la propria attitudine e la propria missione al servizio delle persone e per il bene della collettività.