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Intervista | La formazione fa crescere, crea sinergie, genera unitą

Giugno 2021

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

INTERVISTA | da Italinforma n. 6 | giugno 2021 >>>

 

 

 

 

 

 

LA FORMAZIONE FA CRESCERE, CREA SINERGIE, GENERA UNITA'

 

Intervista al Direttore generale dell’Ital, Maria Candida Imburgia

 

 

 

 

Il mese di giugno è stato caratterizzato dall’avvio di alcuni progetti formativi, nel segno della continuità con le esperienze realizzate negli anni trascorsi. L’Ital, dunque, sempre nel rispetto delle norme per il contenimento della pandemia, conferma il proprio indirizzo strategico di valorizzazione della formazione e si muove lungo diverse direttrici, con una particolare attenzione alle esigenze e alle aspettative dei giovani. Ne parliamo, come di consueto, con il direttore generale, Maria Candida Imburgia.

 

Direttore, è ripartito a giugno il Programma “Giovani a sostegno” relativo alla prestazione del servizio civile da parte di un certo numero di giovani che opereranno nelle sedi dell’Ital. Più nel dettaglio, di cosa si tratta?


Parliamo di uno dei progetti fondamentali per la nostra azione istituzionale, perché punta a mettere in relazione le diverse generazioni, i loro differenti saperi e le loro diversificate esigenze. In sostanza, 46 operatori volontari di servizio civile universale inizieranno la loro attività in alcune sedi del Patronato, mettendo a disposizione delle fasce più deboli della società, in particolare degli anziani, le loro conoscenze digitali.

 

Come è strutturato il Programma?


Daremo operatività a tre progetti specifici, denominati “Informa ITAL”, “Generazioni Interconnesse” e “I Percorsi della Memoria”. L’obiettivo è provare a superare il divario digitale che caratterizza la nostra società e creare interrelazioni tra soggetti portatori di differenti esperienze. I giovani possono mettersi al servizio di chi ha maggiori difficoltà, ma devono anche essere destinatari di opportunità di crescita, essenziali per il loro futuro lavorativo. Questo è lo spirito con cui puntiamo a trasformare il servizio civile in una dimensione universale, affinché diventi un’occasione formativa di alto valore civico e, al tempo stesso, un volano per l’integrazione nel mondo del lavoro.

 

In questo quadro, che funzione hanno gli Operatori locali di Progetto?


Gli Operatori locali di Progetto possono essere assimilati a dei tutor che sostengono e accompagnano i giovani che hanno deciso di prestare la loro opera di servizio civile. E poiché l’Ital considera questa attività delicata e preziosa, ritiene che debbano essere formate anche quelle persone, come gli Operatori, che hanno il compito di indirizzare questi giovani. È una questione di sensibilità, correttezza e professionalità: chi ha un compito così importante deve essere all’altezza della situazione e, dunque, deve essere formato egli stesso. Ecco perché l’Ital si occupa e si preoccupa anche della formazione dei formatori.

 

L’altro grande Programma formativo riguarda l’ormai consolidato Progetto Form@2, presentato insieme agli altri Patronati del Ce.Pa. Vogliamo ricordare, anche in questo caso, a cosa si fa riferimento?


Il Progetto Form@2 prevede la formazione linguistica e socioculturale pre-partenza dei cittadini stranieri per i quali è stato richiesto il ricongiungimento con un familiare, già regolarmente soggiornante nel nostro Paese. Complessivamente, è prevista la formazione di 2.100 cittadini stranieri: 225 saranno seguiti dall’Ital, che svilupperà il progetto nelle sedi di Egitto e Tunisia, grazie alle convenzioni in essere con le UIM locali. Ovviamente, per la buona riuscita dell’iniziativa, sono coinvolte tutte le sedi del nostro Patronato che operano sul territorio nazionale e che hanno inoltrato pratiche di ricongiungimento familiare. Anche in questo caso, è del tutto evidente il valore sociale e umanitario del progetto per la cui realizzazione, ancora una volta, si dimostra quanto la formazione sia un fattore imprescindibile e qualificante.

 

In conclusione, a proposito della cura e del valore che l’Ital riserva alla formazione, mi ha molto colpito un altro progetto che sarà realizzato, prossimamente, nell’ambito del programma formativo Ital 2021: la sessione dedicata agli effetti post Brexit. Perché si è pensato di strutturare un’iniziativa così particolare e specifica?

 

I nostri connazionali che si trovano nel Regno Unito sono davvero tanti e poiché con la Brexit molte situazioni si sono modificate anche radicalmente, l’assistenza alle persone che si rivolgono ai nostri uffici, per essere efficace, deve essere fondata su un’approfondita conoscenza delle nuove normative. Da qui la necessità di una formazione specifica che faremo nei prossimi giorni, ovviamente tramite skype conference, a beneficio dei nostri operatori che lavorano in quella realtà. Saranno affrontati alcuni argomenti relativi sia all’ingresso e alla permanenza per chi lavora nel Regno Unito sia ai trattamenti pensionistici. Sarà anche un momento di confronto e di dialogo, secondo lo stile dei nostri progetti formativi che si rivolgono a nostri operatori di provata professionalità e che, responsabilmente, vogliono accrescere la propria competenza. La formazione, insomma, fa crescere, crea sinergie, genera senso di appartenenza e unità: ecco perché per l’Ital è e continuerà ad essere la pietra angolare su cui si fonda l’azione di tutela e assistenza, a beneficio delle persone che con fiducia si rivolgono al nostro Patronato.