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Rivalutazione pensioni. Dichiarazioni Uil

04/05/2015


La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 70 del 30 aprile 2015, dichiara incostituzionale la norma c.d. Fornero del 2011, contenuta nella manovra “Salva Italia” del governo Monti, che disponeva, per gli anni 2012 e 2013, il blocco del meccanismo di rivalutazione dei trattamenti pensionistici superiori a tre volte il trattamento minimo Inps, “in considerazione della contingente situazione finanziaria”.
Si legge nella sentenza che “L’interesse dei pensionati, in particolar modo di quelli titolari di trattamenti previdenziali modesti, è teso alla conservazione del potere di acquisto delle somme percepite, da cui deriva in modo consequenziale il diritto a una prestazione previdenziale adeguata. Tale diritto, costituzionalmente fondato, risulta irragionevolmente sacrificato nel nome di esigenze finanziarie non illustrate in dettaglio”.
Le dichiarazioni del sindacato non si sono fatte attendere.
In una nota del 30 aprile 2015 Domenico Proietti, Segretario confederale della Uil e Romano Bellissima, Segretario generale della Uil Pensionati dichiarano: "La Consulta ha sancito, come da sempre sostenuto dalla Uil e dalla Uil Pensionati, l'incostituzionalità del blocco della perequazione delle pensioni sopra tre volte il minimo, introdotto dalla Legge Monti/Fornero del 2011. E' una sentenza che finalmente fa giustizia. Adesso il Governo Renzi restituisca il maltolto a milioni di pensionati".