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Audizione delle Organizzazioni sindacali e dei Patronati

11/04/2016



Il 4 aprile 2016 si sono svolte, presso le Commissioni riunite Lavoro e Affari sociali della Camera dei Deputati, le audizioni della Uil, assieme a Cgil e Cisl, dell’Ital e degli altri Patronati aderenti al Ce.Pa, nonché del CAF Uil e dell’Inps, nell’ambito dell’esame del disegno di legge “Delega recante norme relative al contrasto alla povertà, al riordino delle prestazioni e al sistema degli interventi e dei servizi sociali” (collegato alla legge di stabilità 2016).

Nel documento presentato dalla Segretaria Confederale Uil, Silvana Roseto, che si riporta in sintesi, si ritiene fondamentale che dal testo del disegno di legge sia eliminato ogni riferimento alle pensioni di reversibilità e alle prestazioni di natura previdenziale, pagate con i contributi dei lavoratori e dei datori di lavoro.

Il contrasto alla povertà è una misura assolutamente necessaria, ma è una misura assistenziale che va finanziata con la fiscalità generale e che non va confusa con prestazioni esistenti di natura previdenziale. Né si può accettare il criterio di dare ai più poveri, togliendo a persone comunque povere. La Uil considera assolutamente preminente tenere distinti i due terreni, chiedendo l’apertura di un tavolo specifico - con il coinvolgimento dei Patronati sindacali - sulla materia del riordino delle prestazioni assistenziali, con l’auspicio che sia agganciata ad una prospettiva di riforma complessiva del welfare. Si respinge, infine, con assoluta fermezza il percorso normativo che mette insieme povertà, assistenza e previdenza, terreni delicati che devono essere trattati in modo distinto e non alla stregua di casse per riallocare risorse scatenando un’insensata e dannosa “guerra tra poveri”.

L’Ital con gli altri Patronati Ce.Pa., nella nota congiunta, osserva che contrastare il fenomeno della povertà diventa una delle priorità sociali, ma occorre specificare dove si prendono le risorse e, soprattutto evitare che i costi dell’operazione ricadano sugli stessi lavoratori, generando altra povertà, oltre a quella già esistente.

Non è condivisibile che vengano destinate all’incremento del “Fondo per la lotta alla povertà” le economie derivanti dalla razionalizzazione delle prestazioni previdenziali che sono non solo le pensioni di reversibilità, ma anche tante altre, ad esempio, le integrazioni al trattamento minimo, in Italia e all’estero, facendo ragionevolmente supporre che tale riordino preveda tagli e restringimento delle platee dei beneficiari. Inoltre sarebbe auspicabile risolvere l’annoso problema della separazione tra assistenza e previdenza al fine di avere un quadro più veritiero dei conti pubblici.

I Patronati svolgono giornalmente un’azione volta a far emergere i bisogni e a tutelare i diritti delle persone che sarà tanto più necessaria verso coloro cui si rivolge il ddl poiché si tratta di “soggetti deboli”.



Video completo WebTv Camera dei Deputati - link 

 



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