UIM UIL

AREA RISERVATA


Hai dimenticato la password?
ItalInforma
LIM
terzomillennio.uil.it

"Insegnare ai giovani il valore della prevenzione per la sicurezza sul lavoro"

Novembre 2023

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“INSEGNARE AI GIOVANI IL VALORE DELLA PREVENZIONE PER LA SICUREZZA SUL LAVORO”


 

Intervista al Presidente Ital, Giuliano Zignani

 

 

 


“Non è solo un problema che riguarda le lavoratrici e i lavoratori, ma è anche una questione culturale che deve coinvolgere i giovani ai quali già oggi, occorre spiegare l’importanza della formazione e della prevenzione, per vincere la battaglia per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro”. Il Presidente dell’Ital, Giuliano Zignani, sintetizza così il senso di un’importante iniziativa organizzata, lo scorso mese di ottobre, dal Patronato della Uil, nel teatro del Don Bosco di Forlì, davanti a una gremitissima platea di giovani. Un momento intenso di spettacolo, video, testimonianze e dibattiti per raccontare alle ragazze e ai ragazzi il valore della sicurezza. Un’esperienza da replicare su tutto il territorio nazionale.


Presidente, perché l’Ital ha deciso di avviare questo percorso?


Ormai da due anni a questa parte, la Uil ha dato vita alla grande campagna “Zero morti sul lavoro”. L’Ital, nel rispetto dei differenti ruoli, vuole dare un forte contributo alla riuscita di questo progetto. Su alcuni fronti, infatti, la tutela e l’assistenza possono essere ancora più efficaci se garantite secondo logiche di prevenzione, insegnando sin da ora a coloro che entreranno nel mondo del lavoro che devono rispettare e, soprattutto, devono sempre chiedere il rispetto dei diritti e delle tutele. Ecco perché abbiamo voluto spiegare ai giovani, con il supporto del nostro Comitato tecnico-scientifico, quali sono le norme elementari della sicurezza sul lavoro.


Quale è stata la risposta dei giovani a questa iniziativa?


Le ragazze e i ragazzi coinvolti hanno reagito molto bene alla nostra proposta, hanno ben compreso che approfondire questo tema è fondamentale non solo per la loro formazione professionale, ma anche perché essi stessi possono diventare protagonisti di un processo di maturazione di consapevolezza collettiva. Bisogna instillare l’idea che gli infortuni sul lavoro non sono una fatalità inevitabile, ma una tragedia che si può e si deve prevenire con il rigoroso rispetto delle regole. Se questo principio sarà interiorizzato anche dai nostri giovani, saremo sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di “Zero morti sul lavoro”.


Ci saranno altri incontri simili?


Consideriamo quella di Forlì un’esperienza pilota e daremo sicuramente seguito all’iniziativa. Proporremo ad altre scuole, in tutto il Paese, un analogo programma informativo, coinvolgendo un numero più ampio possibile di studenti. Peraltro, noi riteniamo che sia giunto il momento di inserire tra le materie scolastiche, in modo strutturale, almeno un’ora di insegnamento su questo argomento così importante e delicato.


Quella delle morti sul lavoro è una vera e propria piaga. Che fare?


Vanno fatte rispettare le norme che già ci sono e, dunque, servirebbero più ispettori e più ispezioni, ma occorrerebbe anche introdurre provvedimenti che fungano da deterrente rispetto a certi comportamenti illegali. Purtroppo, alcuni imprenditori e alcune multinazionali mettono al centro della loro azione solo il profitto e non la persona: noi, invece, propugniamo una visione esattamente opposta. Ed ecco perché abbiamo l’obbligo di spiegare non solo alle lavoratrici e ai lavoratori, ma anche ai giovani, che la sicurezza è un valore assoluto perché il rispetto della vita delle persone viene prima di tutto e di tutti. Questo è il senso della campagna di sensibilizzazione che abbiamo avviato e che come Patronato abbiamo il dovere di condurre con determinazione e nel modo più capillare possibile.