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Il 12° Bilancio Sociale ITAL e il futuro del Sistema dei Patronati

05 novembre 2024

 

“Oggi c’è una grande bisogno dei Patronati: realtà che si prendono cura della condizione delle persone garantendo e, spesso, difendendo i loro diritti”. Con queste parole il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, cardinale Matteo Maria Zuppi, ha aperto i lavori del 12° Bilancio Sociale del Patronato ITALUIL.

 

Una giornata ricca di umanità che ha visto protagonista, il 30 ottobre scorso, il patronato della UIL in una giornata all’insegna della responsabilità e della rendicontazione. Un susseguirsi di momenti emozionanti, resi unici anche dalla partecipazione di Annalisa Minetti, testimonial d’onore dell’evento, e dalla presenza del mondo dell’Associazionismo, parte della “Rete per il sociale” promossa dall’ITAL.

 

Condivisione, confronto e socialità. Sono state le parole chiave che hanno fatto da cornice a tutta l’iniziativa. Un’occasione per tracciare un bilancio sull’attività presente e futura: a testimonianza della trasparenza e dell’impegno sociale del Patronato ITAL.

 

Tanti i temi trattati nel corso della mattinata. Numerosi illustri ospiti hanno animato la tavola rotonda dal titolo “Il Patronato nel terzo millennio”, moderata da Tindara Caccetta, Vicedirettrice Rainews24.

 

Riforma dei Patronati, digitalizzazione e sicurezza sul lavoro: alcuni dei temi al centro del dibattito.

 

 

Riforma del sistema dei Patronati: quali prospettive per il futuro?

 

Sebbene non ci sia ancora nulla di concreto, sono emersi segnali incoraggianti sull’attuazione di una vera riforma dei patronati.

 

Giugno 2025: è questo l’obiettivo prospettato dal Ministero del lavoro per attuare una vera riforma del sistema dei Patronati. È quanto ha affermato Claudio Durigon, Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Una riforma che dovrà tenere conto, necessariamente, del ruolo fondamentale dei Patronati nel tessuto sociale italiano. Un sistema moderno, puntuale ed efficiente che sappia, quindi, dare risposte concrete ai bisogni delle persone.

 

La riforma “è necessaria sia sotto un piano procedurale e per poter liberare ispettori da reinvestire, invece, in altri settori; sia per quel che riguarda i servizi offerti dai patronati aggiornando i criteri di misurazione”, ha aggiunto successivamente Vincenzo Caridi, Direttore Generale Dipartimento per le Politiche del Lavoro, Previdenziali, Assicurative e per la Salute e la Sicurezza nei luoghi di lavoro.

 

 

Il ruolo centrale dei Patronati nel Welfare del nostro Paese

 

Oggi, infatti, i Patronati sono diventati punto di riferimento per tutti coloro che devono orientarsi tra le molteplici norme, in costante cambiamento. Persone che ricercano assistenza e sostegno per le proprie esigenze, in un contesto sociale sempre più difficile. Ecco, allora, che il Patronato non è solo un intermediario tra la società e la pubblica amministrazione, ma un partner del Governo, degli Enti e delle Istituzioni.

 

“Il Patronato può e deve essere un vero e proprio pilastro del welfare. È questa la mission dell’ITAL: il patronato delle persone”. Ad affermarlo è lo stesso Presidente, Giuliano Zignani, che nel corso della sua relazione ha ribadito come questa nuova prospettiva non possa prescindere da una revisione dell’intero sistema dei Patronati. Una visione che dovrà necessariamente tener conto di due direttrici: una più organizzativa, interna agli stessi Istituti; l’altra che tenga conto dei rapporti con la società e il governo.

 

Non mancano certo valide preoccupazioni. Ci si è chiesti, infatti, se sia possibile o meno creare una riforma dei Patronati senza coinvolgere gli stessi nella definizione dei vari aspetti. La risposta, netta, è arrivata da Benedetto Attili, Tesoriere UIL con delega ai Servizi e al Comparto Sicurezza: “Non è possibile costruire un nuovo sistema dei patronati senza aver prima ascoltato la voce di chi deve farlo funzionare”.

 

Ciò che emerge con chiarezza è l’obiettivo finale che deve – o dovrebbe – riguardare tutti: il benessere delle persone, gli effettivi fruitori dei servizi di prossimità che offrono i patronati.

 

 

Riconoscimento e valorizzazione dei servizi dei Patronati

 

Servizi che purtroppo, ancora oggi, non vengono correttamente valorizzati. Come denunciato dal Presidente CE.PA, Michele Pagliaro, che nel corso del suo intervento ha ricordato come: “Ogni quattro pratiche svolte dai Patronati, solo una viene valorizzata. Eppure, in quei numeri c'è l'effettiva presa in carico dei bisogni delle persone che si rivolgono alle nostre sedi."

 

Anche sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro c’è bisogno di una massima sinergia tra tutti gli attori coinvolti: è fondamentale rafforzare i controlli e le ispezioni sui posti di lavoro.

 

L'obiettivo audace proposto da Marcello Fiori, Direttore Generale INAIL, è la presa in carico globale dell'assistito. "Le famiglie, le persone, vanno seguite sempre in tutte le loro aspettative di vita. Il lavoro svolto dal Terzo Settore è importante per contribuire alla rete dei Servizi, territoriale e non soltanto digitale."

 

 

Digitalizzazione e la sfida del Digital Divide

 

Il tema delle nuove tecnologie e del ruolo che possono ricoprire è sicuramente centrale nella discussione ma la priorità devono essere le persone. Un'eccessiva corsa alla digitalizzazione forzata nei confronti di un 50% della popolazione italiana, anziana, che ancora fa fatica ad usare tecnologie di base ci impone una riflessione più ampia.

 

La sfida, per INPS, INAIL, Patronati e Ministero è proprio questa: “Trovare l’equilibrio tra innovazione tecnologica e il Digital Divide. Il vero pericolo, infatti, è che le persone, non in grado di accedere al mondo digitale, rimangano indietro. Enti e Istituzioni, allora, devono diventare più semplici e accessibili”. Ad affermalo è stato Giuseppe Conte, Direttore Centrale Risorse Umane INPS.

 

Un tema, quello della digitalizzazione, che riguarda tutti: oggi non può più essere una scelta, ma una necessità che, se ben implementata, può diventare un ottimo strumento capace di liberare risorse preziose da reindirizzare verso attività più strategiche.

 

 

ITAL nel mondo: un punto di riferimento per le persone e i connazionali all’estero

 

La partita dei Patronati non si gioca solo in Italia, ma anche all’estero.

 

Realtà come quella dell'ITAL, infatti, offrono una rete impressionante di uffici nel resto del mondo: 122 in particolare. Una rete di uffici che per Marco Rago, Consigliere Giuridico del Ministro degli Esteri e per la Diplomazia Economica e lo Sviluppo per Rete “Serve anzitutto ad avvicinare i nostri connazionali, in giro per il mondo, al nostro Paese. Il Patronato è il primo livello di accesso del sistema Italia all'estero, di supporto all'attività dei Consolati: di questo vi deve essere dato non solo merito ma anche valorizzazione".

 

Dal 2015 al 2023, infatti, l’ITAL ha assistito quasi 8 milioni di persone, per un numero complessivo pari a oltre 12 milioni e mezzo di istanze. È il dato condiviso durante la presentazione del Bilancio Sociale da Maria Candida Imburgia, Direttore generale ITAL. A dimostrazione della crescita dei servizi offerti alle persone, registrata dallo stesso Patronato, sia in Italia che all’estero.

 

Quanto emerso richiede una nuova visione, per tutti. Occorre senza dubbio una riforma strutturale dell’intero sistema dei patronati e – forse aspetto ancora più importante – la volontà, condivisa, di cambiare per il meglio mettendo realmente al centro il benessere della collettività. Ecco, questo è l’impegno del nostro Patronato: ieri, oggi e domani al servizio delle persone.