
Le novitā 2025 sulle pensioni: quali sono i requisiti per lasciare il lavoro?

Quando si parla di pensione è facile che sorgano dubbi riguardo le prestazioni, l’importo e le modalità di accesso. In uno scenario in cui le nuove politiche previdenziali stanno via via ridefinendo l’orizzonte delle pensioni future, sono tanti i timori e le preoccupazioni che affliggono i lavoratori prossimi al pensionamento.
Le stime e gli impatti sul futuro delle pensioni
Le ultime previsioni Istat sul futuro demografico dell’Italia, diffuse a luglio 2024, evidenziano un crescente squilibrio tra nuove e vecchie generazioni. Nel 2023, infatti, il rapporto tra lavoratori attivi (15-64 anni) e non lavoratori (0-14 e 65+ anni) è di circa 3 a 2, ma entro il 2050 si prevede che questo rapporto si ridurrà a circa 1 a 1. Uno scenario preoccupante dal punto di vista previdenziale: con un numero sempre maggiore di pensionati rispetto ai lavoratori attivi, il sistema pensionistico rischia di trovarsi sotto pressione.
Le vie d’uscita per la pensione: “riuscirò ad andare in pensione nel 2025”?
I principali interrogativi di chi accederà alla pensione nel 2025 riguardano sia le modalità d’accesso al pensionamento – come sono cambiati i requisiti con le ultime riforme? - sia l’importo della pensione - quanto riceverò e come posso fare per incrementare la mia pensione?
Proviamo a rispondere alle domande più comuni attraverso una sintesi dei principali canali per andare in pensione nel 2025.
Se si sceglie di andare in pensione nel 2025 seguendo le vie d’uscita cosiddette “ordinarie”: i requisiti da rispettare sono gli stessi dello scorso anno.
Pensione di vecchiaia: anche nel 2025, tutto invariato
Per il pensionamento di vecchiaia restano i limiti:
• 67 anni;
• almeno 20 anni di contributi versati. Qualora il lavoratore abbia il primo accredito contributivo dal 1° gennaio 1996, l’importo della pensione dovrà essere almeno pari all’importo dell’assegno sociale.
Occorre, però, lasciare il lavoro. Infatti, una condizione necessaria per ottenere la pensione è la cessazione del rapporto di lavoro dipendente. È possibile conseguire il diritto alla pensione di vecchiaia anche attraverso il cumulo dei periodi assicurativi presenti nelle diverse gestioni del nostro sistema previdenziale.
Pensione anticipata ordinaria (ex pensione di anzianità)
Rimangono invariati anche i requisiti per la pensione anticipata ordinaria nel 2025.
Per le donne:
- è necessaria un’anzianità contributiva di 41 anni e 10 mesi, indipendentemente dall’età anagrafica.
Per gli uomini:
- la pensione anticipata si consegue raggiunti 42 anni e 10 mesi di contributi, indipendentemente dall’età anagrafica.
In via generale, tra la maturazione del diritto a pensione e la sua decorrenza si applica una finestra di 3 mesi.
Pensione anticipata contributiva: la novità per chi ha versato il primo contributo dal 1996
La pensione anticipata contributiva consente ai lavoratori che hanno il primo accredito contributivo dal 1° gennaio 1996 un’ulteriore possibilità di pensionamento anticipato.
A chi si rivolge la pensione anticipata contributiva?
Per accedere alla pensione anticipata contributiva è necessario:
- aver il primo contributo accreditato successivamente al 1° gennaio 1996;
- avere un’età minima di 64 anni;
- avere almeno 20 anni di contribuzione;
- rispettare una finestra di attesa per la decorrenza della pensione di 3 mesi a partire dalla maturazione dei requisiti.
Inoltre, la normativa vigente stabilisce che per accedere a questa tipologia di pensione anticipata contributiva:
- l’importo della pensione: deve essere almeno pari a 3 volte l’assegno sociale (cioè 1.616,04 euro mensili lordi nel 2025). Per le donne con un figlio: l’importo minimo della pensione deve essere pari almeno a 2,8 volte l’assegno sociale (1.508,304 euro mensili lordi). Per le donne con 2 o più figli: scende ad almeno 2,6 volte (1.400,568 euro mensili lordi);
- l’importo massimo della pensione: non può superare 5 volte il trattamento minimo (cioè, 2.993,05 euro mensili lordi nel 2025). Il tetto massimo si applica fino alla maturazione dell’età per la pensione di vecchiaia.
Calcolo contributivo: nel 2025 in pensione con la previdenza complementare
Con le modifiche apportate dalla Legge di Bilancio 2025, per raggiungere l’importo minimo per le pensioni contributive (importo soglia) è possibile sommare l’assegno obbligatorio alla rendita da previdenza complementare. In questo caso, per la pensione anticipata a 64 anni il requisito contributivo richiesto sale da 20 a 25 anni.
Quota 103: requisiti invariati nel 2025
Anche per il 2025 sarà possibile accedere alla pensione anticipata flessibile (c.d. quota 103) al raggiungimento di almeno:
- 62 anni di età (da perfezionare entro il 31 dicembre 2025);
- 41 anni di contributi (da perfezionare entro il 31 dicembre 2025).
L’importo dell’assegno viene determinato secondo le regole di calcolo del sistema contributivo. È possibile conseguire il requisito contributivo avvalendosi della facoltà del cumulo dei periodi assicurativi (dal cumulo sono escluse le casse libero professionali).
La finestra di accesso alla pensione è di:
- 7 mesi per i dipendenti del comparto privato;
- 9 mesi per i lavoratori pubblici;
L’importo mensile erogabile è limitato a:
- 4 volte il trattamento minimo INPS.
Opzione donna: nel 2025 l’assegno è accessibile alle donne nate entro il 1963
Il diritto al trattamento anticipato è riconosciuto alle lavoratrici dipendenti e autonome che hanno maturato entro il 2024 almeno:
- 35 anni di contributi;
- almeno 61 anni di età (ridotta di un anno per figlio - nel limite massimo di due anni - oppure ridotta se licenziate o dipendenti di aziende in crisi). L’accesso alla misura è riservato alle donne caregiver, alle donne che presentano una riduzione della capacità lavorativa superiore o uguale al 74%, alle lavoratici licenziate o dipendenti di aziende in crisi.
L’assegno è interamente ricalcolato con il metodo contributivo.
In pensione nel 2025: le opzioni per lavoratori precoci e usuranti
Per accedere alla pensione anticipata precoci è necessario avere al 31 dicembre 1995:
- 41 anni di contributi;
- almeno 12 mesi di contributi legati a lavoro effettivo, anche non continuativo, prima del compimento dei 19 anni di età;
- trovarsi almeno in una delle condizioni richieste (caregiver, disabile, invalido, lavoro gravoso o usurante).
Chi svolge attività particolarmente faticose e pesanti, “c.d. usuranti”, può accedere alla pensione di anzianità con requisiti, anagrafici e contributivi, ridotti rispetto alla generalità dei lavoratori.
Le quote necessarie sono:
Addetti a tutti i lavori usuranti compresi i notturni e gli addetti ai turni di notte per almeno 78 giornate.
Lavoratore dipendente: Quota 97,6 con minimo 61 anni e 7 mesi di età.
Lavoratore autonomo: Quota 98,6 con un minimo di 62 anni e 7 mesi di età.
Addetti ai turni notturni (per almeno 6 ore a notte) da 72 a 77 giorni all’anno.
Lavoratore dipendente: Quota 98,6 con un minimo di 62 anni e 7 mesi di età.
Lavoratore autonomo: Quota 99,6 con un minimo di 63 anni e 7 mesi di età.
Addetti ai turni notturni (per almeno 6 ore a notte) da 64 a 71 giorni all’anno.
Lavoratore dipendente: Quota 99,6 con un minimo di 63 anni e 7 mesi di età.
Lavoratore autonomo: Quota 100,6 con un minimo di 64 anni e 7 mesi di età.
Ape sociale: confermati i requisiti per l’accesso anche nel 2025
Per accedere all’Anticipo Pensionistico Sociale (c.d. Ape sociale), la misura di flessibilità in uscita – dell’importo massimo di 1.500 euro – che consente a determinate categorie di lavoratori di anticipare il pensionamento.
Sono necessari almeno:
- 63 anni e 5 mesi;
- 30/32/36 anni di contributi, in base alla categoria di appartenenza.