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Pensioni scuola 2025: cessazioni dal servizio entro il prossimo 21 ottobre

09/10/2024

 

Nuove regole per la pensione nella scuola per il 2025. Nella circolare del Ministero dell’Istruzione e del Merito, di concerto con l’INPS, le indicazioni per le cessazioni dal servizio valide dal 1° settembre 2025 per tutto il personale del comparto scuola.

 

Sono arrivate puntuali, anche quest’anno, le istruzioni per presentare domanda di dimissioni volontarie dal servizio e di trattenimento in servizio per il personale della scuola (docente, educativo, amministrativo, Ata e ausiliario) che potrà andare in pensione nel 2025.

 

Le cessazioni dal servizio, con decorrenza 1° settembre 2025, devono essere presentate online, esclusivamente attraverso il sistema POLIS del Ministero dell’Istruzione e del Merito. Al personale in servizio nelle province di Trento, Bolzano e Aosta e presso scuole italiane all’estero, è consentito presentare le domande in forma cartacea.

 


Pensione nella scuola nel 2025: termini per fare domanda

 

C’è tempo fino al prossimo 21 ottobre 2024 per presentare domanda di dimissioni per il personale docente, educativo e ATA che  – avendo i requisiti – intende uscire dal lavoro dal 1° settembre 2025.

 

Per i dirigenti scolastici il termine è differito al 28 febbraio 2025.

 

Queste scadenze riguardano solo le istanze di dimissioni. Le domande di pensione possono essere presentate dalle lavoratrici e lavoratori in qualsiasi momento durante l’anno corrente.

 

Ma vediamo nel dettaglio come si va oggi in pensione nella scuola, anche alla luce delle novità introdotte dall’ultima legge finanziaria per le pensioni “Quota 103” e “Opzione donna”.

 


Cosa cambia per le pensioni anticipate: Opzione donna e Quota 103

 

I lavoratori della scuola possono accedere alla pensione ordinaria (pensione di vecchiaia o pensione anticipata) o straordinaria (Quota 100, Quota 102, Quota 103 o pensione anticipata flessibile, Opzione donna, Ape sociale e pensione anticipata precoci).

 

Ma attenzione: Opzione donna e Quota 103, sono state confermate anche nel 2024 ma con alcune penalizzazioni.

 


Pensione nella scuola nel 2025: requisiti per Quota 103

 

Sarà possibile, infatti, accedere a Quota 103:

 

  • raggiunti 62 anni di età e 41 anni di anzianità contributiva minima (requisiti entro il 31/12/2023).

 

Pensione nella scuola nel 2025: requisiti per Opzione donna

 

È possibile andare in pensione con “Opzione donna” a condizione di avere maturato:

 

  • 58 anni di età e minimo di 35 anni di contributi (requisiti maturati entro il 31/12/2021);
  • 60 anni di età (diminuibili di un anno per ogni figlio fino a un massimo di due) e minimo 35 anni di contributi (requisiti maturati entro il 31 dicembre 2022);
  • 61 anni di età (diminuibile di un anno per ogni figlio fino al massimo di due) e minimo 35 anni di contributi (requisiti maturati entro il 31 dicembre 2023).

 

Per queste ultime due fattispecie, oltre ai requisiti di età e contribuzione, da maturare rispettivamente entro il 2022 e il 2023, lavoratrice deve inoltre rientrare in una di queste condizioni:

 

  • avere una disabilità superiore al 74%;

oppure

  • assistere da almeno 6 mesi parenti disabili entro il secondo grado.

 


In pensione con 67 anni ma senza i 20 di contributi: il trattenimento in servizio

 

Supponiamo, invece, il caso di un lavoratore che alla data del 31 agosto 2025 abbia i requisiti anagrafici richiesti per la pensione di vecchiaia (67 anni di età) ma non ancora i 20 anni di contributi. Cosa accade nel suo caso?

 

Esiste una norma mai abolita – art. 509 testo unico personale della scuola (decreto legislativo 297 del 16 aprile 1994) – che prevede l’obbligo per l’amministrazione scolastica di procedere con il “Trattenimento in servizio”. L’obbligo scatta solamente a seguito di una richiesta cartacea all’amministrazione da parte dell’interessato. Vale lo stesso termine delle dimissioni: entro il 21 ottobre 2024. Raggiunti i 67 anni di età per la pensione di vecchiaia, il lavoratore può essere mantenuto in servizio fino all’età massima prevista, oggi, di 71 anni. Per procedere è, tuttavia, importante che al lavoratore non manchino più di 4 anni di contributi.

 

Pensione nella scuola nel 2025: quali sono i passi da compiere?


  • Come prima cosa il lavoratore deve presentare le cessazioni dal servizio entro il 21 ottobre 2024, con decorrenza 1° settembre 2025. Spetterà all’Amministrazione scolastica trasmettere i dati del lavoratore all’INPS obbligatoriamente, da quest’anno, attraverso l’applicativo NUOVA PASSWEB. Il consiglio della UIL Scuola Rua è quello di procedere con le dimissioni “protette”: una clausola di salvaguardia nel caso in cui l’amministrazione riscontrasse la mancanza dei requisiti per la pensione. In questi casi, grazie a questa clausola il lavoratore verrà reintegrato in servizio. Diverso, invece, è il caso dei dirigenti scolastici per i quali non esiste un termine entro il quale presentare le dimissioni. L’unico obbligo, per loro, è di rispettare un preavviso di 3 mesi.
  • Presentare entro l’anno corrente la domanda di pensione tramite il Patronato ITALUIL.

 


Critiche alla circolare ministeriale del 25 settembre 2024 in materia di cessazioni dal servizio del personale scolastico dal 1° settembre 2025

 

Le nuove disposizioni in materia di cessazione dal servizio per il personale scolastico non soddisfa i sindacati. “Il nuovo sistema di comunicazione NUOVA PASSWEB – anziché quello ministeriale – tiene conto esclusivamente delle esigenze dell’INPS. Numerose scuole sono impreparate: non è stata prevista alcuna formazione per le segreterie scolastiche. Il rischio è che a pagarne le spese siano le lavoratrici e i lavoratori che devono lasciare il servizio.”, è la posizione della UIL Scuola Rua riportata da Francesco Sciandrone.

 

La richiesta è quella di modificare la circolare rimuovendo l’uso esclusivo del sistema NUOVA PASSWEB o, quanto meno, prevedere un necessario periodo di transizione.