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Bonus madri lavoratrici nel 2025: cosa cambia e cosa sapere per fare domanda

30/10/2025

 

Nel 2025 il Bonus mamma cambia volto. Con il decreto-legge 95/2025, conosciuto anche come "DL Omnibus", il governo ha messo ordine al sistema di agevolazioni destinato alle lavoratrici con figli: più risorse economiche (da 300 a 480 milioni di euro in totale) e un nuovo contributo per il 2025; dal 2026 si riprende con il sistema di decontribuzione.

Vediamo insieme, con un linguaggio semplice, a chi spetta, come funziona e cosa sapere per fare domanda.

 

Che cos’è il bonus mamma

Il Bonus mamma è una misura di sostegno al reddito per le madri lavoratrici con due o più figli introdotta con la Legge di Bilancio 2024. Subisce una prima variazione con la Legge di Bilancio 2025 per poi essere modificata nuovamente a giugno di quest’anno.

Oggi il Bonus per le madri lavoratrici si compone di tre strumenti:

 

  • un contributo economico del valore massimo di 480€, erogato dall’INPS in un’unica soluzione a dicembre;
  • una decontribuzione sulle tasse in forma totale;
  • una ulteriore agevolazione contributiva sotto forma di esonero parziale dai contributi previdenziali.

 

A determinare l’accesso alla specifica tipologia di bonus sono due fattori: il numero di figli a carico (due o più) e la tipologia del rapporto di lavoro.

 

Bonus mamma nel 2025: a chi spetta il contributo di 480 euro?

La novità introdotta dal governo prevede un contributo economico di 40€, esente da tasse e contributi, corrisposto per ogni mensilità lavorata. È un benefit pensato prevalentemente per le madri lavoratrici più vulnerabili, come precarie e autonome, previsto – allo stato attuale – per il solo 2025.

Il contributo viene erogato direttamente dall’INPS in un’unica soluzione tramite pagamenti accentrati INPS di dicembre.

Spetta a tutti? No.

Questo aiuto è pensato per le madri in condizioni lavorative più fragili.

 

Requisiti di accesso del Bonus madri lavoratrici nel 2025

Come detto in precedenza, il bonus spetta in modo differente in base al numero di figli (due o più) e alla tipologia di rapporto di lavoro.

Numero di figli 

  • Essere madri con due figli, di cui il più piccolo di età inferiore a dieci anni;
  • Essere madri con tre o più figli, di cui il più piccolo di età inferiore a diciotto anni.

 

In entrambi i casi sono ricompresi anche i figli adottati o in affidamento preadottivo.

Attività di lavoro

Il diritto all’erogazione del Nuovo bonus mamme sussiste nei soli mesi di vigenza del rapporto di lavoro, con esclusione dei periodi di sospensione; con reddito da lavoro non superiore a 40.000 euro su base annua.

  • lavoratrici madri titolari di rapporto di lavoro dipendente, pubblico o privato; 
  • lavoratrici madri autonome:

o   iscritte a gestioni previdenziali obbligatorie

o   comprese le casse di previdenza professionali (D.lgs. 509/1994 e 103/1996)

o   iscritte alla Gestione separata dell’INPS 


Rientrano anche i rapporti di lavoro intermittenti nonché quelli a scopo di somministrazione.

Non possono invece accedere al bonus:

  • lavoratrici con rapporti di lavoro domestico;
  • lavoratrici madri con tre o più figli, non è riconosciuto per i mesi in cui sussiste, anche in parte, un rapporto di lavoro a tempo indeterminato;
  • le titolari di cariche sociali e le imprenditrici non iscritte all’Assicurazione generale obbligatoria e alle forme sostitutive, esclusive ed esonerative della medesima;
  • le madri con un solo figlio.

 

Esonero contributivo totale per madri lavoratrici con 3 o più figli 

Oltre al contributo una tantum, esiste un’ulteriore misura strutturale: l’esonero totale dai contributi previdenziali per le madri con almeno 3 figli fiscalmente a carico.

Per poterne beneficiare è necessario:

  • avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato;
  • essere madri di 3 o più figli;
  • non lavorare nel settore domestico.

Fino a quando vale?

L’esonero totale trova applicazione a partire dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026, fino al mese in cui il figlio più piccolo compie 18 anni.

Quanto vale?

La cifra massima che può essere portata ad esonero dai contributi previdenziali è di 3.000€ annui. La differenza si vede direttamente in busta paga con l’aumento dello stipendio netto.

 

Esonero parziale dai contributi previdenziali per madri lavoratrici

L’ultimo strumento a sostegno delle mamme lavoratrici è un’esenzione parziale. Vale solo per le madri dipendenti con almeno due figli, che abbiano un reddito previdenziale imponibile (RAL) fino a 40.000€.

Sono escluse, invece, le lavoratrici autonome in regime forfettario.

Quando si applica?

  • Fino al 31 dicembre 2026 per madri lavoratrici con 2 o più figli. In questo caso spetta fino al compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo;
  • Dal 2027, l’esonero si applica solamente alle madri con almeno 3 figli, fino al diciottesimo anno di età del figlio più piccolo.

L’importo esatto dell’esonero parziale non è ancora stato stabilito, ma la logica resta la medesima: aumentare il netto in busta paga.

 

Cosa sapere per richiedere il Bonus Mamma 2025?

Per il contributo da 480€, sarà necessario presentare domanda all’INPS, domande entro 40 giorni dalla pubblicazione della Circolare n. 139 del 28/10/2025, e per chi matura i requisiti dopo, entro 31 gennaio 2026.

Per gli esoneri contributivi, invece, l’agevolazione viene applicata direttamente in busta paga dal datore di lavoro, a seconda della situazione anagrafica e lavorativa della madre.

 

Hai bisogno di aiuto?
Ricorda che puoi rivolgerti alle nostre sedi, presenti su tutto il territorio nazionale.

Le operatrici e gli operatori del Patronato ITAL ti aiuteranno a:

  • capire se hai diritto al bonus;
  • ricevere assistenza nella raccolta della documentazione necessaria;
  • compilare correttamente la domanda all’INPS ed evitare brutte sorprese.

L’assistenza è completamente gratuita.

Patronato ITAL, sempre dalla parte delle persone.