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Cittadinanza: la preferenza dei diritti

26/05/2015

A Pontedera, sede della Piaggio e zona produttiva importante in provincia di Pisa, la Uil Toscana insieme alla Uilm Pisa ha organizzato un incontro pubblico sulla problematica scaturita dalla mancata convenzione tra il Ministero dell’Interno e i Patronati sull’invio telematico della domanda di cittadinanza italiana.
L’incontro si è tenuto presso la sede Uil di Pontedera il 25 maggio scorso alla presenza di delegati stranieri di nazionalità peruviana, pakistana, senegalese appartenenti alle Categorie Uil dei chimici, del commercio, dei trasporti e metalmeccanici, per rivendicare il servizio di aiuto per le richieste di cittadinanza italiana.
Per Angelo Colombo, Segretario Uil Toscana Centrale “Occorre dare aiuto alle persone che contribuiscono al nostro benessere”, un aiuto indispensabile che ha portato Renzo Rossi, Segretario Generale Uil Toscana Pisa Livorno, alla riflessione: “I cittadini che diventano italiani lo fanno per scelta e sono felici di farlo. Se li aiutiamo già con il cartaceo – chiede il Segretario – perché non farlo anche per le domande telematiche?”.
Angela Scalzo, Ricercatrice del dipartimento politiche migratorie della Uil, nel riportare i dati sul fenomeno del divario digitale riferito ai cittadini stranieri ha ricordato come “Con la cittadinanza si supera una disuguaglianza” e che “Il digitale divide per ragioni economiche, età, sesso ed etnia”.
È stata centrale la riflessione di Alberto Sera, Consigliere delegato Ital, che nel suo contributo al dibattito ha ricordato come “A dicembre i cittadini hanno difeso i Patronati contro i tagli voluti dal Governo” sottolineando come “Ora sono i Prefetti a chiedere l’aiuto ai Patronati per le richieste di cittadinanza”.
Sempre dal Patronato arriva il monito “Preferiamo la tutela dei diritti al lucro dei faccendieri”, un allarme che richiama il tema della legalità che per Ester Ciccarelli, Coordinatrice Ital Toscana, si può assicurare attraverso il lavoro dei Patronati ricordando che “La nostra rete e la nostra esperienza sono in grado di dare un servizio efficiente”.
Il dibattito ha lasciato spazio alle testimonianze di immigrati, come quella di Papa Demba Dia che ha ricordato “Non basta la via telematica a risolvere i problemi c’è bisogno di rispettare regole precise” individuando il Patronato come garante dei diritti “Che fa sempre un lavoro duro a fianco dei cittadini”.

Roma, 26 maggio 2015