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A Rimini la Uil e l'Ital per una immigrazione serena

21/05/2015


In uno di quei periodi in cui il dibattito politico intorno all’immigrazione acquista i colori dell’intolleranza, a Riccione si sono vissute due ore di dibattito che si è tinto di rosa.
Non solo perché in quelle ore passava nei dintorni il Giro d’Italia di ciclismo, la corsa rosa per antonomasia, ma anche per il clima di solidarietà con cui si è svolto il Convegno “Accoglienza, Integrazione, Cittadinanza, Sicurezza” organizzato dalla Uil di Rimini e dall’Ital il 19 maggio scorso e coordinato dal Consigliere delegato dell’Ital, Alberto Sera, che ha legato la Concretezza, la Consapevolezza, la Discrezione, il Pragmatismo nel filo unico avvolgente gli argomenti.
Nella sua introduzione la Segretaria Generale della struttura territoriale Uil, Giuseppina Morolli, è entrata subito nel vivo dei problemi affermando, per esempio, che: “Integrazione è una parola difficile da qualsiasi parte la si guardi, dalla parte del disoccupato o dalla parte dell’immigrato”. La Morolli ha dato la scossa di energia all’uditorio sostenendo che “Non dobbiamo passare dallo smarrimento al fatalismo ma dobbiamo rimboccarci le maniche”.
Ha accolto subito l’invito il rappresentante dell’Ital nazionale Gabriele Di Mascio che ha espresso la necessità di ritornare a parlare del fenomeno migratorio in un contesto di maggiore serenità e di affrontare non solo l’emergenza degli sbarchi ma quella dell’integrazione per chi vive qui da anni, partendo dalla riforma della legge sulla cittadinanza italiana. È entrato altresì nell’attività denunciando: “Non comprendiamo l’esclusione dei Patronati dal servizio di aiuto agli immigrati per l’invio telematico della domanda di cittadinanza”.
Si sono poi susseguite una serie di testimonianze che hanno concretizzato i temi del dibattito, a partire da quello dell’Accoglienza che, per Romeo Bardhi, “È stata un’esperienza positiva, diversa da quella che fanno vedere in televisione”.
Anche Gianluca Fabbri della Cooperativa Cento Fiori, partendo dal rilevare la distorsione del messaggio semplificato dai mass media, ha raccontato il suo lavoro sul tema “Accoglienza” rimarcando che “da qui parte il lavoro, che non deve essere lasciato a metà ma deve essere completato con l’Integrazione".
Massimo Spiaggiari, dell’Associazione Arcobaleno, ha rivendicato maggiore serenità nell’affrontare il tema dell’immigrazione ottenibile con una maggiore compartecipazione di tutti, una maggiore consapevolezza della realtà, una maggiore informazione.
Il Segretario Generale della Uil Emilia Romagna, Giuliano Zignani, ha sviluppato il tema più richiesto della pubblica opinione, quello della Sicurezza, dandone una lettura dall’interno del mercato del lavoro, denunciando quindi il lavoro nero e ponendo molta attenzione alla prossima discussione del Patto per il Lavoro con il Presidente della Regione Emilia Romagna. “Chi lavora per la Sicurezza – ha concluso Zignani – deve collegarsi con chi lavora con l’Accoglienza che ha una marcia in più”.
Il Vice Prefetto di Rimini, Clemente Di Nuzzo, ha messo l’accento sulla destabilizzazione avvenuta nei Paesi alle frontiere marittime “Occorre sfatare i miti, i luoghi comuni. Ricordo che ciò che toglie il lavoro agli italiani è il mondo asiatico e non gli immigrati – ha concluso Di Nuzzo sostenendo –che non si può far credere che i nuovi arrivati vengano ospitati in struttura a cinque stelle”.
Anche il Sindaco del Comune di Riccione, Renata Tosi, ha messo in guardia tutti dal non trasformare la prima accoglienza in residenze stabili che impediscono l’Integrazione sostenendo che “Questa è la sfida grande con cui dovremo combattere lavorando in squadra”.
Le conclusioni, affidate al Segretario Confederale Uil Guglielmo Loy, hanno riproposto le idee riformiste della Uil che da tempo fanno affrontare al Sindacato di via Lucullo la tematica dell’Immigrazione con serietà e attenzione. “Occorre tenere insieme l’emotività e la ragione” - ha detto Loy - che ha proseguito definendo la Uil “Pragmatica” cercando di uscire dalla sterilità e dal provincialismo di discussioni che non tengono conto di paletti e del contorno che la tematica deve tenere presente”.


Roma, 21 maggio 2015