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"Io della salute me ne IMporto". A Livorno un Convegno sulla sicurezza dei lavoratori dei porti

25/11/2010


COMUNICATO STAMPA

“IO DELLA SALUTE ME NE IMPORTO”. CONVEGNO ORGANIZZATO DA ITAL – UIL – UILTRASPORTI PER LA SICUREZZA DEI LAVORATORI PORTUALI

Promuovere la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro, investire sulla formazione dei lavoratori, parlare di salute e sicurezza sempre, non solo nei momenti drammatici o a ridosso dell’emanazione di leggi, decreti, regolamenti. Con queste parole Francesca Cantini, Segretario Generale della Uil di Livorno, apre il Convegno “Io della Salute me ne IMporto”, organizzato per i lavoratori portuali ieri a Livorno dal Patronato Ital, la Uil e la Uil Trasporti.
È necessario creare una cultura della sicurezza che coinvolga tutti i soggetti e gli operatori della comunità lavorativa, un forte coinvolgimento – che per il Segretario Nazionale della Uil Trasporti, Claudio Tarlazzi – sarà determinate, dove il Sindacato può fornire un valido e congruo supporto alla costruzione di un sistema che realizzi quel circolo virtuoso di istruzione – formazione – lavoro – innovazione e ricerca.
Di formazione, istruzione e cultura della sicurezza si è parlato anche negli interventi dei relatori che hanno preso parte al dibattito. “La sicurezza è diventato un elemento formale – sostiene Bruno Rebua della Asl di Livorno - dobbiamo uscire da questa formalità. Sul sapere stiamo lavorando, ora dobbiamo lavorare sul saper essere dei lavoratori che devono necessariamente essere adeguati agli andamenti futuri”. Dobbiamo abbandonare l’idea che la cultura del lavoro, intesa come valore della persona, degli uomini e delle donne, sia solo un slogan, dobbiamo accogliere la proposta di De Merich dell’Inail che esorta gli attori coinvolti nella formazione a sedersi attorno a un tavolo e costituire panel aziendali per la salute dei lavoratori.
Le Associazioni datoriali che hanno preso parte al dibattito hanno condiviso il discorso di apertura del Segretario Nazionale della Uil Trasporti, per il Direttore di Assiterminal, Luigi Robba, “Occorre diffondere le buone prassi, fare e raccomandare di fare un buon addestramento e una buona formazione”, non si devono sempre ricercare i colpevoli di un’azione sbagliata – sostiene Roberto Rubboli, Presidente di Ancip – “è prioritario capire il perché è accaduto un evento”. Nel dibattito si è parlato anche della necessità di creare una banca dati che contenga informazioni sul numero di infortuni e malattie professionali dei lavoratori portuali e per Daniele Ciulli di Assologistica questo database potrebbe essere gestito dall’Ente bilaterale.
La strada del Patronato Ital Uil per la tutela e la salute dei lavoratori si sta aprendo verso due indirizzi, che per il Presidente Gilberto De Santis, sono la formazione e l’informazione dei lavoratori sui rischi nei luoghi di lavoro e la conoscenza dei diritti contrattuali. “La salute non si vende ma nemmeno si ricava – sostiene De Santis – quindi come Patronato abbiamo l’obbligo che un infortunio venga indennizzato”.
Quella di Livorno è stata solo una delle tante iniziative che la Uil e l’Ital hanno organizzato e intendono organizzare sul tema della sicurezza dei lavoratori portuali, un impegno che il Segretario Confederale della Uil, Paolo Carcassi, intende avviare attraverso l’organizzazione di iniziative concrete perché, per il Segretario Confederale, “la sicurezza nei luoghi di lavoro è la cartina di tornasole di un sistema produttivo efficiente”. Il Convegno si conclude con una considerazione di Carcassi che esorta a che “Il meglio sia nemico del bene” e sostiene che “non abbiamo bisogno di definizioni perfette perché la peggiore legge è quella che resta inattuata”.

UFFICIO STAMPA ITAL – UIL


Roma, 25 novembre 2010