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Intervista |"Varato il programma formativo 2021: un punto di forza, uno strumento per il futuro"

Gennaio 2021

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

INTERVISTA  | da Italinforma n. 1 gennaio 2021 >>>

 

 

 

 

 

"VARATO IL PROGRAMMA FORMATIVO 2021: UN PUNTO DI FORZA, UNO STRUMENTO PER IL FUTURO"

 

Intervista al Direttore generale dell’Ital, Maria Candida Imburgia

 

 

 

 

Come è ormai consolidata e proficua consuetudine, all’inizio di ogni anno, l’Ital predispone il Programma formativo. Nonostante le eccezionali difficoltà causate dalla pandemia, quello dello scorso anno è stato regolarmente condotto a termine, seppur nelle forme e nei modi consentiti dal rispetto rigoroso delle norme anti Covid. Anche nel 2021, dunque, si proseguirà secondo gli schemi già sperimentati. A tal proposito, il documento che definisce il percorso formativo, da presentare al Ministero del lavoro, è stato predisposto e strutturato in tutti i suoi punti. Ne parliamo con il Direttore generale dell’Ital, Maria Candida Imburgia.

 

Direttore, lo abbiamo già ricordato nel precedente numero di Italinforma: la pandemia non ha fermato l’attività formativa del nostro Patronato. In totale sicurezza e con l’ausilio della tecnologia, si è realizzato ciò che era stato programmato...

 

Sì, è vero. Il Covid ci ha costretti a rivedere la metodologia di erogazione della formazione, privilegiando l’attività da remoto, ma, al tempo stesso, ci ha indotto a intensificare l’attività formativa per poterla adattare alle nuove crescenti necessità degli operatori. I nostri uffici, infatti, hanno dovuto assistere i cittadini non soltanto nelle pratiche che potremmo definire “tradizionali”, ma anche nella molteplicità delle prestazioni a sostegno del reddito, introdotte a seguito della crisi economica scaturita dall’emergenza sanitaria. La disponibilità e la professionalità dei nostri operatori sono valori essenziali per garantire un servizio efficiente e la formazione è una leva fondamentale per ottenere questo risultato, anche quando è realizzata a distanza.

 

Già in passato e prima della pandemia, l’Ital ha utilizzato la modalità della Skype conference: dunque, non ci si è trovati impreparati?

 

Effettivamente siamo stati pronti ad attivare gli strumenti necessari per affrontare questa nuova fase formativa che possiamo definire, senza tema di smentita, una vera e propria “formazione continua”. Questo nuovo approccio sarà consolidato, in modo strutturale, nel 2021. Ne consegue che il piano formativo predisposto è caratterizzato, da un lato, da corsi di formazione “tradizionali”, che hanno lo scopo di trasmettere nuove conoscenze e consolidare le competenze degli operatori e, dall’altro, da corsi di formazione “specifica”, che si prefiggono l’obiettivo di fornire strumenti funzionali ad approfondire le varie tematiche in base alle particolari esigenze del momento. È presumibile che, anche nel nuovo anno, gli incontri formativi continueranno a svolgersi prevalentemente in modalità telematica.

 

Possiamo dire, dunque, che anche quest’anno il Programma formativo è fondato su due pilastri?

 

Esatto. Abbiamo un percorso di formazione generale e un altro di formazione specifica. Nell’ambito del primo pilastro si collocano la formazione di supporto al territorio e i corsi di specializzazione e di aggiornamento. La formazione specifica, invece, sarà strutturata sulla base della suddivisione per aree, tenuto conto delle specificità dei singoli settori di competenza. A tale scopo sono state individuate sette aree: Assistenza e tutela, Organizzazione, Salute e sicurezza, Immigrazione, Ced, Internazionale e Servizio civile. A tutto ciò, ovviamente, vanno aggiunti i classici appuntamenti annuali, che auspichiamo possano svolgersi in presenza, della Conferenza formativa, della Consulta dei legali e del Progetto “Operatori al centro”.

 

Ripartiamo dalla formazione, insomma, per ridare slancio al nostro futuro: è questo il programma dell’Ital?

 

La formazione è il nostro punto di forza: non è solo uno strumento, è una strategia. Le nostre sedi sono sempre più spazi aperti al territorio e luoghi di inclusione sociale, sono una realtà in cui esperienza e innovazione si coniugano per garantire disponibilità e assistenza qualificata al servizio delle persone. Ebbene, se non c’è formazione, non c’è servizio. E se non c’è servizio non c’è futuro. Solo la crescita e il miglioramento del proprio impegno rendono credibile una struttura sociale e ne qualificano l’azione. È con questo spirito che l’Ital, anche nel 2021, proseguirà la sua opera di assistenza e di tutela a favore di tutti coloro che, con fiducia, si affideranno al nostro Patronato.