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Intervista al nuovo Presidente dell'ITAL, Giuliano Zignani

Aprile 2023

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

INTERVISTA AL NUOVO PRESIDENTE DELL'ITAL, GIULIANO ZIGNANI

 

 

 

È romagnolo nell’anima. E non solo perché gli ha dato i natali Cesenatico, la cittadina dove la storia dello splendido canale leonardesco si intreccia con la modernità delle balere, della piadina e del turismo da spiaggia familiare, ma perché in quel territorio ha costruito la sua identità sindacale. Giuliano Zignani, infatti, ha iniziato a lavorare a vent’anni in uno stabilimento del distretto calzaturiero del Rubicone e, poco dopo, è stato eletto rappresentante sindacale in quelle che allora si chiamavano Commissioni interne. Nel febbraio del 1980, poi, gli è stata affidata la responsabilità del settore tessile, sempre nello stesso territorio bagnato dallo storico fiume, e nel febbraio del 1986 è stato eletto Segretario della Camera sindacale di Cesena. Incarico, questo, che ha ricoperto per quasi diciotto anni, fino a quando, nel 2014, è stato votato, all’unanimità, al vertice della Uil Emilia Romagna. Un quarantennale impegno sul territorio, costellato da successi in termini di iscritti e di consensi e da iniziative, ormai famose, rivolte soprattutto ai giovani, invitati a formarsi e confrontarsi per cimentarsi con l’attività sindacale.
Nel febbraio del 2023, infine, Zignani, il suo Rubicone, ha deciso di attraversarlo, con intenti più che pacifici, per accettare la nomina a Presidente dell’Ital. E ora inizia un nuovo corso. Ne parliamo con lui, per la prima volta, da queste pagine.

 

Presidente, intanto congratulazioni e auguri per il tuo incarico…


Ti ringrazio: spero di essere all’altezza di questo nuovo compito. Ho trovato una squadra eccezionale, dalla Direttrice agli operatori, con cui faremo sicuramente un grande lavoro.

 

A ben vedere, non si può parlare di una novità in assoluto. Certo, è la prima volta da Presidente nazionale dell’Ital, ma le tue frequentazioni con il Patronato sono di vecchia data, o sbaglio?


Hai ragione. Negli anni Novanta, ho partecipato alle riunioni del Consiglio nazionale dell’Ital. Ma il fatto vero e importante è un altro. Io ho sempre vissuto l’Ital come un’esperienza parallela a quella della Uil, perché quando mi recavo nei luoghi di lavoro per incontrare i lavoratori, per fare le assemblee, sistematicamente mi venivano poste alcune domande concrete: la gente, ad esempio, voleva sapere quando sarebbe potuta andare in pensione e quale sarebbe stato l’ammontare dell’assegno. Ebbene, per avere queste risposte, ci veniva in soccorso la capacità tecnica del Patronato che, proprio per tale motivo, ho sempre considerato la colonna portante del Sindacato.

 

In questi anni di attività sindacale, qual è il giudizio che hai colto tra la gente in merito all’attività dell’Ital?


Il giudizio è decisamente positivo. Io ritengo che i nostri servizi siano tra i migliori in assoluto e che i nostri operatori non siano secondi a nessuno. Quando entri in una sede dell’Ital, ne esci sempre con una soluzione ai problemi che hai posto. Ho totale fiducia nelle capacità umane e professionali delle nostre operatrici e dei nostri operatori, anche perché sono supportati da un’attività formativa molto ben strutturata. Tant’è che ho sempre consigliato alle lavoratrici e ai lavoratori, prima di andare da un avvocato, di affidarsi a un Patronato e, ovviamente, in particolare, all’Ital, per poter esercitare i propri diritti. E i risultati si vedono.

 

Qual è il primo obiettivo che ti prefiggi da Presidente dell’Ital?


Vorrei far emergere ciò che fa l’Ital, creando l’immagine del lavoro e del “prodotto” che realizziamo. Abbiamo persone qualificate, siamo tecnologicamente all’avanguardia: credo che sia giusto e doveroso rappresentare all’esterno questa realtà. Abbiamo grandi potenzialità, siamo in condizione di remare tutti nella stessa direzione e di valorizzare il lavoro svolto e, non ultimo, in questa fase, il nostro Sindacato di riferimento è al centro del dibattito sociale ed economico. Tutto ciò faciliterà il nostro compito. Noi siamo al servizio delle persone e, ne sono certo, le persone ci rinnoveranno la loro fiducia.