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Intervista | Programma formativo Ital 2023 nel segno della continuitą

Marzo 2023

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

INTERVISTA

 

 

 

PROGRAMMA FORMATIVO ITAL 2023 NEL SEGNO DELLA CONTINUITA' 

 

Intervista al Direttore generale dell’Ital, Maria Candida Imburgia

 

 


L’attività formativa dell’Ital nel 2023 si prospetta all’insegna della continuità con il precedente anno. Il programma, presentato come di consueto nel mese di gennaio, ricalca, nella sua struttura formale, quello predisposto a consuntivo per il 2022. Il merito degli argomenti trattati, invece, varia inevitabilmente, sulla base dell’evoluzione legislativa. Ne parliamo con il Direttore generale dell’Ital, Maria Candida Imburgia

Direttore, parafrasando una classica espressione sportiva, anche per l’attività formativa dell’Ital si potrebbe dire “modello che vince, non si cambia”. È così?

Non c’è dubbio. Il modello e l’impianto adottati negli anni trascorsi si sono rivelati ben impostati, utili ed efficaci. Il progetto delineato per il 2023, dunque, ripropone la struttura già ampiamente sperimentata nelle precedenti annualità. Considerati gli ottimi risultati conseguiti, modificare l’impalcatura e l’ossatura di quel progetto sarebbe davvero un errore. Ovviamente, i contenuti vengono adattati alle tantissime novità normative che si susseguono incessantemente e che rendono indispensabile un’adeguata e aggiornata preparazione di tutti gli operatori.

Vogliamo brevemente ricordare come è strutturato questo impianto formativo?

C’è una formazione generale e, poi, una formazione specifica che investe tutte le aree in cui sono suddivise le competenze. Si va, dunque, dall’assistenza e tutela alla salute e sicurezza, dall’immigrazione all’internazionale, dal Ced all’Organizzazione e fino al Servizio civile. In questo modo, tutti coloro che lavorano in Ital sono pronti per sostenere il proprio impegno e prestare il proprio servizio a favore delle persone che chiedono l’attuazione dei propri diritti. D’altro canto il programma formativo deve essere il più dettagliato possibile perché dobbiamo innalzare i nostri standard qualitativi. Noi abbiamo una responsabilità morale: dobbiamo essere in grado di assistere chiunque si rivolga ai nostri uffici, oltre che con la necessaria umanità e la giusta disponibilità, anche con la competenza adeguata a ottenere i risultati richiesti.

Per rimarcare il valore della formazione hai fatto ricorso a una frase di Benjamin Franklin: “Dimmi e io dimentico; mostrami e io ricordo; coinvolgimi e io imparo”. Perché?

Io sono convinta che il coinvolgimento sia la leva su cui agire per imparare. Bisogna sentirsi parte attiva di un progetto per dare il meglio di se stessi, per sentirsi realizzati. Tutte le nostre operatrici e tutti i nostri operatori hanno la professionalità e le capacità per essere protagonisti di un percorso che, partendo dalla partecipazione, si trasforma in conoscenza e diventa servizio. La formazione persegue questo scopo: dare valore alle persone che si occupano delle persone. Non è un caso che, sulla scia di quanto deciso dalla Uil al Congresso, abbiamo fatto nostra quella scelta e ora, nel logo dell’Ital lo diciamo a chiare lettere: noi vogliamo essere “il Patronato delle persone”.

Proprio in questo contesto, hanno preso il via anche gli incontri tecnico-formativi dei coordinatori regionali dell’Ital. Di cosa si tratta?

Sono degli appuntamenti trimestrali, che da quest’anno torniamo a svolgere in presenza, essenziali per l’attività dell’Ital, perché - lo ribadisco - il confronto tecnico e gli aggiornamenti e gli approfondimenti normativi ci consentono di rendere più efficace la formazione e di migliorare la qualità della nostra attività. Nella circostanza, abbiamo fatto anche un focus, insieme alla Uil scuola, su alcune questioni che interessano specificamente questo settore, con il coinvolgimento sia dei coordinatori regionali dell’Ital sia dei quadri della Uil scuola che hanno, per primi, il contatto diretto con la singola lavoratrice e il singolo lavoratore interessati ad avere risposte ai loro problemi. Siamo convinti che la sinergia con le categorie della Uil, nella fase formativa, sia essenziale: è il modo migliore per accrescere la competenza nell’opera di assistenza e tutela al servizio delle persone. Questa è la strada tracciata e noi vogliamo percorrerla, tutti insieme, anche nel 2023.