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Intervista | Il 2018 un anno in crescita

Dicembre 2019





 

 

 

 








INTERVISTA | da Italinforma n. 12 - Dicembre 2018





IL 2018 UN ANNO IN CRESCITA


Intervista al Direttore generale Ital, Maria Candida Imburgia




Il 2018 è stato denso di impegni e di appuntamenti fondamentali. La celebrazione del Congresso della Uil ha costituito un momento centrale dell’attività sindacale della Confederazione e delle Categorie. Anche l’azione delle strutture dei Servizi, sempre nella logica del Sindacato a rete, si è sviluppata in questo clima e in questo contesto positivo. È appena trascorso, dunque, un anno importante e, come consuetudine, è tempo di bilanci. Ne parliamo con il Direttore generale dell’Ital, Maria Candida Imburgia.


Direttore, al termine dello scorso anno avevi avuto occasione di dichiarare che, per l’Ital, il 2018 sarebbe stato l’anno della formazione. Possiamo dire che l’impegno è stato rispettato?

Credo che possano essere i fatti a dare questa risposta. Vorrei indicare una sola data: il 20 giugno del 2018. Nell’immediata vigilia del Congresso della Uil, si è svolta la Conferenza formativa dell’Ital. Un appuntamento che ha visto la presenza di ospiti delle Istituzioni e di Enti oltre, ovviamente, a una massiccia partecipazione di rappresentanti ed esponenti sia della Uil sia dei responsabili e operatori del Patronato. È stata un’iniziativa di grande spessore, con uno slogan molto evocativo: “La formazione, il filo che unisce la nostra passione”. Noi siamo convinti che la formazione abbia un valore strategico per svolgere il nostro lavoro nel modo più efficace possibile, al servizio di tutte le persone che ripongono la loro fiducia nel nostro Patronato.

In quell’occasione hai fatto riferimento anche a un altro slogan, a te molto caro: “Mai smettere di imparare”. Puoi spiegarne il senso, in relazione alla specifica attività dell’Ital?

Noi dobbiamo offrire tutela e assistenza su questioni essenziali per la vita delle persone. Solo per citare quelle più eclatanti, penso alle tematiche relative alla previdenza, alla salute e alla sicurezza nei luoghi di lavoro, ai fenomeni migratori. Per affrontare tutto ciò con efficienza ed efficacia sono fondamentali la formazione, gli aggiornamenti continui e lo scambio delle conoscenze tecnico-operative che generano una miscela di saperi. Noi riteniamo che ci sia un rapporto molto stretto tra formazione e qualità del servizio: è così che si ottengono i migliori risultati nella tutela e assistenza dei lavoratori, dei pensionati e delle loro famiglie. Ribadisco ciò che ho già detto in passato, proprio da queste pagine: non stiamo parlando solo di uno strumento, ma di un abito mentale. La formazione ha una sua particolare dimensione etica, perché grazie ad essa si realizzano le condizioni per aiutare le persone a esercitare i propri diritti.

In questo quadro si collocano tutte le iniziative, che potremmo definire “bilaterali”, svoltesi in sinergia con le categorie della Uil. È impossibile citarle tutte, ma vuoi menzionarne alcune di queste attività, solo a titolo esemplificativo?

Non vorrei far torto a qualcuno, non citando tutto ciò che, in tale ambito, abbiamo realizzato quest’anno: eventualmente potremo tornare sull’argomento nel prossimo numero. Intanto, però, vorrei ricordare le due ricerche fatte in collaborazione con la Uilpa penitenziari e con la Uila pesca. Grazie a medici e ad esperti del settore abbiamo realizzato alcuni studi, dall’enorme valore scientifico, sui rischi per la salute e la sicurezza per i lavoratori che afferiscono a quelle categorie. Sin dalle origini, l’azione di tutela previdenziale in favore dei lavoratori colpiti da un infortunio o da una malattia professionale è stata uno dei capisaldi dell’attività del nostro Patronato. Le due ricerche sono frutto di questo rinnovato impegno, ma sono solo due delle iniziative che abbiamo messo in campo. Penso, ad esempio, all’Osservatorio nazionale condotto insieme all’INAIL sui mancati riconoscimenti delle malattie professionali, oppure al nuovo modello di formazione obbligatoria degli RLS. Tutto ciò è stato realizzato sempre cercando di coniugare l’attività di ricerca sulla prevenzione con l’esigibilità dei diritti e, in primis, con la tutela dei danni alla propria salute. Sempre in questo ambito, poche settimane prima della fine del 2018, abbiamo organizzato un seminario di approfondimento, insieme alla Uilcom, sul tema: “RLS: i protagonisti della sicurezza”. Abbiamo centrato, in particolare, la nostra attenzione sulle conseguenze che i processi dell’innovazione possono avere sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori e sulla necessità di percorsi formativi idonei a offrire risposte a questi problemi.

L’altro campo di intervento fondamentale per l’Ital è quello della previdenza e anche su questo fronte, oltre all’immensa mole di lavoro che viene svolto nella sede centrale e in tutti i territori, sono state realizzate molte iniziative pubbliche. Ne vogliamo ricordare qualcuna?

Un momento molto importante, che ha visto la partecipazione, tra gli altri, del Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, del Segretario generale della Uil pensionati, Romano Bellissima e del Segretario confederale, Domenico Proietti, è stato il seminario organizzato insieme alla Feneal-Uil sul tema: “La previdenza complementare nel mondo degli edili. Il Fondo Prevedi”. Con il Segretario generale della categoria, Vito Panzarella, abbiamo messo in campo questa iniziativa formativa programmatica, indirizzata, da un lato, ai responsabili territoriali di categoria e, dall’altro, ai coordinatori regionali dell’Ital, con lo scopo di creare o rafforzare le migliori sinergie, per concretizzare la Convenzione che, quest’anno, abbiamo siglato, insieme agli altri due patronati, l’Inas e l’Inca, con il fondo Prevedi. L’Ital guarda con grande attenzione a queste esperienze e offre l’impegno dei propri tecnici e operatori affinché anche questi diritti di natura contrattuale vengano conosciuti e fruiti. Non solo, abbiamo anche dato vita, nel corso dell’anno, a due differenti sessioni di approfondimento dedicate ai temi della previdenza per i lavoratori dello spettacolo e degli sportivi professionisti e per i militari. Abbiamo deciso di organizzare corsi di formazione specialistici rivolti ai nostri operatori che sul territorio si occupano anche di questi particolari settori previdenziali, perché vogliamo formare delle vere e proprie eccellenze anche in materie così specifiche, complesse e delicate. In questo modo, l’Ital avrà operatori sempre più qualificati per offrire assistenza e tutela a tutti i lavoratori e a tutti i pensionati, qualunque sia la loro categoria di riferimento.

Molte iniziative pubbliche sono state realizzate anche presso le sedi dell’Ital all’estero…

Certamente. Ho partecipato personalmente, nel corso di questo anno, a molte riunioni e iniziative presso le nostre sedi all’estero, anche perché, ovviamente, i nostri progetti coinvolgono tutti i responsabili e gli operatori di quelle realtà che sono sempre più numerose e attive. Siamo orgogliosi dell’impegno e dei risultati che l’Ital, nel suo insieme, a tutti i livelli, fa registrare quotidianamente. E a questo proposito, volevo ricordare che siamo il primo Patronato italiano all’estero e che, sempre più spesso, responsabili e operatori vengono in Italia per un confronto diretto con chi opera nella sede centrale. Ricordo, a questo proposito, l’evento formativo organizzato presso la sala multimediale della Uil che ha visto protagonisti tutti gli operatori dell’Ital Uil della Svizzera insieme ai tecnici della sede nazionale dell’Ital. Questo interscambio è un modo diretto per far crescere le nostre competenze e le nostre professionalità e per poter garantire uniformità ed efficienza nell’assistenza e tutela di tutti i lavoratori e i pensionati che si rivolgono ai nostri uffici, ovunque essi siano ubicati.

In conclusione, un ultimo cenno alle riunioni dei Coordinatori regionali: sono diventate ormai un appuntamento strutturato trimestrale. Anche questa è una scelta strategica per il migliore funzionamento del servizio che offre l’Ital?

Non c’è dubbio: quelle riunioni sono diventate un momento essenziale per la vita del nostro Istituto. Così come, vorrei sottolinearlo a chiare lettere, funzione essenziale rivestono, ormai, le nostre Consulte medico-legali: un autentico patrimonio di professionalità e conoscenze, necessario a garantire la qualità del servizio e della tutela ai nostri assistiti. La socializzazione delle problematiche, da un lato, e l’indicazione delle linee guida per affrontare e risolvere le pratiche più complesse, dall’altro, rappresentano il miglior metodo per rendere più efficiente la nostra attività quotidiana. In questo anno appena trascorso, abbiamo puntato molto su innovazione e programmazione come principi chiave del nostro progetto formativo. Abbiamo ottenuto risultati davvero brillanti, certificati dall’aumento percentuale delle pratiche definite dal nostro Istituto. La crescita dell’Ital è un fatto oggettivo. Vogliamo proseguire nel nostro cammino, sapendo che il 2019 sarà un anno impegnativo e che occorrerà fare i conti con una realtà sempre più complessa e in evoluzione. Riusciremo a dare tutti il nostro meglio, ne sono convinta, perché ci guideranno la determinazione e la passione per il nostro lavoro e per la nostra missione laica. Affronteremo e supereremo gli ostacoli per essere sempre al servizio delle persone che chiedono aiuto e assistenza. La nostra professionalità e la nostra dedizione saranno la nostra forza.