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Intervista | Iniziative formative programmatiche: un progetto di sviluppo per l'ITAL

Ottobre 2018

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 INTERVISTA | da Italinforma n. 10 Ottobre 2018 

 

 

 

 


 

 

 

 

 INIZIATIVE FORMATIVE PROGRAMMATICHE: UN PROGETTO DI SVILUPPO PER L'ITAL

 

Intervista al Direttore generale Ital, Maria Candida Imburgia

 

 

Un seminario organizzato dall’Ital e dalla Feneal-Uil sul tema: “La previdenza complementare nel mondo degli edili. Il Fondo Prevedi”. È stato questo, per il nostro Patronato, uno degli incontri pubblici più importanti del mese di ottobre al quale hanno partecipato, tra gli altri, il Segretario confederale della Uil, Domenico Proietti, il Segretario generale della Uil pensionati, Romano Bellissima, il Segretario generale della Feneal, Vito Panzarella. Ha concluso i lavori della giornata, il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo. Importanti e apprezzabili sono stati anche gli interventi dei tanti esperti intervenuti nel dibattito, sia sugli aspetti previdenziali sia su quelli legati alle malattie e agli infortuni nell’edilizia. Ne parliamo con il Direttore dell’Ital, Maria Candida Imburgia, che ha voluto organizzare, insieme alla Feneal, questo momento di approfondimento e che ha introdotto e coordinato i lavori della giornata.

 

Direttore, possiamo illustrare i contenuti di questa iniziativa?


È stata un’iniziativa formativa programmatica, indirizzata, da un lato, ai responsabili territoriali di categoria e, dall’altro, ai coordinatori regionali dell’Ital, con lo scopo di creare o rafforzare le migliori sinergie, per concretizzare la Convenzione che, quest’anno, abbiamo siglato, insieme agli altri due patronati, l’Inas e l’Inca, con il fondo Prevedi. L’Ital guarda con grande attenzione a queste esperienze e offre l’impegno dei propri tecnici e operatori affinché anche questi diritti di natura contrattuale vengano conosciuti e fruiti. Ancora una volta, informazione e formazione si rivelano strategici per dare sostanza all’attività di tutela e assistenza del nostro Patronato.

 

C’è, dunque, un progetto ben strutturato da realizzare insieme alla Feneal? È necessario un impegno specifico per l’affermazione di una previdenza complementare che tuteli, a tutto tondo, i lavoratori del settore, ma che li salvaguardi anche in termini di salute e sicurezza?

 

Sì, esatto. Noi vogliamo avviare un percorso con la Feneal, condividendo alcuni obiettivi comuni, per fare formazione in tutte le sedi territoriali, organizzandoci a livello regionale. Quello del Patronato, infatti, è un ruolo di assistenza e tutela, ma anche di consulenza sul fronte sia della previdenza pubblica sia di quella complementare.
Inoltre, in materia di salute e sicurezza, stiamo elaborando un percorso formativo scientifico, con l’ausilio e il coinvolgimento diretto dei nostri consulenti medici. Ci concentreremo sui vecchi, ma anche sui nuovi rischi.

 

Quali sono questi rischi?


Quelli derivanti dall’uso in edilizia sia dell’amianto sia della silice. La formazione avrà due focus: da una parte, punteremo a informare e formare i lavoratori e i delegati di categoria su questi rischi; dall’altra, daremo un aiuto per attivare correttamente le nuove procedure da mettere in atto per il riconoscimento di queste malattie. Il Patronato ha l’obbligo morale di diffondere, in modo sempre più capillare, la formazione su questi temi, perché sono di interesse pubblico.

 

Alla fine del mese di ottobre sei stata a New York dove ti sei confrontata, nel corso di un’intera giornata, con gli operatori delle sedi Ital negli Usa. Ci puoi parlare, sinteticamente, anche di questa importante esperienza?


Certamente. Abbiamo svolto un’analisi di alcune questioni tecnico-operative e uno step formativo e di aggiornamento sulle tematiche previdenziali. Ho ascoltato le esigenze e le proposte dei nostri operatori e abbiamo condiviso le soluzioni ad alcuni problemi. Abbiamo ritenuto opportuno dare un taglio molto pratico e tecnico al momento formativo, perché i nostri operatori devono essere messi nella condizione di migliorare costantemente il proprio servizio al cittadino, per una tutela sempre più professionale ed efficace. Per l’occasione, è stata organizzata una sessione formativa per approfondire alcuni argomenti relativi, tra gli altri, allo stato dell’arte del Red Est, alla Certificazione unica, ad alcune pratiche Inps, all’analisi dei dati Marte.

 

Quali sono gli obiettivi che si prefigge l’Ital con questi incontri?


Ci prefiggiamo di affrontare eventuali problematiche e, soprattutto, di trovare soluzioni condivise, che ci consentano di svolgere il nostro ruolo di tutela ed assistenza in modo sempre più adeguato all’evoluzione delle normative e alle mutate necessità dei cittadini migranti. Sono state giornate di lavoro molto proficue a una delle quali, in particolare, ha partecipato anche la Segretaria confederale della Uil, Ivana Veronese, presente a New York per altri impegni di Organizzazione. Sono davvero soddisfatta: ho visto operatori molto motivati ed orgogliosi di essere parte integrante dell’Ital e anche consapevoli di contribuire alla crescita della Uil.