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Punto Coma Benevento

28/10/2013

COMUNICATO STAMPA


PUNTO COMA A BENEVENTO

Nella città di Benevento dove rivive il mito di Iside che fa rinascere Osiride e che viene festeggiato il 5 marzo (giorno del compleanno della UIL) ambientazione più appropriata non poteva esserci alla presentazione del Punto Coma della Ital locale.
Inizia il Segretario Generale della Uil di Benevento, Fioravante Bosco, che ammonisce “bisogna gridare l’allarme su questi temi perché le famiglie non possono caricarsi da sole il fardello”.
Claudio Lunghini, Segretario Generale della Onlus Amici di Eleonora spiega i valori e le finalità dell’iniziativa che ha il suo punto di partenza nell’informazione data alla comunità delle situazione in cui si trovano i malati in stato vegetativo, per passare a farsi carico delle famiglie a cui quando capita di avere un parente in coma “cambia completamente l’organizzazione di vita e di relazioni” per arrivare alla denuncia che in Campania ci sono le eccellenze per curare, ci sono le persone ma non ci sono le strutture; fondamentalmente è quindi un patto tra Istituzioni – Sanità – Assistenza”.
Importanti, non solo perché hanno dato lustro all’iniziativa ma anche perché hanno significato un impegno, sono state le presenze di rappresentanti degli Enti Locali.
Dal Sindaco di Benevento, Fausto Pepe, da cui è arrivato un apprezzamento “non basta dire che le cose non vanno, bisogna rimboccarsi le maniche come in questa iniziativa”, al Vice Sindaco e Assessore alla Cultura, Raffaele Del Vecchio che ha ricordato che gli incidenti nel lavoro sono cause importanti che provocano stati vegetativi. E per completare la platea di Amministratori Pubblici il Sindaco di San Marco di Cavoti, Francesco Cocca, che ha portato l’esperienza del rapporto con la scuola, con i ragazzi per fargli capire cosa succede, per esempio dopo incidenti stradali gravi e per insegnare loro che dobbiamo “dire basta a lamentarci cominciando al tempo stesso a pretendere ed essere responsabili”.
Un altro blocco di interventi è stato quello del Patronato e della Uil locale a cominciare dal Coordinatore Regionale Ital Campania, Pasquale Scuotto che ha raccontato una sorta di road mapp dell’impegno nella costruzione dell’iniziativa Punto Coma e nei prossimi appuntamenti che porteranno ad una copertura regionale del servizio con una rete di presenze. Maura Tabacco dell’Ital per il Sociale ha descritto come il Punto Coma tende a colmare insufficienze informatiche ed operative degli Entri Previdenziali, locali, sanitarie e assistenziali.
Il Segretario Responsabile Uil Fpl Campania, Osvaldo Nastasi, si è soffermato sul “dolore, elemento che cementa le persone ed aiuta le iniziative”. Per Nastasi “dobbiamo incalzare le istituzioni sul problema, dobbiamo reclamare la responsabilità da parte di chi non la esercita, ci prendiamo noi le nostre responsabilità con i Punto Coma”.
Maria Pia Varriale, Responsabile Politiche Sociali della Uil di Benevento ha con convinzione esposto il ruolo del volontario che entra in gioco laddove lo Stato non c’è – “questo è un tema – ha detto la Varriale – che spaventa tutti noi e che travolge le famiglie a cui dobbiamo dare il nostro sostegno”.
Il Sociologo, Antonio Zagari, innesta il suo intervento sulla stessa linea “quella del coma è una esperienza che provoca angoscia in chi sta vicino al malato, occorre quindi lavorare non solo sull’accettazione che può portare a fenomeni dissociativi ma è meglio sull’integrazione delle famiglie con il vissuto: essere arrabbiati quando si è arrabbiati e non piegare la testa”.
Gli stacchi musicali proposti da Maria Giammetti con il sassofono, con improvvisazioni swing anche da lei composti, hanno dato vigore alle declamazioni di impegno di tutti gli oratori.
Hanno toccato il cuore e la mente, come i pezzi musicali, gli interventi dei due medici, Michele Feleppa, Primario di Neurologia e Raffaele Sinno, Anestesista.
Feleppa è partito da una definizione del coma “assenza di coscienza, cioè della consapevolezza di se stesso e dell’ambiente circostante”.
Dopo una chiara e sintetica spiegazione medica, l’illustre neurologo ha detto “un malato in coma crea un vuoto, ma non un lutto per cui è impossibile elaborare un vuoto. È più difficile quindi andare avanti con il vuoto anziché con il lutto”.
Il dottor Sinno ha precisato che il recupero di questi pazienti si fa nella fase acuta e non solo nel risveglio per cui sin dalla fase acuta va evitato il danno possibile. “Per dare speranze di relazioni a questi pazienti – ha concluso Sinno – c’è bisogno di workshop comune e continuo”.
Proprio in questa necessità di lavoro comune tra tante scienze deve inserirsi anche il Sindacato con il suo Patronato , facendo quello che sa fare meglio, tutelare i diritti.
Il succo delle conclusioni tratte dall’intervento di Alberto Sera, Vice Presidente Ital. “Quando arriva il momento di malattie gravi dei tuoi cari ti ritrovi nudo, debole, indifeso, sgomento. Sei travolto da una tempesta di emozioni e di dolore. Le parole che noi possiamo dire per dare conforto rischiano di non sortire effetto. Spesso abusiamo di parole che suonano vuote. Oggi le nostre parole sono state piene di coraggio, di speranza, di diritti”.

 

Roma 28 ottobre 2013


UFFICIO STAMPA ITAL UIL