Cittadinanza Prossima Vicenza
CITTADINANZA PROSSIMA VICENZA
Lo scorso 2 ottobre a Monte Berico, Vicenza, con un interessante convegno organizzato da Grazia Chisin, Segretario Generale della Uil territoriale, è stata presentata la UIM.
La leader della UIL vicentina ha scandito gli imperativi con cui nasce l’associazione a favore dei migranti: tutelare - sensibilizzare – promuovere – ascoltare – servire; imperativi arricchiti dall’intervento di Michele Spione, responsabile dell’Ital di Vicenza, e dal suo lavoro per gli stranieri scandito da un secco “uno-due”: difendere e diffondere i diritti degli immigrati.
Proprio sul lavoro è più volte tornato il moderatore del convegno, Gerardo Colamarco, Segretario Generale della UIL Veneto: “L’impoverimento del Paese passa attraverso la mancanza del lavoro, la fuga dei nostri giovani all’estero, il ritorno degli immigrati nei loro paesi.”
Programmatici gli interventi che si sono succeduti, a partire dal rappresentante del Comune, Raffaele Colombara che ha richiamato il fatto che di immigrazione non si possa più parlare né in termini ideologici, né emotivi.
Anche nella presentazione della ricerca sul mutamento dell’immigrazione in Veneto, Luca Romano ha portato a 3 spunti concreti, nel sociale: il ricongiungimento, sul lavoro: gli immigrati hanno risentito meno della crisi, sul welfare: fare di più sulla sanità.
Il racconto della attività che svolge la Prefettura e la Questura è stato riportato rispettivamente dal vice Prefetto Renata Carletti e dal vice Questore Giuseppe Sinatra. Da queste testimonianze è emerso come da un lato la Prefettura si presenti come snodo di interventi a favore degli immigrati, su molti campi, dall’altro la Questura come produttore di una “carta” il cui valore va oltre il fatto che venga prodotta dalla Zecca.
Carletti ha posto l’accento sul fatto che i valori della legalità sono alla base del vivere civile, mentre Sinatra, entrando nei dettagli del lavoro, ha premesso in maniera originale ai partecipanti al convegno di sentirsi a fianco dei poliziotti.
Maggiani Nereo, della Direzione territoriale del lavoro, ha posto l’accento sulla necessità di nuove norme per “vincere il senso di paura dell’invasione degli stranieri; occorre semplificare le regole; concedere la cittadinanza darebbe un segnale di qualcosa, una risposta a chi si sente italiano ma non può avere la cittadinanza, a chi quando torna nel paese d’origine si sente straniero”; per dare il segno plastico dei mutamenti avvenuti ha poi aggiunto: “ormai è il figlio dell’immigrato che fa da interprete al padre”.
Sempre illuminato infine il consigliere regionale Fracasso Stefano, che punta il dito sulle attuali regole, fatte per soggiornanti e non per soggetti strutturalmente presenti nel nostro territorio. “I nostri immigrati” ha detto Fracasso “hanno progetti di vita in virtù dei quali, anche se perdono il
lavoro decidono di rimanere nel nostro Paese”. Secondo Fracasso poi accanto alla rivendicazione di una nuova legge sulla cittadinanza andranno sviluppate una serie di attività per l’accesso ai servizi, come la casa e l’istruzione.
Sulla questione dei servizi è intervenuto Alberto Sera, Presidente Nazionale della UIM: ‘la UIM farà servizi e non dibattiti teorici’’. La UIM avrà tante cose da fare: scambi di esperienze, capire i cinesi, archivio di vita delle badanti, le donne integratrici, l’interlocuzione con i Comuni, l’antropologia sanitaria, il sostegno psicologico, la rete per i progetti. Un piccolo glossario del fare che speriamo diventi un repertorio di realizzazioni.
Roma 2 ottobre 2013
UFFICIO STAMPA ITAL UIL