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Punto Coma Salerno

03/10/2013

COMUNICATO STAMPA


PUNTO COMA A SALERNO

L’ambientazione culturale è stata delle migliori, curata nel dettaglio da Gerardo Pirone, Segretario Generale della Uil di Salerno.
Sua la scelta delle due frasi di Hannah Arendt che fanno riflettere: “dare un peso alle cose per ciò che sono, non essere indifferenti alla differenza” e “non esiste ne il soggetto psichico ne il soggetto etico: esiste l’uomo”
Sua la spiegazione del dipinto del De Mattia che campeggia nella Sala Bottiglieri della Provincia di Salerno “una città che è crocevia di razze diverse e centro fondamentale della medicina internazionale.
Gerardo ha anche organizzato un accompagnamento con musiche di Bach, Chopin e Piovani da parte del sassofonista Silvio Rossomando.
“La musica – ha detto Pirone – è il linguaggio che arriva alla mente e al cuore di tutti, anche ai malati in stato vegetativo”.
Il primo ottobre si apre così con la Uil, la Fpl, Gli Amici di Eleonora, L’Ital.
L’ambientazione sociale l’hanno data Sabrina Sinisi, per le politiche sociali della Uil di Salerno, che ha parlato di Punto Coma come tassello del lavoro di cura alla persona; Alfonso Mauro, neurologo dell’Ospedale San Giovanni di Dio che ha messo in rilievo l’incidenza della variabilità dei tempi nell’ansia di cura; Manrico Gesummaria, presidente di Confcooperative, che ha definito la solidarietà un impegno etico oltre che associativo; Armando Masucci, leader dei Medici della Uil, che ha testimoniato come da un grande dolore nascano grandi iniziative di aiuto; Alfonso Andria, presidente di Persona e Territorio, che ha sottolineato come sia positivamente sorprendente come il sindacato ritagli spazi per fare attività con i Punto Coma.
L’ambientazione operativa è stata data dal motore di tutta l’attività, il Segretario Generale degli Amici di Eleonora Onlus, Claudio Lunghini, cha ha indicato anche un risvolto battagliero nella lotta per avere leggi regionali, strutture e assistenza domiciliare adeguate.
Il servizio è stato così definito da Lunghini “dare una mano a quelle persone, per lo più del sud, che colpite dal male sono in giro per l’Italia, senza sapere quanto durerà”.
Il Coordinatore Regionale dell’Ital, Pasquale Scuotto, ha usato l’infinito umano per delineare l’impegno : “facilitare, informare, aiutare il diritto del malato, il diritto della famiglia. I nostri sono punti di legalità del territorio contro gli affaristi-avvoltoi”.
Il Vice Presidente dell’Ital. Alberto Sera, ha specificato l’impegno dell’Ital per il Sociale che parte dalla tutela dei diritti per costruire azione sociale, che innanzitutto pensa agli interventi e poi a chiedere le risorse economiche alla Pubblica Amministrazione e che ogni dibattito che organizziamo di basa sulla presentazione di opere concrete.
L’ambientazione politica viene esposta dagli amministratori locali, l’Assessore al Sociale del Comune di Salerno, Giovanni Savastano e quello della Provincia, Mancusi Amilcare.
Il primo ammonisce “non è più possibile ragionare di sanità solo se c’è la chiusura di ospedali ma bisogna cominciare a parlare dei servizi territoriali, degli ambulatori, della necessità di dotarci di antenne territoriali”.
Mancusi asserisce “se un sindacato è costretto a fare queste cose significa che la politica è inefficace. Queste iniziative hanno la capacità straordinaria di toccarci la coscienza”.
L’ambientazione sindacale viene data dai massimi vertici della Uil Campania e della Federazione della Uil che rappresenterà anche i lavoratori della sanità, la Fpl Uil.
Anna Rea dice “il nostro sindacato del fare mette a disposizione una grande umanità. L’umanità è il nostro modo di spenderci la nostra vita. Un grande riconoscimento va dato ai volontari che lavorano lontano dai riflettori. Oggi è una bella pagina, è una di quelle giornate in cui la musica è terapia, ci fa stare più sereni e quindi fa funzionare meglio le cose. È valsa la pena di essere stati qui”.
Giovanni Torluccio infine ha ribadito che “il Punto Coma dimostra che è possibile fare interventi comuni per un settore complicato, è possibile sopperire alle carenze strutturali, è possibile cogliere opportunità e dare risposte anche se non possiamo essere sostitutivi di interventi strutturali”.
Finisce qui e mentre ci si allontana dalla sala riecheggia la frase di Gino Bartali: “il bene si fa ma non si dice. È troppo facile farsi belli con le sventure altrui”.

 

Roma 3 ottobre 2013


UFFICIO STAMPA ITAL UIL