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Cittadinanza Prossima Belluno

23/06/2013

COMUNICATO STAMPA

CITTADINANZA PROSSIMA BELLUNO

C’era tanta voglia di cambiamento domenica 23 giugno 2013 a Belluno quasi a rispondere all’invito del Consigliere Regionale Reolon Sergio di “ragionare in maniera diversa”.
Jacopo Massaro, sindaco di Belluno, era sulla stessa lunghezza d’onda quando ha detto che “siamo troppo arretrati in Italia nelle modalità di regolare i rapporti tra soggetti di provenienze diverse, stritolati come siamo tra razzismo e ipergarantismo e lontani dalla normalità. Lo ius soli deve essere scontato perché è civiltà e modernità”. Una civiltà e modernità che secondo Roger De Menech, parlamentare e sindaco di Ponte nelle Alpi si esprime nel dare “certezze con diritti, anche per i giovani che vanno all’estero, nel fare sull’immigrazione tutto quello che dobbiamo fare in tutti gli altri campi con il coraggio di scelte serie e semplificatorie”.
Ancora Reolon con suggestione “Quando siamo poveri, gli immigrati non vengono più” ha commentato un tema già introdotto nella relazione di Gerardo Colamarco, Segretario Generale della UIL Veneto: “il Veneto antesignano della sperimentazione dell’associazionismo, della sobrietà in politica, anche se attanagliato dalla crisi che ha fatto perdere centomila posti di lavoro. Vogliamo un Veneto competitivo con la risorsa immigrati”.
Un tema ripreso da Jarm Anita mediatrice culturale di Vicenza “i cittadini stranieri sono qui per sviluppare meglio l’Italia”.
Un giudizio che diventa più pressante da parte di Victor Nelson, un ivoriano vicentino della UILTEC che ha declamato un emozionante “emigrare non è peccato, lavorare non è peccato, amare l’Italia non è peccato”.
Anche Oscar Del Bona, Presidente della Fiera di Longarone ha detto “gli immigrati sono una risorsa che rappresenta il futuro”. “Per questo, ha detto il Questore di Belluno, Attilio Ingrassia, occorre puntare ad una integrazione reale che è rispetto delle regole che è rispetto di donne e minori”.
Jeremie Goutto, presidente della UIM di Verona, che fa dei paradossi reali il leit motiv della parabola ascendente del suo impegno nella UIL , ha raccontato la storia di un suo fratello nato qui in Italia e che mancandogli le opportunità proprie di un cittadino italiano è stato costretto ad andare a lavorare a Londra. Un cervello in fuga. Un fenomeno che non ha razze e confini. “La crisi si affronta – ha detto inoltre Jeremy - ponendoci tutti alla pari”.
La Segretaria Generale della UIL di Verona, Lucia Perina, ha notato come ormai “il fenomeno dell’immigrazione dentro il sindacato venga affrontato con naturalezza, in modo istintivo senza differenziare e ghettizzare più le richieste e i temi.
La manifestazione Nazionale unitaria di Roma del 22 giugno ha dimostrato per esempio come la delegazione veronese fosse composta per metà da immigrati.
Il Segretario Generale della UIL di Padova Nello Cum ha ricordato come “la necessità degli immigrati è quella non di essere supportati ma di essere capiti e di capire, di essere l’esempio della capacità di adattarsi al cambiamento, di non permettere che vada via chi ha contribuito a costruire il nostro Paese”.
Proprio su questo Gerardo Colamarco era stato chiarissimo: “chi vuole restare nel nostro Paese deve avere la cittadinanza italiana, chi nasce in questo territorio deve avere la cittadinanza italiana, anche se nato da cittadini stranieri”.
Il più bel commento a questa solenne e non rituale declamazione è stato fatto da una bambina Lammari Nesrin figlia di marocchini che ha declamato a memoria l’art. 3 della Costituzione Italiana. Nella sala ammirazione, emozione , fierezza.
E proprio Carlo Viel, Segretario Generale della UIL di Belluno, organizzatore del convegno presso la Sala Teatro Giovanni XXIII di Piazza Piloni ha ampliato nel suo intervento il riferimento alla Costituzione Italiana ricordando i primi 4 articoli che sono il vademecum di una società giusta ed equa in cui la convivenza sia basata sui diritti.
“Innanzi tutto il diritto del lavoro – ha proseguito Viel – che è il pane quotidiano di ogni espressione della UIL, ma anche e sempre di più il diritto costituzionale che deve essere la guida del nostro vivere quotidiano specialmente di noi che la parità la intendiamo praticare e non predicare”.
Viel ha infine sostenuto che uno degli scopi della UIM di Belluno e Treviso sarà quello di interagire con le Istituzioni e quello del raggiungimento dl diritto di cittadinanza per chi nasce qui sin da questa legislatura corta o lunga che sia la sua durata.
Due esempi importanti come quelli di Mohamed Merage con le sue associazioni di Santa Giustizia e di Ponte nelle Alpi e la bella esperienza del Centro Scambio raccontata da Renata Del Farro, assessore del Comune di Limana hanno fatto da cornice all’elezione a Presidente di Zaidi Allal che insieme all’elezione del Comitato Esecutivo della UIM di Belluno ha suggellato questa vera e propria Assemblea Costituente.
Poche le parole di Zaidi, “Finalmente siamo cronaca positiva sui giornali di Belluno. Dedicherò il mio tempo al disagio sociale”. Poche le parole ma tutto un programma.
La costituzione della UIM territoriale che per Colamarco “è un piccolo tassello da cui può nascere un grande mosaico” è stata valorizzata dell’intervento conclusivo del Presidente della UIM, Alberto Sera. “La UIM è una struttura che fa servizi che interessano e coinvolgono sia gli italiani che stanno all’estero sia gli italiani che hanno scelto il nostro Paese per vivere e lavorare”. “Le frontiere della UIM sono la cittadinanza, la cultura e le nuove migrazioni tra cui quella dei giovani che vanno all’estero”.
Per noi che condividiamo le stesse situazioni sociali, gli stessi servizi, gli stessi ambienti di lavoro è naturale parlare di cittadinanza, di scambio, di diritti. A presto per parlare di nuova cittadinanza, di nuovo scambio, di nuovi diritti”.

Roma 23 giugno 2013

UFFICIO STAMPA ITAL UIL