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Cittadinanza Prossima Pordenone

07/06/2013

COMUNICATO STAMPA

CITTADINANZA PROSSIMA PORDENONE

Con al centro l’applauditissimo appello ai parlamentari eletti in Friuli, pubblicato nei giorni scorsi e letto dalle autrici, volontarie del Servizio Civile ITAL, si è svolto a Pordenone il 7 giugno 2013, un convegno per richiedere una nuova legge sulla cittadinanza.
La dolcezza di Giulia, l’intensità di Debora, la fermezza di Sara hanno dato cuore ad un messaggio rivolto a tutto il Parlamento.
I saluti iniziali sono stati molto legati all’attualità come quello del Sindaco di Pordenone, Claudio Pedrotti, che in un accurato intervento di testimonianza, ha fatto il parallelo con la Germania dove, anche un paese stabile e ricco non può rinunciare alla ricchezza del lavoro degli immigrati, non fosse altro per un calcolo di convenienza. O quello del Segretario Generale del Friuli Venezia Giulia, Giacinto Menis, che ricordando come dal 1° luglio la Croazia, pur entrando in Europa, vedrà la presenza massiccia di lavoratori croati nel nostro territorio soggetta a misure restrittive che producono lavoro irregolare.
Pedrotti per la determinazione ad andare avanti e Menis per dare certezza e dignità di diritto ai lavoratori hanno quindi avviato il dibattito che si è aperto con la relazione del Segretario Generale della UIL di Pordenone, Roberto Zaami piena di riferimenti demografici, sociali, lavorativi e densa di accorati appelli a fare presto e bene una nuova legge “dobbiamo capitalizzare i nostri investimenti, ha detto il leader della UIL di Pordenone, dobbiamo capitalizzare i nostri giovani, tra cui tanti stranieri che vanno trasformati, con il riformismo delle leggi, da sudditi a cittadini”.
Molto affascinante intellettualmente, perché pieno anche di buon senso creativo, è stato l’intervento di Flavio Moro, Assessore ai Servizi demografici del Comune di Pordenone, che ha raccontato della giornata della cittadinanza consapevole, come superamento di quella simbolica solo per gli stranieri, in cui è consegnata la Costituzione Italiana a tutti gli studenti delle medie, stranieri ed italiani. Una giornata che era pervasa da una frase di Calamandrei “La Costituzione è la carta della propria libertà, la carta per ciascuno di noi, della propria dignità di uomo”.
Il convegno ambientato nella Sala Appi - Casa dello Studente A. Zanussi di Pordenone ha visto poi dipanarsi una traiettoria di interventi di tante culture.
Da quello di Martina Ghersetti, autrice del libro “Figli a colori” “ una goccia – secondo la scrittrice – che può lasciare la sua scia di importanza laddove ha la sua diffusione”.
A quello di Claudia Moga rumena, RSU Electrolux Professionali, che ha ricordato come “c’è ancora tanta discriminazione, ci vuole ancora tanto per l’integrazione, i minori non hanno nessuna colpa ad essere nati qui”.
Ed ancora la moldava Livia Matasaru laureata in mediazione culturale che, raccontando parte della sua vita ha “giudicato positivamente le iniziative come quella di oggi perché danno la spinta e la voglia di andare avanti per ottenere leggi nuove”.
Altri interventi della platea, specialmente pensionati hanno segnalato l’importanza di “sentirsi tutti coinvolti intorno a questa legge nuova”.
Ester Sau, Coordinatrice Regionale ITAL del Friuli Venezia Giulia, ha ammonito e spronato a tener conto di come “gli immigrati sono energia vitale di cui l’Italia ha bisogno, non possiamo fingere di non vederli, non dobbiamo deluderli”. La Sau ha concluso il suo intervento con una frase di Maria Teresa di Calcutta “fate che chiunque venga a voi se ne vada sentendosi meglio e più felice”.
“Penso anche io che oggi gli immigrati debbano sentirsi un po’ meglio e felici – ha detto Alberto Sera, Vice Presidente ITAL, che ha coordinato i lavori – perché siano più convinti che loro debbano avere i nostri stessi diritti, perché la nomina suggestiva di due ministri come la Kyenge e la Idem danno più spinta ad uno ius soli anche temperato (purché a forza di temperare non facciamo la fine delle matite che diventano un tronchetto), perché dobbiamo e continueremo a parlarne, parlarne, parlarne fino a legge approvata”.

Roma 7 giugno 2013

UFFICIO STAMPA ITAL UIL