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Intervista | La Consulta dei legali, un'eccellenza professionale dell'Ital

Novembre 2018


 

 

 

 

 

 

 


INTERVISTA
 | da Italinforma n. 11 novembre 2018 







LA CONSULTA DEI LEGALI, UN'ECCELENZA PROFESSIONALE DELL'ITAL

 

Intervista al Direttore generale Ital, Maria Candida Imburgia

 

Il mese di novembre si è concluso con una delle ormai tradizionali e annuali iniziative organizzate dall’Ital: la Consulta dei legali. Un momento di alta formazione, di approfondimento e di riflessione su tutte le principali tematiche che caratterizzano l’impegno quotidiano del nostro Patronato. Ne parliamo con il Direttore, Maria Candida Imburgia.

 

Direttore, come è stata organizzata, quest’anno, la Consulta dei legali?

 

La Consulta dei legali è uno degli appuntamenti più importanti nell’agenda annuale dell’Ital. Quest’anno, abbiamo strutturato l’evento su tre giorni, ognuno dei quali ha avuto una sua specifica connotazione, ma un unico denominatore: uno scambio di informazioni, idee e proposte per mettere a fattor comune gli obiettivi e le linee guida per la nostra attività. Dobbiamo sapere quali possono essere i campi di intervento per eventuali contenziosi, perché sono necessarie omogeneità e uniformità di comportamento e di condotta in merito alle questioni e alle tematiche che attengono all’assistenza e alla tutela dei cittadini.

 

Qual è stato l’argomento affrontato nel corso della prima giornata?

 

Abbiamo parlato degli indebiti. Non si è trattato di una novità: ne abbiamo discusso anche in passato, ma questa volta abbiamo affrontato il tema alla luce di una nuova circolare dell’Inps. Il nostro è stato un approccio tecnico, con commenti di carattere giuridico e con il ricorso a esperienze territoriali. Inoltre, abbiamo anche deciso, a differenze dello scorso anno, di non attivare i gruppi di lavoro, ma di svolgere tutto in plenaria…

 

Perché è stata fatta questa scelta?

 

Perché abbiamo tenuto nel giusto conto le esigenze del territorio e abbiamo ritenuto opportuno che tutti fossero partecipi, insieme, di tutti i tipi di contenzioso affrontati nel corso dell’anno appena trascorso. Creare gruppi di lavoro separati avrebbe significato restringere il dibattito, delimitare i temi trattati, “perimetrare” il confronto. Invece, abbiamo voluto dare ampio spazio alla discussione e allo scambio di informazioni e di saperi. È stato questo lo scopo principale della Consulta del 2018.

 

La seconda giornata di lavoro, poi, è stata incentrata su un tema di grande attualità: l’immigrazione. È così?

 

Esatto, abbiamo parlato di immigrazione tenendo conto delle novità introdotte dal decreto sicurezza appena varato dal nuovo Governo. Ovviamente, la questione non è stata affrontata dal punto di vista politico. Abbiamo cercato di capire, facendo leva sulla competenza professionale dei nostri esperti e dei nostri operatori, quali sono gli spazi di tutela in favore dei nostri assistiti eventualmente coinvolti dalle conseguenze del nuovo provvedimento.

 

Sempre nel corso della seconda giornata si è parlato anche di previdenza e assistenza…

 

Per un Patronato come il nostro, alcune questioni hanno una loro sostanziale centralità: le pensioni di anzianit, di reversibilit, di vecchiaia, oltre all’assegno sociale e a quello d’invalidità, costituiscono la parte più ampia dei nostri interventi di tutela e assistenza. Una particolare attenzione a questi temi era d’obbligo.

 

Nella terza giornata, infine, si sono tirate le fila dell’attività svolta dalla Consulta nel corso dell’anno. Sei soddisfatta degli esiti di questo importante appuntamento?

 

Direi che è stato un successo, grazie al contributo di ciascuno di noi, dei legali convenzionati sul territorio, di quelli del servizio legale della UIL, di tutti i relatori ed esperti che hanno partecipato ai lavori con le loro importanti relazioni. Per me e per tutta l’Ital, poi, è stato un onore la presenza del Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, del Segretario generale della Uil pensionati, Romano Bellissima, che con la sua consueta saggezza e lungimiranza ha concluso i lavori della Consulta, dei Segretari confederali e del Tesoriere della Uil. Si è creato un bel clima di dialogo e di confronto.

Sono molto soddisfatta anche perché, in questi due anni, abbiamo potuto registrare una “crescita” del 3,79%, nel senso che è aumentato il numero delle persone che si sono rivolte al nostro Patronato e che hanno ricevuto assistenza dai nostri operatori. Insomma, anche l’Ital, come la Uil, sta andando nella direzione giusta.