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Intervista | Formazione specialistica: un impegno e un valore aggiunto

Settembre 2018

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 INTERVISTA | da Italinforma n. 8/9 Agosto/Settembre 2018

 

 

 

 

 

 FORMAZIONE SPECIALISTICA: UN IMPEGNO E UN VALORE AGGIUNTO

 

Intervista al Direttore generale Ital, Maria Candida Imburgia

 

 

Dopo la breve pausa estiva, anche l’attività dell’Ital è ripresa a spron battuto. Focalizziamo la nostra attenzione su tre eventi che hanno rappresentato un vero e proprio valore aggiunto per il nostro Patronato e che hanno coinvolto molti dirigenti, operatori e anche vertici sindacali, in particolare in merito a progetti formativi. Ne parliamo con il Direttore generale, Maria Candida Imburgia.

 

Direttore, andiamo per ordine cronologico e iniziamo dal corso di formazione riservato ai nuovi Operatori Locali di Progetto del Servizio Civile. Si tratta di un’opportunità per le nuove generazioni e, al contempo, di un valore per la collettività…


Non vi è dubbio. Consentire ai giovani di svolgere il servizio civile continua a essere un impegno strategico per l’Ital. I giovani, però, hanno bisogno di strumenti e, soprattutto, di conoscenze per svolgere al meglio il loro lavoro. Questi operatori, in particolare, dovranno sostenere e aiutare i loro più giovani colleghi in un impegno socialmente molto importante.

 

Qual è il ruolo di un Olp?

 

Il ruolo di un Operatore locale di progetto è indispensabile non solo per offrire ai ragazzi conoscenze specifiche in merito al progetto sul quale sono impegnati, ma anche per accompagnarli quotidianamente nell’attività che svolgono per il nostro Istituto a favore di tutti i cittadini. Peraltro, il servizio civile rappresenta un valore aggiunto per l’Ital e, grazie a questo impegno, le nostre sedi diventeranno sempre più spazi aperti al territorio.

 

Altro importante appuntamento è stato quello, ormai trimestrale, riservato ai Coordinatori regionali. Sono stati affrontati molti argomenti: dall’immigrazione alla salute e sicurezza, dalla previdenza alla formazione, dalla disoccupazione alla privacy, con una particolare attenzione anche alle questioni organizzative. Quali sono stati il senso e l’obiettivo di questo incontro?

 

La riunione è servita per impostare il lavoro per gli imminenti mesi autunnali, tradizionalmente densi di impegni e di scadenze importanti. La socializzazione delle problematiche, da un lato, e l’indicazione delle linee guida per affrontare e risolvere le pratiche più complesse, dall’altro, rappresentano il miglior metodo per rendere più efficiente la nostra attività quotidiana. Abbiamo concentrato la nostra attenzione tra le altre cose, sulla gestione delle domande Naspi, oltreché sulle nuove disposizioni introdotte in materia di flessibilità previdenziale. Lavoro e pensioni sono i due temi clou per i quali l’attività di tutela e assistenza diventa essenziale, ai fini della fruizione dei relativi diritti. Abbiamo parlato, inoltre, delle nuove norme sulla privacy e delle questioni attinenti alla consulta dei legali.

 

C’è stato un confronto anche su alcune questioni più di carattere interno e organizzativo?


Sì, abbiamo analizzato l’andamento dell’attività dell’Ital, non solo per sottolineare gli ottimi risultati conseguiti, ma anche per analizzare quegli aspetti, quali ad esempio il Progetto Form@, sui quali è necessario ottenere miglioramenti. Questi confronti servono, infatti, anche per individuare le criticità e per approntare i correttivi utili al miglioramento del servizio che l’Ital offre a tutte le persone bisognose del nostro aiuto.


Il mese di settembre, infine, si è chiuso con una tre giorni dedicata ai temi della previdenza per i lavoratori dello spettacolo e degli sportivi professionisti. Perché l’Ital dedica grande attenzione a questioni così specifiche?

 

L’Ital ha deciso di organizzare corsi di formazione specialistici rivolti ai propri operatori che sul territorio si occupano anche di particolari settori previdenziali. Si è trattato del secondo appuntamento dell’anno riservato a materie specifiche: il primo aveva riguardato la previdenza dei militari, mentre il terzo si concentrerà sul sistema previdenziale dei marittimi. Abbiamo fatto questa scelta perché vogliamo formare delle vere e proprie eccellenze anche in materie particolarmente complesse e delicate. In questo modo, l’Ital avrà operatori sempre più qualificati per offrire assistenza e tutela a tutti i lavoratori e a tutti i pensionati, qualunque sia la loro categoria di riferimento. Io credo fermamente nella sinergia tra il Patronato e le categorie della Uil, perché con il confronto quotidiano e con il dialogo si può dare un servizio migliore al cittadino, sia come patronato che come sindacato.