
APE Sociale 2024, ancora pochi giorni per fare domanda di pensione anticipata: la scadenza è il 15 luglio

È in arrivo una nuova scadenza per l’APE Sociale. Dopo la prima finestra temporale del 31 marzo scorso, scadrà a breve anche il secondo termine per presentare la domanda di riconoscimento delle condizioni di accesso al beneficio nel 2024: il limite è il 15 luglio. Per le istanze cosiddette “tardive” c’è tempo, invece, fino al 30 novembre.
Ma vediamo perché è importante rispettare queste scadenze e chi può accedere all’APE Sociale.
L’APE Sociale si rivolge a tutti i lavoratori dipendenti, autonomi e parasubordinati ad eccezione degli iscritti alle casse professionali, con minimo 63 anni e 5 mesi di età e almeno 30 anni di contributi, che presentino determinati requisiti.
L’indennità, che può arrivare fino a un massimo di 1500 euro mensili, è corrisposta per dodici mesi l’anno fino al conseguimento della pensione di vecchiaia spettante o fino alla decorrenza del trattamento di pensione anticipato.
La domanda di APE Sociale
A differenza di altre prestazioni pensionistiche, la richiesta di APE Sociale si caratterizza in due momenti distinti. In via preliminare, è necessario presentare istanza per ottenere la certificazione delle condizioni per l’accesso alla prestazione. Solo successivamente, il lavoratore potrà inoltrare la richiesta vera e propria di anticipo pensionistico.
Quali sono i tempi da rispettare?
Chi deve andare in pensione con APE Sociale deve stare attento a tre scadenze relative alla domanda di certificazione del diritto alla prestazione. Le richieste, infatti, possono essere presentate, ogni anno: entro il 31 marzo (istanza tempestiva), entro il 15 luglio (istanza intermedia) e, comunque, non oltre il 30 novembre (istanza tardiva).
Qualora il soggetto sia già in possesso di tutti i requisiti previsti (compresa la cessazione del rapporto di lavoro), deve presentare contestualmente alla domanda di certificazione delle condizioni di accesso anche la domanda di APE Sociale vera e propria.
Le istanze, sia di riconoscimento delle condizioni per l’accesso all’APE Sociale, sia di accesso al beneficio, possono essere trasmesse all’INPS dal Patronato ITAL.
Chi può accedere alla pensione anticipata APE Sociale?
Il trattamento pensionistico anticipato è riservato a coloro che si trovano in uno dei seguenti profili di tutela e che non siano titolari di una pensione diretta.
Lavoratori disoccupati
Rientrano in questa categoria coloro che, compiuti 63 anni e cinque mesi di età e almeno 30 anni di contribuzione, si trovino in uno stato di disoccupazione avvenuto a seguito di:
- cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo;
- dimissioni per giusta causa o cessazione del rapporto di lavoro per risoluzione consensuale nell’ambito della procedura di cui all’art. 7 legge 604/66;
- cessazione del rapporto di lavoro a tempo determinato per scadenza del termine, a condizione che il lavoratore abbia nei 36 mesi precedenti la scadenza del termine, periodi di lavoro dipendente per almeno 18 mesi.
È necessario che i lavoratori abbiano integralmente esaurito la prestazione di disoccupazione a loro spettante.
Caregiver
La possibilità di accedere all’anticipo pensionistico APE Sociale è riservata anche ai soggetti che, compiuti 63 anni e cinque mesi di età (con almeno 30 anni di contributi), assistono:
- un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità;
- un parente o affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i settanta anni di età oppure siano anch'essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti.
Invalidi civili
Gli invalidi civili (con invalidità pari almeno al 74%) possono accedere all’indennità APE Sociale raggiunti i 63 anni e cinque mesi di età con almeno 30 anni di contributi lavorativi.
Lavoratori gravosi
Possono fare domanda di pensione anticipata APE Sociale anche i lavoratori dipendenti che hanno raggiunto 63 anni e 5 mesi di età che abbiano svolto un’attività lavorativa c.d. “gravosa” da almeno 7 anni negli ultimi 10, oppure almeno 6 anni negli ultimi 7.
Per loro è richiesta un’anzianità contributiva minima di 36 anni, fatta eccezione per alcune tipologie di lavoratori ai quali, invece, sono richiesti 32 anni di contribuzione.
Donne
Si ricorda che per le donne è prevista una riduzione dei requisiti contributivi richiesti pari a 12 mesi per ogni figlio fino ad un massimo di 2 anni.
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