Lavoro irregolare: obblighi contributivi per i datori di lavoro

L’INPS ha pubblicato la circolare n. 101/2020 con le istruzioni operative relative agli adempimenti contributivi a cui sono tenuti i datori di lavoro che hanno presentato domanda di lavoro irregolare, ai sensi del DL 34/2020 (decreto Rilancio).

L’art. 103 del decreto Rilancio, al fine di garantire livelli adeguati di tutela della salute individuale a seguito dell’emergenza sanitaria per coronavirus e favorire l’emersione dei rapporti di lavoro irregolare dei cittadini stranieri, ha previsto la possibilità per i datori di lavoro di presentare domanda per dichiarare la sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato irregolare in favore di cittadini stranieri presenti sul territorio nazionale.

La circolare INPS ricorda che il “contributo forfettario” a titolo contributivo, retributivo e fiscale a carico del datore di lavoro, previsto ai sensi del Decreto Interministeriale pubblicato in G.U. n. 223 lo scorso 8 settembre, deve essere versato entro 10 giorni dalla data di pubblicazione del Decreto. Il Decreto stabilisce gli importi e le modalità di versamento del “contributo forfettario” (che ammonta a 156 euro o a 300 euro a seconda del settore lavorativo di appartenenza).

Inoltre, i datori di lavoro che hanno avviato la procedura di emersione sono tenuti a versare la contribuzione dovuta al lavoratore in base alle seguenti decorrenze:

• dal 19 maggio 2020, per le istanze con le quali è stata dichiarata la sussistenza del rapporto di lavoro con i cittadini italiani o degli stati U.E.;

• dalla data di inizio del rapporto di lavoro, per i cittadini extracomunitari per le istanze presentate allo sportello unico per l’Immigrazione, se il rapporto di lavoro è instaurato successivamente alla presentazione dell’istanza ma prima della definizione della procedura di emersione.

Il Patronato ITAL fornisce assistenza ai lavoratori ed informazione ai datori di lavoro interessati.