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Autorizzazione uso del mezzo proprio e infortunio sul lavoro

06/11/2019

 

 

L’autorizzazione del lavoratore all’impiego di un mezzo privato non esclude la responsabilità del datore di lavoro.


Lo precisa la Corte di Cassazione (sent. n. 25689/2019) riguardo il caso di un portalettere che aveva chiesto la condanna della datrice di lavoro al risarcimento dei danni, in quanto, mentre trasportava materiale postale da distribuire su un ciclomotore di sua proprietà, al cui uso era stato autorizzato, subiva un infortunio cadendo e riportando danni di diversa gravità.


La Corte d’Appello respingeva la domanda ritenendo che l'utilizzo del mezzo proprio autorizzato, con il pagamento della connessa indennità, non poteva che implicare una completa autonomia operativa del dipendente.


Il lavoratore, ricorrente in Cassazione, lamentava l'eccessivo carico da portare con l'obbligo di consegna in un solo giro, in assenza di strumenti idonei al “fissaggio” del carico per il suo trasporto, onde garantire la stabilità del mezzo.


Diversamente dal giudice di appello la Corte di Cassazione ha escluso che l’autorizzazione all’uso del mezzo proprio, in ipotesi di infortunio lavorativo, esoneri la datrice di lavoro dalla responsabilità ex art. 2087 cod. civ., quando l’evento sia dovuto a specifiche modalità di esecuzione della prestazione pretese dalla parte datoriale.


Pertanto, cassa la sentenza impugnata e rinvia ad altro giudice di secondo grado per verificare se le modalità di effettuazione della prestazione abbiano determinato uno specifico rischio per il lavoratore, conseguendone in ipotesi affermativa la responsabilità della società datrice di lavoro.