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15 settembre 2014 Numero 8 Anno I

 

MIGRANTI DI IERI E DI OGGI

Francesco Piobbichi - il Fatto Quotidiano - 8 settembre 2014

“Occorrerebbe chiedersi perché la storia dell’immigrazione, dell’essere costretti a partire come braccia da lavoro in paesi lontani, non sia diventata patrimonio comune come quella del risorgimento o della resistenza in Italia.

[…] C’è una differenza tra le storie dei migranti di ieri e quelle di oggi? Io penso di no. Noi non siamo solo un popolo di santi, di poeti eroi e navigatori, siamo anche un popolo di lavoratori migranti, ma ci vergogniamo di ammetterlo. Forse ce ne dimentichiamo perché le storie dei nostri nonni assomigliano troppo a quelle dei migranti che oggi attraversano le nostre frontiere. Forse ce ne dimentichiamo perché quelle storie assomigliano a quelle delle nuove generazioni che hanno ripreso ad emigrare dal nostro paese per andare a fare i facchini, i camerieri e gli operai in altre nazioni. L’assenza di questa memoria collettiva rispetto all’essere migrante spiega forse, nel presente di questa fase storica, l’esistenza di così tanta indifferenza rispetto alla strage d’innocenti che avviene oggi nel Mar Mediterraneo. Nelle ultime settimane, diversi incidenti hanno causato circa 400 morti davanti alle coste libiche e nel Canale di Sicilia, e non passa giorno in cui le coste sud del mediterraneo non restituiscano corpi senza vita, fornendoci immagini tremende”.