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15 settembre 2014 Numero 8 Anno I

 

PAESI DESIDERABILI

Nicola Persico e Giuseppe Russo - lavoce.info - 27 agosto 2014

“Sulla base di quattro indicatori (Pil pro capite del paese di destinazione; rapporto debito/Pil; quanto è facile “fare business” in quel paese e apertura all’immigrazione) calcoliamo l’indice di desiderabilità semplicemente sommando tutti gli indicatori (il rapporto debito/Pil entra con segno negativo.) I primi dieci paesi di questa speciale classifica sono: 1° Quatar; 2° Australia; 3° Svezia; 4° Kuwait; 5° Singapore; 6° Stati Uniti; 7° Olanda; 8° Germania; 9° Nuova Zelanda; 10° Taiwan.

In classifica spicca la presenza di due paesi arabi (Qatar e Kuwait) nei primi quattro posti. Il risultato, forse inatteso, è dovuto al basso debito pubblico e al fatto che il loro Pil pro capite è tra i più alti al mondo grazie al petrolio. Tuttavia, l’indice di accettazione degli immigrati in Qatar (0,54) è uno dei più bassi del nostro campione, mentre il valore per il Kuwait è 0,63, comunque inferiore alla media (0,754).
L’Australia risulta una destinazione molto appetibile rispetto a tutti i parametri considerati, con alta accettazione degli immigrati (0,89), alta libertà economica e basso debito pubblico. La Nuova Zelanda ha indicatori sovrapponibili all’Australia, a parte il Pil pro capite (40.842 dollari contro 67.468).
Il modello scandinavo ottiene a sua volta un ottimo piazzamento con la Svezia, caratterizzata da elevato Pil pro capite, altissima accettazione degli immigrati (0,96) e buona libertà economica.
Per quanto riguarda l’Asia, Singapore primeggia per Pil e, soprattutto, libertà economica (l’indice è 89,4, il più alto del nostro campione). Tuttavia, l’indice di accettazione è solo di 0,64 e preoccupa il rapporto debito/Pil al 105 per cento. Taiwan è forse una destinazione più sicura nel lungo periodo; garantisce infatti alta accettazione (0,8) e un debito pari al 38,9 per cento del Pil.
Gli Stati Uniti si confermano una delle migliori destinazioni; è interessante notare che il loro indice di libertà economica (75,5) non è molto lontano da quello svedese (73,1).
Olanda e Germania, infine, si segnalano come le migliori destinazioni in Europa centrale grazie a un buon punteggio in tutti i parametri considerati (senza contare che sono paesi con un ricco patrimonio calcistico).
In conclusione – e più seriamente: è chiaro che la decisione di dove emigrare è molto personale, e dipende in gran parte dalle opportunità disponibili per il singolo individuo. Però, pensiamo che sia interessante sapere quali paesi, in linea generale, sono più “attraenti”; specialmente perché alcuni di quelli in testa alla nostra “classifica provocatoria” sono forse inaspettati, e anche perché sette su dieci non sono europei. Come diceva un comico d’altri tempi: meditate gente, meditate!”.