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1 settembre 2014 Numero 7 Anno I

 

C'è cultura e cultura

Paolo Conti - Corriere della Sera - 10 agosto 2014

“L’Italia guida la lista dei siti culturali riconosciuti come Patrimonio mondiale dell’Umanità dall’Unesco, ovvero l’organizzazione dell’Onu per l’educazione, la scienza e la cultura. L’Unesco, a tutt’oggi (consultare il sito whc.unesco.org) riconosce e tutela 1.007 siti in 161 Paesi membri dell’Onu.

E l’Italia pilota l’elenco dei Paesi con 50 siti tutelati, di cui quattro riguardano il patrimonio naturale (isole Eolie, Etna, Dolomiti e Monte San Giorgio, uno tra i più importanti giacimenti fossiliferi al mondo del Triassico medio, a cavallo tra il Cantone Ticino e le aree dei monti Pravello e Orsa in Provincia di Varese). È davvero l’unica verità spendibile nel dibattito sul nostro patrimonio. Dietro di noi Cina, Spagna, Germania, Francia, India. In questo campo, ebbene sì, siamo la massima potenza mondiale. Possiamo andare fierissimi del fatto che Veneto, Sicilia e Lombardia, con i loro sei siti tutelati per ciascuna regione, abbiano lo stesso numero di luoghi inseriti per la Danimarca o le Filippine (che ne hanno, appunto, sei a testa). O che la Toscana, regione leader italiana con sette siti, da sola possa vantare la medesima somma dell’intera Norvegia. Ma non esistono altre cifre né ulteriori, pirotecniche statistiche. Sparare dati a caso, per quanto riguarda il nostro patrimonio culturale, paesaggistico e naturale significa solo sviare l’attenzione dalla necessaria cura che una simile ricchezza impone”.