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1 settembre 2014 Numero 7 Anno I

 

La riforma della Cooperazione

Il primo agosto, con un tweet, il Vice Ministro degli Esteri Lapo Pistelli annuncia che “La riforma della Cooperazione è legge”. La Riforma della Cooperazione Internazionale, la “legge Mogherini”, arriva (finalmente!) 27 anni dopo la legge n. 49, dell’allora Ministro degli Affari Esteri Giulio Andreotti.

“Un grande traguardo! Grazie a @lapopistelli, alle #ong e a tutto il parlamento”, è quanto scrive il Ministro Mogherini sul suo profilo twitter. Anche il Sottosegratario Delrio commenta la notizia sul social network “finalmente una legge sulla #cooperazioneinternazionale all’altezza di un paese moderno”.
Tra le novità introdotte, oltre alla denominazione “Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione allo Sviluppo Internazionale” (MAECI), la costituzione di un Comitato interministeriale per la Cooperazione allo Sviluppo (CICS), la nomina di Viceministro degli esteri dedicato alla cooperazione, l’istituzione di un’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo e di un Consiglio nazionale per la cooperazione allo sviluppo.
Anche il mondo del no profit esprime apprezzamento per il lavoro svolto dal Governo: “In questo modo – si legge nel sito internet di Progetto Sud - il sistema italiano di cooperazione allo sviluppo riuscirà ad adeguarsi con i modelli prevalenti nei paesi partner dell’UE”. Anche il CINI (Coordinamento Italiano Network Internazionale), che unisce le cinque più importanti Ong italiane (ActionAid, Amref, Save the Children, Terre des hommes e VIS), attraverso la sua portavoce in un’intervista a Repubblica.it, promuove la legge sulla cooperazione richiamando però l’attenzione sulla buona riuscita dei decreti attuativi. (Silvia La Ragione)