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1 settembre 2014 Numero 7 Anno I

 

Badanti piene di benemerenze

Guido Ceronetti - La Repubblica - 21 agosto 2014

“Ed ecco, arriva agosto, mese del parossismo dei rumori nelle città storiche e dell’esodo delle badanti. E l’astinenza da badanti somiglia alle crisi da eroina o da psicofarmaci: finché loro ci sono, vecchiaie e solitudini sono “tenute a bada”. Badano a questo, essenzialmente, a esorcizzare demoni, spettri, ombre paurose, che incombono sulle famiglie in conseguenza dei trionfi della medicina, che allungando implacabilmente l’esistenza materiale regala a tutti i peggiori anni delle nostre vite. […]

È una creazione del connubio tra emigrazioni di massa e decadimento inesorabile di una nazione ipernutrita e invecchiante sempre più nel rimbambimento, nell’inutilità forzata, nelle depressioni e nelle incontinenze. […]
Metto tra le benemerenze ignote delle badanti, la difesa del tutto impensabile della lingua e dell’identità italiana. Eppure è così: il loro italiano, all’inizio elementare ma via via più fluente e arricchito dall’umanità con i loro assistiti (oggetti casalinghi, nomenclatura ortofrutticola, gergo medico, paramedico, farmaceutico, ortopedico, problemi di salute, confidenze immancabilmente ricevute di situazioni famigliari, osservazioni sapide sui governi italiani, sfoghi sulla vita, partecipazione a lutti, qualità eccelse di nipotini, modi di condire spaghetti), il loro italiano, dico, è incontaminato”.