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1 agosto 2014 Numero 6 Anno I

 

Il Patronato è una necessità, anche all'estero

Ital Uil

In una simpatica atmosfera cittadina e seminariale si è discusso a Tolosa, l’8 luglio scorso, delle presenze italiane istituzionali, aziendali e giovanili nella città francese verso i Pirenei. L’intervento di apertura è stato svolto dall’indiscusso leader dei rapporto con le strutture all’estero Mario Castellengo che ha esclamato “Siamo una struttura del Sindacato e per noi è importantissimo lavorare con i sindacati locali, con i rappresentati dei lavoratori del territorio estero”.

Ha poi stigmatizzato la volontà del Governo di tagliare cose che riguardano gli italiani all’estero “Si rendono conto più le Istituzioni Estere dell’importanza degli italiani all’estero – ha detto Castellengo, Presidente Uim – che le Autorità Italiane”. Sottolineando l’orgoglio della sensibilità dei nostri operatori con i giovani, Castellengo ha poi concluso così: “Siamo convinti di essere indispensabili anche perché il Governo ha tagliato troppo all’estero”.
Sebastiano Urgu, responsabile dell’Ital in Francia e organizzatore eccellente del seminario, ha guidato il dibattito dettando le due emergenze che sono una richiesta importante della comunità italiana per le pensioni e la chiusura del Consolato.
Sul ruolo del nostro Patronato in Francia Anna Ginanneschi ha fatto un importante quadro sociale dell’azione del Patronato che è quello di intessere rapporti con più tipologie di interlocutori, diventato il nodo nevralgico di una rete di comunità: dal dialogo con tutti gli Enti previdenziali, al dialogo con tutti gli altri colleghi del mondo fino al dialogare con le Associazioni degli Italiani all’Estero.
La Presidente del Comites di Tolosa, Piuzzi Gianpaola, ha espresso tutta la sua felicità per la presenza di un Patronato a Tolosa e con la sua richiesta di consigli sul cosa fare per la nuova emigrazione giovanile ha espresso tutte le novità: la indeterminatezza, la mancanza di strumenti per affrontare questa nuova fase dell’emigrazione italiana all’estero.
Iandolo Gerardo, Presidente del Comites di Marsiglia, ha definito “l’emigrazione come una cosa sacra e il ruolo del Comites una missione”. Ha inoltre messo il dito contro la chiusura dei Consolati che fa aumentare il lavoro gratuito dei Patronati, mentre si aprono Consolati in altri Paesi dove non c’è l’emigrazione storica e neppure quella nuova.
Proprio sul lavoro dei Consolati, un operatore dell’antenna consolare di Tolosa, Stefano Mercelli, ha testimoniato la difficoltà delle pratiche di assistenza sanitaria nei confronti dei lavoratori in mobilità temporanea.
Grazia Mandara, dell’Associazione Italia a Tolosa, ha portato il suo saluto e l’impegno per un’attività sempre curata per l’integrazione culturale. Il passo forte del seminario è stato l’intervento di Corrado Valentino che ha raccontato la sua esperienza, partita 17 anni fa, con l’Alenia Aermacchi di Pomigliano che seguì l’Azienda a Tolosa e a un certo punto si ritrova ad avere un datore di lavoro italiano e un contratto di diritto francese con importanti problemi previdenziali e contrattuali che vedranno l’Ital impegnata nella loro soluzione.
È stata poi la volta dell’intervento di uno dei motori importanti dell’Ital in Francia con sede a Macon, Malandrino Luigi, che ha decritto le difficoltà e l’inefficace organizzazione del lavoro del Consolato Generale a Lione che deve far fronte alle richieste di 90mila italiani residenti nel territorio di competenza non garantendogli più il Servizio Sociale e indicandogli gli indirizzi sui Patronati che per fortuna ci sono.
La presenza di Gilles Denosjean di Force Ouvrière, amico indispensabile dell’Ital di Francia, ha tratteggiato le caratteristiche dei rapporti sindacali: la collaborazione, l’umanità, l’attenzione.
L’intervento del futuro è stato svolto da Vittorio Valentino, dell’Ital di Tolosa, che è voluto andare alle radici di ogni ragionamento sull’emigrazione partendo dalla definizione di Umberto Eco, secondo cui, questa è una fase di riorganizzazione etica profonda. “Se una cosa è necessaria – ha proseguito Vittorio – significa che c’è un motivo serio per la difesa di tante persone”. Chiudendo con un appello: “Ed è proprio in presenza di una grande crisi che noi dobbiamo, e sottolineo dobbiamo, farlo”.
Le conclusioni di Alberto Sera, Consigliere delegato Ital, hanno virato decisamente sulla nuova emigrazione, avendo il seminario ribadito con contorni nitidi, il duro attacco dei Governi a chi ha aiutato l’Italia a superare crisi economiche lungo più di un secolo. “La sfida è terribile per i giovani italiani che vanno all’estero perché non ci sono più i riferimenti istituzionali (Consolati), i riferimenti politici (partiti svaporati), i riferimenti d’origine (le Associazioni i riferimenti informativi affidati a internet (la Comunità). Ha poi concluso Sera: “Finora siamo andati avanti nella conoscenza del fenomeno con stime e con racconti individuali. Occorre assolutamente fare di più. E presto”.